mercoledì 28 aprile 2004

MMhhh che ...



MMhhh che bello!!! Oggi mi sono fatta un mega giro in bicicletta.... poi vi racconto


E alla fine sì, fors...

E alla fine sì, forse hai ragione tu, è giusto parlarne....


Certo, sono una piccola molecola in quel mondo di persone che non si amano. Non era ancora bulimia, non era ancora anoressia. Era un'atteggiamento diverso, però, dalla normalità. Un modo malato di gestire il mio dolore. Certo perchè il dolore c'era, quello si. Però non doveva trafelare, che non si sapesse che la corazzata era stata colpita. "Che c'è da fare? Si lavora, si esce, si fa sesso? Basta un fischio e io ci sono", perchè avrei fatto di tutto per non permettermi di pensare. "Si esce a cena? Certo, perchè no!" E si sceglie magari il pesce all'inizio, o qualcosa di estremamente poco calorico. Qualcosa anche di sexy da piluccare, perchè abboffarsi su una carbonara non è certo elegante. E bisognava esserlo invece! Il vestito mai banale, i capelli pettinati e il trucco, quello sempre. Sorrisone in prima pagina e... ciak sei in onda. Poi uno strano disturbo. Un pugno quasi allo stomaco che non voleva aprirsi. Stretto dalla morsa dello stress, io quasi felice di mangiar poco. Non sono mica patita no? Anzi, perdessi quei maledetti kg in più! Un giretto in bagno, un sentirsi subito meglio e trovare il posto per un bel dolce (quanto amo i dolci!). Rimettere il rossetto e tirare su il sipario. La bilancia mi era amica allora, e mi vedevo dimagrire, nulla di estremamente visibile. Anzi! Tutti a dirmi che ero in gran forma. "Hai fatto bene ad andartene, non vedi come stai bene ora?". Già, stavo bene, lui era lontano e non poteva più farmi paura, gli amici volevano la mia compagnia, che altro desiderare?


Così cominciai: bandite le bevande gasate (il che era anche salutare), un caffè prima dei pasti (per stringere lo stomaco), diuretici e lassativi in quantità industriale, andare in palestra e mangiare le barrette dietetiche. Ma lo sapete che hanno 300 cal.? Via, bandite anche quelle. Se ingoi tanta saliva quando senti i morsi della fame, riesci a superare la crisi. Poi andavo a letto ed era già un altro giorno. Per la colazione non c'era tempo, perchè dovevo correre in ufficio. A pranzo mangiavo, per forza, perchè mamma mi pressava. Poi la sera uscivo fosse solo per un giro solitario per la circonvallazione interna e per saltare la cena. Era diventato automatico. Se mangiavo un po' di più, arrivava provvidenziale il vomito a salvarmi. E nemmeno mi sentivo in colpa perchè "mica lo facevo apposta", "mica sono di quelle che si cacciano le dita in gola". E poi le dita in gola sono arrivate, grazie a Dio per poco tempo. E lì ho iniziato ad aver paura. Scivolavo e non vedevo nessuno capace di capirmi in quel momento. Avevo bisogno di aiuto, ma urlavo come dentro una tecla di vetro, senza farmi sentire, senza farmi toccare. Volevo qualcuno e facevo di tutto per allontanare chiunque interferisse tra me e il mio stomaco.


Davo segni di cedimento però, volevo essere scoperta (e questo lo capisco solo ora) e arrivò il mio vikingo sardo. Il mio gigante schietto a guardarmi dopo l'ennesimo pranzo e l'ennesimo bagno. Un caziatone infinito. Mentre guidavo e lui parlava ......e parlava. Mi vergognavo, ma ero anche estremamente felice. Potevo finalmente dimostrarmi piccola, "indifesa", ferita. C'era qualcuno che finalmente mi vedeva per quella che ero e non dovevo più preoccuparmi di mostrarmi diversa. Mi piaceva vederlo offeso e arrabbiato, perchè dimostrava di volermi bene, di preoccuparsi. E l'Amore, l'Affetto erano le uniche cose di cui avevo assoluto bisogno di cibarmi. Volevo essere importante per qualcuno, e soprattutto per me stessa. Non finì tutto quel giorno ovviamente, perchè sono cose che si pagano e si continuano a pagare. Però quel giorno, quei giorni... trovai la forza sufficiente per riprendere in mano la mia vita. Lo so che il cambiamento è stato repentino, e molti non hanno capito perchè ho DOVUTO prendere certe decisioni, ma chi ha voluto capire è restato e gliene sono estremamente grata. E quando Laura ha iniziato a risorgere (lo ammetto sono risorti anche i kg persi), ha iniziato a capire anche che non tutto quello che c'era nella sua vita era sbagliato. Che bastava allungare la mano per trovare la serenità.


Oggi Laura sta bene. Si pesa ogni mattina e impreca contro gli etti in più. Mi sono rimessa a fare ginnastica, e lotto con gli addominali, ma ogni tanto mi strafogo di burritos con il mio amore e sorrido.


Sabato è stato un giorno speciale perchè ero in un bar con il mio amico vikingo e il mio compagno, cosa rara poichè il mio amico abita lontano da qui. Continuavo a chidergli "come mi trovi?" e lui scherzando mi diceva "ingrassata" , però ha riso e mi ha abbracciato e mi ha detto "stai benissimo"... ed era l'unica cosa che volevo sentirgli dire.


Grazie al mio Stefano vikingo per il caziatone e l'affetto, e al il mio Stefano adorato per la pazienza, la testardaggine e l'amore di quei giorni .....e di questi giorni.

martedì 27 aprile 2004

E Un Giorno... <B...

E Un Giorno...


E un giorno ti svegli stupita e di colpo ti accorgi
che non sono più quei fantastici giorni all'asilo
di giochi, di amici e se ti guardi attorno non scorgi
le cose consuete, ma un vago e indistinto profilo...

E un giorno cammini per strada e ad un tratto comprendi
che non sei la stessa che andava al mattino alla scuola,
che il mondo là fuori t'aspetta e tu quasi ti arrendi
capendo che a battito a battito è l'età che s'invola...

E tuo padre ti sembra più vecchio e ogni giorno si fa più lontano,
non racconta più favole e ormai non ti prende per mano,
sembra che non capisca i tuoi sogni sempre tesi fra realtà e sperare
e sospesi fra voglie alternate di andare e restare...
di andare e restare...

E un giorno ripensi alla casa e non è più la stessa
in cui lento il tempo sciupavi quand'eri bambina,
in cui ogni oggetto era un simbolo ed una promessa
di cose incredibili e di caffellatte in cucina...

E la stanza coi poster sul muro ed i dischi graffiati
persi in mezzo ai tuoi libri e regali che neanche ricordi,
sembra quasi il racconto di tanti momenti passati
come il piano studiato e lasciato anni fa su due accordi...

E tuo padre ti sembra annoiato e ogni volta si fa più distratto,
non inventa più giochi e con te sta perdendo il contatto...
E tua madre lontana e presente sui tuoi sogni ha da fare e da dire,
ma può darsi non riesca a sapere che sogni gestire...
che sogni gestire...

Poi un giorno in un libro o in un bar si farà tutto chiaro,
capirai che altra gente si è fatta le stesse domande,
che non c'è solo il dolce ad attenderti, ma molto d'amaro
e non è senza un prezzo salato diventare grande...

I tuoi dischi, i tuoi poster saranno per sempre scordati,
lascerai sorridendo svanire i tuoi miti felici
come oggetti di bimba, lontani ed impolverati,
troverai nuove strade, altri scopi ed avrai nuovi amici...

Sentirai che tuo padre ti è uguale, lo vedrai un po' folle, un po' saggio
nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio,
la paura e il coraggio di vivere come un peso che ognuno ha portato,
la paura e il coraggio di dire: " io ho sempre tentato,
io ho sempre tentato... "


F. Guccini

E questa resta, nono...

E questa resta, nonostante i quasi 15 anni di vita, una delle più belle dichiarazione d'amore:


"TI AMO QUANDO CI METTI UN'ORA AD ORDINARE UN SANDWICH.


AMO LA RUGA CHE TI VIENE QUI QUANDO MI GUARDI COME SE FOSSI PAZZO.


MI PIACE CHE DOPO UNA GIORNATA PASSATA CON TE, SENTO ANCORA IL TUO PROFUMO SUI MIEI GOLF E


SONO FELICE CHE TU SIA L'ULTIMA PERSONA CON CUI CHIACCHERO PRIMA DI ADDORMENTARMI LA SERA


E NON E' PERCHE' MI SENTO SOLO,


E NON E' PERCHE' E' LA NOTTE DI CAPODANNO.


SONO VENUTO QUESTA SERA,


PERCHE' QUANDO TI ACCORGI CHE VUOI PASSARE IL RESTO DELLA TUA VITA CON QUALCUNO,


VUOI CHE IL RESTO DELLA TUA VITA, COMINCI IL PRIMA POSSIBILE...."


(tratto da Harry ti presento Sally)


lunedì 26 aprile 2004

MA PERCHE ' NON CO...


MA PERCHE ' NON COMMENTATE PIU'????




kaiiiiiiiiiiiiiiiiii kaaaaaaaaaaaaaaiiiiiiiiiiiiiiiiiiii


(se non vi piace ditelo...accettasi consigli )

E MI BASTA POCO........

E MI BASTA POCO.....


Una finestra ad arco e uno strollato a far da cornice. Fuori c'è il sole, lo vedo filtrare tra le sbarre di questa taverna. Dev'esserci il vento a dar vita ai fiori appena nati, a fare dei giovani prati chiome fluenti e scapigliate.


Siamo negli anni '70 qui, tra queste mura che portano ancora impregnato il sudore di chi ci lavorò, forse un secolo fa.


Filtra tra la luce dorata della mia Tennent's, un messaggio che speravo più caldo, da chi vorrei vicino.


Respiro gioia tra le corde di queste chitarre vissute e tra le note dell'armonica. Lui è qui seduto accanto a me e so che mi ama, mentre infila le labbra tra i miei capelli ribelli. Mentre mi bacia la nuca, so che vorrebbe capire cosa ho dentro, ma come spiegare che ho dentro lui e che per questo sono felice?


Siamo tutti amici noi volti sconosciuti tra antiche mura. Sul legno dal quale scrivo, gli stessi solchi che incorniciano gli occhi vivi di chi ora è alla chitarra. E non c'è più il "tempo": il tempo che ci imprigiona e condiziona. Ci siamo noi, anime bohemienne, che forse non invecchieremo mai. "Cosa importa se ha vent'anni" (o cinquanta)? L'unica cosa che importa è che "nelle pieghe della mano ha una linea che gira e lui risponde serio E' MIA, sottointende la vita" (de gregori - pezzi di vetro -). Siamo tutti menestrelli senza età riuniti in questo falò. E allora che sia musica e birra, chitarra e basso, animate dalla batteria che picchia fuori e dentro il mio cuore. Che siano amicizia e bei ricordi, che siano mille secoli uniti in poche anime. Che sia il tuo amore a scaldare la mia anima rock.

domenica 25 aprile 2004

"Ed eccomi di nuovo ...

"Ed eccomi di nuovo con il solito problema: un armadio di vestiti e niente da mettermi "


(carrie sex and the city)


Vorrei essere bellissima per te. Vorrei che mi guardassi sempre con gli occhi ansiosi di chi non osa, come quando mi aspettavi per ore e non avevi alcuna certezza che sarei stata tua. Vorrei darti la certezza della mia presenza, ma vorrei che questo non colorasse di grigio i miei sorrisi rosa. Vorrei essere il tuo sogno. Vorrei che ci fosse sempre la magia del non averci, e la frenesia dell'appartenerci.


VORREI (stadio)


Vorrei, come nei versi dei poeti, un diario dei segreti
ma poi cosa vorrei
vorrei, ruffiano chi lo dice
, vorrei che tu fossi felice
io no non penso a me
voglio no, non voglio l'erba
volevo solamente... niente
volevo averti ancora qui con me.
Vorrei che invece della strada ci fosse la tua pelle
e a casa non tornare piu'
cosi' togliendoti le scarpe scenderti sul collo
e andare ancora giu'


il rumore di un cristallo
ho messo un piede sul tuo cuore
s'e' rotto e' proprio quello che vorrei.
Vorrei trovarti qui sopra il marciapiede e senza dignita'
che mi venissi incontro urlando senza fiato
"Lo sai che io non vivo piu' "
perche' in mezzo al mondo ci sei tu e se son stanca c'entri tu
ma finalmente eccoti qui, non dire niente anzi di' si dimmi si".
E io fermandomi all'ascella
potrei dire che sei bella,
anche se poi tu non lo sei
e poi confuso andare piano
perche' scendendo incontro la tua mano
lo vedi come sei
ripiegandoti sui ginocchi
e in silenzio abbassi gli occhi
per questo e' per questo che vorrei
che vorrei.
Vorrei trovarti qui sopra il marciapiede e senza dignita'
........
Perche' in mezzo al mondo ci sei tu
e se son stanca c'entri tu
ma finalmente tu sei qui, non dire niente anzi di' si.
Ma finalmente tu sei qui
non dire niente anzi di' si
perche' in mezzo al mondo ci sei tu
tu, non dire niente anzi di' si.


venerdì 23 aprile 2004

FRAMMENTI DI UNA NUV...

FRAMMENTI DI UNA NUVOLA IN VIAGGIO


(Fabrizio Fustinoni)


Vi scrivo alcune frasi tratte dall'ultimo libro che ho letto... mi sono piaciute e le condivido con voi.


"...Siamo due naufraghi, soli e con nulla di più importante che proseguire nella ricerca e nella scoperta di nuovi mondi. E' un rapporto lungo, volutamente rallentato per il sapore che sa offrire, nel quale hanno la meglio i nostri sguardi, amanti distinti che dialogano e sorridono divertiti..." (per Mr. S.B. Gibson).....


"Il matto, piuttosto che essere dimenticato, dimentica, senza nessun rimorso o alcunchè di rimpianto....Ma mi reputo pazzo ugualmente perchè non sono più in grado di ascolta la voce della coscienza...."


"L'uomo ha il potere incommensurabile di compiere due azioni decisive per la sua esistenza: lottare con tutte le forze, anche quelle che non ha mai usato, pre preservarla. O cedere...."


"Ma a cosa serve la vita? E' una grande cassa armonica nella quale dovrebbe regnare la musica da noi composta, fatta di vivide certezze, preziosi punti fermi, incrollabili principi, emozioni di una mente che libra, decisioni proprie e per nessuna ragione al mondo influenzabili da altre casse armoniche. La vita, il processo inspira-espira, è poca cosa se non è vissuta da noi, e noi solo. E perchè lottare tanto per preservarla, quando il più delle volte la nostra cassa armonica non suona di note proprie ma è dettata dalla musica di altri?..."


"E non si osserva mai qualcosa se si è convinti in seguito di poterla rivedere. Quello è solo guardare..."


&n...









I CAORLOTTI SONO FANTASTICI!!!!!


Questa mattina stavo cercando il nome di una Sig.ra che affitta camere al mare, ma non sapevo come si chiamava. Allora ho chiamato un'altra Sig.ra a caso sulla stessa via dell'affitta camere. La graziosa vecchina è stata grandiosa, la sentivo che "a ciamava dal balcon" per farsi dare il numero. E mi ha tenuto lì a parlare un po' di Caorle, delle vacanze, del tempo.... Quanto mi mancano queste cose qui in lombardia....

giovedì 22 aprile 2004

ARTI & MESTIERI ...

ARTI & MESTIERI atto I


Ci pensavo oggi mentre tornavo da un appuntamento, ci sono lavori che si capisce al volo che sono utili, altri che mi lasciano perplessa. Per esempio:


LAVORO SOCIALMENTE INUTILE: L'AGENTE IMMOBILIARE


E pensare che ho fatto l'agente per due anni e che lavoro nel campo immobiliare. E già all'epoca non mi capacitavo di quanti tipi assurdi mi trovavo per colleghi. C'era la categoria "primino". Quello uscito dalla scuola due giorni prima, che imparava tre frasi standard e si incartava pure a dire quelle tre parole in croce. Il top l'abbiamo toccato quando il mio collega primino è stato costretto a fare telemarketing (pratica barbara). Il porello, ancora memore della merendina preparata da mammà, aveva fatto pausa gustandosi un toast e una lattina di coca. Fu inevitabile che la telefonata che seguì fu: "buongiorno e ... bbbboooorrrp" mega rutto in diretta alla cliente. Ha rischiato il licenziamento, poi però, fu graziato. Si narra che da quel giorno beva rigorosamente bevande sgasate.


Lodevole iniziativa fu quella dello scambio culturale formativo. Ragazzi provenienti da altre città venivano da noi ad "imparare", per poi aprire agenzie nel resto d'Italia. Mi andò alla grande con un collega romano che era fantastico, un filino peggio con un collega campano. Il porello (primino pure isso), non parlava una parola di italiano (figuriamoci scrivere). Era veramente frustrato e continuava a ripetere che al suo paese tutti parlavano rigorosamente in dialetto, che anche a scuola parlavano dialetto. Arrivato qui a Milano però, ogni volta che citofonava per chiedere informazioni, apriva la Sura Pina che continuava a ripetere "sa l'ha dì cusè?" (cosa hai detto?). Il presidente arrivò al punto di dirmi: "Signorina, il sabato pomeriggio, lo faccia leggere a voce alta". Assurdo!!!!!


Poi ci fu una trafila infinita di "giovani rampanti". Insopportabili!Sono quelli che detesto di più. Arrivavano, galletti vestiti a festa, con le cravatte larghe come vassoi impunturati, litri di gel sui capelli (unti), occhiali da sole (anche in pieno inverno con la neve). Sicuri di sè al limite della strafottenza, pallonari impressionanti con la sindrome di Agnelli. Giravano con scritto in fronte "dov'è il business che ghe pensi mi?". Inutile dire che i super pompati polli rampanti, duravano 2/3 mesi al massimo, ovvero il tempo di capire che se non muovevano il loro preziosissimo deretano, difficilmente coprivano il costo di rate per l'auto, più rate per la moto, più abbonamento della palestra, più telefonini vari, più abiti rigorosamente di marca (imitazioni), cene e divertimenti vari. Così giravano cercando di smerciare le cose più assurde: telefonini usati, occhiali da sole farlocchi, felpe di simil marca. Praticamente li distinguevo dagli abituali Vu Comprà, unicamente per il fatto che loro erano quelli in cravatta.


Ma poi avete fatto caso che un agente immobiliare lo riconoscete al volo, a km di distanza? Faccia da sbarbati travestiti da manager, passo sicuro, valigetta e, caschi il mondo, giacca e cravatta. Perchè la serietà sta lì signori e signori. Non importa se ci sono 40 gradi all'ombra e se trasudano come cammelli e, talvolta, puzzano dentro le loro camice di terita. Per fare i soldi serve la cravatta, se poi capita, a volte, è gradita anche qualche nozione tecnica, un minimo di professionalità, di gentilezza, ma capite da voi che sono optional.


Ma dove è finito il Dott. R.H. con le sue lezioni di marketing? Dove sono i buoni consigli sull'autocontrollo, l'abbattimento del sè, la professionalità anti risposte a bancomat? Si perchè, provate a chiedere qualche informazione ai nostri baldi giovani. Anche qui ci sono due grandi fasce comportamentali. Ci sono quelli che rispondo a nonosillabi, tipo :


-"Buongiorno, chiamavo per quell'inserzione vista sul giornale tal di tali, quel terreno in zona centro.. "


- "si.".


- "Ecco volevo qualche informazione se era possibile"


- "si, è un terreno in zona centro"


- "Ok, l'avevo capito, ho superato la fase dislessica da tempo, vorrei sapere se è un pl, licenza singola, magari gli indici di fabbrica....."


- "si, è uso perequazione"


- "mi scusi cosa si intende?"


- "non ci si può costruire"


Mi arrendo riattacco, inutile fare sterile polemica sul fatto che nell'inserzione fosse scritto "terreno edificabile, ideale per impresa".


Poi c'è la fascia B: Mr Bancomat. La situazione è questa. Entro nell'agenzia, o meglio fi affaccio alla porta che era già aperta.


"Mi scusi?"


"Si mi dica..."


"Volevo sapere...."


"Si signora, ha visto bene lì in vetrina, ehehe bella occasione vero? e non viene nemmeno tanto... con i prezzi che ci sono oggi giorno sul mercato, mi dica lei quando preferisce fissare un'appuntamento, anche il sabato se vuole, noi ci siamo, preferisce sentire suo marito, così magari ci vediamo in un'orario che anche lui è disponibile. La vedo titubante, preferiva l'altra soluzione, bella foto vero? Guardi un gioiellino, mica le fanno più le case così eh...bla bla bla bla, che ne pensa?"


"Penso che volevo sapere se questa è zona a disco orario, ma non importa grazie".


Oh Dott. R.H, ci venga a salvare la prego!


"E poi ci penso su, ...

"E poi ci penso su, perchè mi sento giù, forse perhè non lavoro quasi mai" cantava il Gianlù.... parole su parole, faccine, sorrisini, zompettante pollon. Parlo scherzo e vomito tutto di me. Quello chiesto e quello non richiesto. Come se mi avessero arrestato e dicessi tutta la verità, tutta la verità lo giuro. Poi mi rileggo, e rileggo un'altra Laura. Vedo Laura che ha bisogno di dire che ha sofferto anche lei, che enfatizza i suoi problemi come a voler trovare una "giustificazione" per questa improvvisa felicità. Quasi come se sentissi di non "meritarla" . E così la parte di me che più mi somiglia, resta dentro, nascosta e non pubblicizzata e per questo da me molto amata. Resta celata la parte di me che a volte mi rende orgogliosa. Esce quella luminosa, caciarona, a volte un po' volgare. Emerge quella che posso dare in pasto ai lupi, che possono contendersi e dilaniare. Si ciberanno di una bolla d'aria e fingeranno di essere sazi, seguiranno un famelico percorso errato. Laura resta tra il vento, con lo sguardo scagliato verso il sole del tramonto. E poi cosa resta di Laura? chi sta diventando Laura?

martedì 20 aprile 2004

La mia casetta sta c...

La mia casetta sta crescendo e io con lei. Quello che era un banale bozzetto, ora sta prendendo forma. I muri sono dipinti dalle mie aspettative che spero non vengano deluse. Non vedo l'ora di vedere tutto finito anche se..... anche se oggi, rientrando nella casa dei miei genitori, dove ora vivo e dove sono cresciuta, mi è presa un po' di nostalgia. Entrando mi è subito saltato al naso l'odore forte di vernice. E' l'odore di primavera della mamma, che appena vede un raggio di sole si arma di pennello e vernice e si mette a rinfrescare pareti, muretti (e quello che le capita sotto tiro). Forse un giorno mi mancherà tornare a casa e non sentire l'odore di vernice, sapere che mamma è stata lì. Però so che devo farlo. Lo devo a me stessa e alla mia voglia di crescere. Lo devo alla mia voglia di camminare e di pormi nuovi obiettivi. Prima o poi dovrò capire che non sono più bambina e il momento si avvicina.....


PS: auguri mamma :)!!!!

lunedì 19 aprile 2004

Ti cito... e non per...

Ti cito... e non per danni


"AVER FEDE NELL'UMANO NON VUOL DIRE ESSERE BUONISTI"


(blogoste)


...ci sto lavorando al pezzo

sabato 17 aprile 2004

La felicità è un tav...

La felicità è un tavolo dell'IKEA , donatomi dall'inquilino del mio cuore.


Da colui che alberga nella mia anima, pagando il dazio delle mie paure.


E' un desiderio visto, piaciuto ed esaudito, una parola ascoltata.


Un tavolo per dirmi che mi ascolti, che condividi i miei progetti


e che a quel tavolo passeremo le nostre serate insieme.


Un regalo per dirmi che ci sei... e che ci sarai.


Grazie al mio cow boy

giovedì 15 aprile 2004

.... Sarà casuale......

.... Sarà casuale... ma la maggior parte delle cose belle che mi sono accadute, sono arrivate in un giorno di pioggia... e oggi piove! Una pioggia fresca, avvolgente inebriante, purificante. Cade sulle foglie appena nate e le illumina di vita..... oggi mi sento una foglia appena nata anche io.... grazie a chi oggi c'è e si inebria della mia pioggia e voi siete compresi ....

TANTI AUGURI A M...



TANTI AUGURI A MEEEEEEEEE



TANTI AUGURI A MEEEEEEEEEEE



TANTI AUGURI A MEEEEEEE!!!!!!!


...... e grazie al mio fantastico cow boy che mi è stato tanto vicino ogni giorno e mi ha permesso di vivere questa giornata con serenità e allegria , e grazie al mio nipotino che questa mattina con gli occhi ancora chiusi mi ha dato un mega bacioabbraccio e mi ha scritto da solo una poesia. Anche io ti voglio un "bene dell'anima" piccolino......



mercoledì 14 aprile 2004

X MORGAN....... Ho ...

X MORGAN.......


Ho capito che mi leggi, che mi spii da lontano. E' paradossale data la nostra vicinanza. Ti copio/incollo un commento che ho scritto per il mio post precedente


"Sai cos'è blog? Non è tanto le parole dette oggi, sono quelle non dette prima. Il silenzio prolungato nel tempo, quando solo sentirmi dire "mi dispiace" mi avrebbe aiutato un po'.Gli auguri sarebbero stati solo la ciliegina sulla torta, ma il problema è che in questa circostanza la torta manca, ho solo una stupida ciliegina"


...troppo facile essere il cavaliere degli indiani, tremando per le parole che non si riescono a dire e per quelle che non si vorrebbe sentire...troppo facile essere eroe fuori da questo tempo. E' qui la lotta! Ma mi dispiace cavaliere, questa battaglia la vinco io, perchè non permetterò mai più a nessun indiano o a nessun pilota di rubarmi una gioia che voglio e un amore che merito. E' il mio giorno, mi hai già ferito e non te lo permetterò più. Laura è tornata!

"Non ero riuscita a ...

"Non ero riuscita a domare Big ma il vero problema è che lui non era riuscito a domare me. Forse certe donne non sono fatte per essere domate, forse hanno bisogno di restare libere finchè non trovano qualcuno di altrettanto selvaggio con cui correre" (Carrie - sex and the city)

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martedì 13 aprile 2004

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...PEZZI DI RICAMBIO...


"Un pezzo di ricambio”, una frase che mi sono ripetuta mille volte. Un pezzo di ricambio, sostituita e riciclata. Così un giorno sei parte di un ingranaggio che gira, sei indispensabile, curata, viziata, coperta di parole dolci e baci Perugina, il giorno dopo sei un “messaggio di cortesia”.


Il giorno dopo, o gli anni dopo che importa, ricevi degli “auguri”. Così, niente di personale, UN COPIA INCOLLA qualsiasi. C’è il tuo indirizzo mail, così come mille altri, un elenco. Sei lì, tra il commercialista e la zia Pina della Brianza.


A voi non capita mai di pensarlo? Non capita mai di avere accanto una persona, sia amico che compagno, o chissà che altro e pensare che per voi è speciale? Magari poi ci si illude che anche noi siamo speciali per lui/lei a nostra volta. E stiamo lì, a soppesare parole, frasi, azioni e cerchiamo di fare i Freud da Veramagazine, a capire, sondare… risultato? Solo pezzi di ricambio. Quelli fallati vanno buttati.


Ti trovi, dopo aver lottato due anni, aver messo in discussione la tua vita (forse piccola e giovane ma pur sempre tutta una vita), aver fatto le valige mille volte, aver preso tra le lacrime quel treno mille volte, ad essere un “Tanti cari auguri di buona Pasqua”.


Lo so, si cambia, si cresce e magari le strade si separano. E’ giusto così. E cambiano le priorità, certamente! Finita una storia occorre lasciare spazio ai nuovi arrivi, un po’ come nei saldi, e mi pare ragionevole. Ma come si può trattare persone che si è spergiurato di AMARE, come se fossero vicini di casa? Niente si crea e niente si distrugge, ma dov’è finita la parte che dice “tutto si trasforma”? Dove finiscono le energie spese per amare qualcuno? In cosa si sono trasformate? Mi dicono che semplicemente perdiamo importanza rispetto a cose più immediate della vita, che ci sono dei momenti in cui una persona ti è veramente vicina…poi passa. Ok, lo capisco e sono convinta sia giusto. Non sopporto gli/le ex che continuano ad invadere la vita di altri, ci mancherebbe. Ma mi chiedo ugualmente perché nel momento in cui decidi (non ti ha obbligato nessuno) di dedicare due secondi della tua vita per mandare uno stupido augurio, non puoi soffermarti e scrivere qualcosa che faccia davvero piacere a chi riceve il tuo messaggio? Perché non metterci un minimo di personalità, magari che so, anche delle scuse, perché no? Qualcosa tipo “Cara Laura, conscio di essermi comportato in modo infame con te, ti auguro di passare una pasqua felice e non come quelle che ti ho costretto a vivere”… ok ok forse ho sognato un po’ troppo però mi chiedo davvero che senso ha mandare delle simil frasi affettuose non richieste. Auguri come pezze per la coscienza? Voglia di sentirsi buoni e giusti? O più semplicemente ipocrisia?


Perché qualora i vari Mr. Big della situazione (vedasi sex and the city) non l’abbiamo compreso, c’è differenze tra gli oggetti, che possono essere spolverati saltuariamente, e le persone, che hanno dei sentimenti e delle reazioni.


Il fatto che si interrompa una relazione, nel mio magico mondo, non deve comportare necessariamente un ultimatum con la civiltà. Esistono i buon natale, buon compleanno, ma fatti di cuore, perché quella persona comunque non è un’estranea e il rispetto che AVRESTI DOVUTO portarle durante la relazione, DOVREBBE perdurare anche dopo, almeno io la vedo così. Per me le persone che ho amato non sono mai state, e mai lo saranno, pezzi di ricambio. Sono loro, hanno dei nomi, non sono tizio o caio, con i loro difetti e con le loro manie ma pur sempre persone che mi hanno dato qualcosa e che per questo avranno sempre un posto nella mia anima. E non è perché sono complessata o perché ho paura dei fantasmi, come qualcuno può pensare. E’ solo che far finta che qualcuno non sia esistito nella nostra vita, o fare di tutto per dimenticare, non significa migliorarsi o mettere i cerotti sulle ferite lasciate. Capire, ricordare e migliorarmi (se ci riesco) è l’unico modo che conosco per vivere serenamente. Cambiare faccia alla persona che occupa il mio letto, non mi aiuta.


Le parole… le parole … dette, scritte, inviate hanno un peso, occorre ricordarlo, anche a me stessa!


.... Pezzi di ricamb...

.... Pezzi di ricambio..... ci devo pensare.........

venerdì 9 aprile 2004

.... Vi dedico quest...

.... Vi dedico questa che, secono me, resta una delle canzoni più belle al mondo, capace di emozionare sempre. La scrivo qui per augurare a chi ci crede BUONA PASQUA. A chi non crede auguro una giornata di PACE che deve prescindere dal Dio per il quale facciamo il tifo.


LA PACE E' UN DOVERE DI TUTTI!


IMMAGINE.....


Imagine there's no heaven,
It's easy if you try,
No hell below us,
Above us only sky,
Imagine all the people
living for today...

Imagine there's no countries,
It isnt hard to do,
Nothing to kill or die for,
No religion too,
Imagine all the people
living life in peace...

Imagine no possesions,
I wonder if you can,
No need for greed or hunger,
A brotherhood of man,
imagine all the people
Sharing all the world...

You may say Im a dreamer,
but Im not the only one,
I hope some day you'll join us,
And the world will live as one.



John Lennon - Imagine

mercoledì 7 aprile 2004

Ale Oggi è la giorn...

Ale


Oggi è la giornata per la "SICUREZZA STRADALE" e vorrei dire anche io la mia. Non vorrei fare bassa retorica o facile perbenismo. Voglio solo prendere l'occasione per parlare di un'amica morta in un incidente stradale. Ne parlo non pre fare la gara a chi è più patetico, ma semplicemente per renderle omaggio, dato che fin'ora non l'ho mai fatto.


Alessia era mia compagna alle medie, abitava non lontano da me. Aveva un caratterino non facile da capire ma era una ragazza positiva, forse un po' complessata. Era sportiva, magra, un po' spigolosa nei modi di fare ma con noi era dolce. Ricordo che nei tre anni in cui siamo state in classe insieme, cercavo di convincerla insistentemente a sciogliersi i capelli perchè trovavo che fosse carina ma si ostinava a "rifiutare" la sua femminilità. Portava sempre una stetta treccia e guai a toccarla. Erano passati 2 anni da quando avevamo finito le medie. Ale aveva 17 anni ed era primavera. Aveva imparato ad essere femminile, aveva trovato un ragazzo e quella domenica, aveva sciolto i suoi lunghi e inconfondibi capelli. Così la vide sua madre ma non la riconobbe. Aveva fatto coda per più di un'ora a causa di un'incidente, poi si erano decisi a riaprire l'autostrada. I corpi erano nell'altra corsia, coperti da un telo, ma da uno di quei teli si intravedevano dei capelli ricci sparsi sull'asfalto. Domenica al lago. Ale è morta così, a 17 anni appena compiuti. Doveva andare al lago insieme al suo ragazzo (poco più grande di lei) e ad un'amico. Un'auto pirata li ha scaraventati nella corsia opposta. Un secondo e una macabra coincidenza, perchè proprio in quel punto il new jersey si apriva per permettere le manovre dei mezzi di servizio. La loro Uno bianca capottata e un


bastardo


in fuga. Tre vite volate e tre famiglie spezzate.


Racconto questo per due motivi fondamentali. Il primo è per denunciare tutti quei


BASTARDI


che sapendo di essere NIENTE, pensano che anche la vita di altre persone sia inutile. Volete correre? Vi piace il rischio? E allora rischiate! Prendete le vostre potentissime auto e SCHIANTATEVI contro il primo muro che trovate! Non scambiate la strada per un vedeo games. Gli incidenti esistono, la sfiga è in aguato e credo nel destino, ma morire per appagare il fottutissimo ego di qualcuno che voleva trovarsti faccia a faccia con la propria idiozia, è INACCETTABILE! .... Mi fermo, perchè nonostante siano passati 11 anni, la rabbia e l'impotenza mi legano ancora la gola.


Il secondo motivo per cui scrivo è per ringraziare Ale. Mentre lei moriva davvero, io morivo dentro. Mi ero persa nella tristezza e nella futilità dei giorni che passano. La sua morte mi ha fatto pensare. Mi ha fatto capire che, mentre lei non aveva più facoltà di scelta, io avevo ancora una vita da giocare. Non era mio diritto leccarmi le ferite immaginarie della mia mente. Io c'ero e CAZZO SE VOLEVO VIVERE! Quando il mio cervello resettava ed ero lì lì per perdermi ancora, prendevo il mio "ciao" e andavo al deposito giudiziario dove c'era la sua auto. Era distrutta, si vedeva il suo sangue e io mi sentivo piccola per le mie lacrime. E' così che sono uscita dai peggiori 3 anni della mia vita. Con la forza e con la rabbia di un'ingiustizia e per questo che oggi voglio dire


GRAZIE ALE

...ho la casa che ha...

...ho la casa che ha il parquet color cioccolata, il torello del bagno che sembra un biscotto con su la marmellata e il box doccia si chiama come una nota marca di salumi... sarà freudiano?????

...Credi sia una...

...Credi sia
una scelta ammirevole
fuggire lo sguardo
severo e vigile
della propria coscienza? ...


C.C.



lunedì 5 aprile 2004

CRONACA DI UN WEEK E...

CRONACA DI UN WEEK END ANNUNCIATO......


Capitolo primo: IL VARESOTTO NON SMENITISCE MAI!


Eccoci qui, la settimana è finita, gli amici se ne vanno.. anzi no, ritornano e la musica comincia. Mi galvanizzo con mille bolle blu nella vasca per scrollarmi di dosso la settimana all'insegna del "vivi e sopporta come meglio puoi". Capelli phonati, trucco studiato, vestitino nero da fare invidia al Perlana capi scuri. Salgo sui miei tacchi e via...direzione disco!. In effetti, anche se sono l'amante segreta del rock ogni tanto quattro salti in padella con le mie amiche, mi fanno piacere. Ma la sfiga è in agguato! Arriviamo pompe e tronfie al parcheggio della "nostra disco" e vediamo davanti ai nostri occhi, una landa deserta, un paesaggio lunare ha inghiottito quello che fino alla settimana scorsa era un parcheggio affollato. Sconcertate ci avviciniamo stoiche e inarrestabili all'ingresso e un tipo puffo con i capelli alla Mal, ci dice che sono chiusi per un guasto tecnico improvviso (?!?!?!?!?!!??!) e che in compenso ci danno dei biglietti omaggio per un'altra disco, indoviniamo dove???? Esatto, nel VARESOTTO! Dopo il ristorante "Mimmo" già vedere le macchine targate "VA" mi crea una crisi isterico/paranoica/schizzofrenica, ma d'altro canto è la mia settimana di prova per l'accesso alle semifinali di beatificazione.


E così, le mie amiche, il mio sarcasmo ed io entriamo in questa discoteca TRASH. I buttadentro ci guardano allupati e non presagiscono nulla buono. Entriamo e la prima cosa che vediamo intorno a noi, sono dei "grazzzziiooossiiiimi" divanetti abitati da progenitori arcaici dei discotecari. Attempati signori dalle variopinte camice e giacche sorridono (con i denti a pianoforte: bianco/nero bianco/nero) a "eleganti" signore reduci dal concorso "la tinta ai capelli secondo Artattak". Indugiamo, ci guardiamo tra l'incredulo e il divertito e scendiamo verso la pista di latino americano. Ok, ora spiegatemelo! Ditemi perchè la gente si deve conciare a quel modo! No, ditemelo perchè bisogna fare uso smodato di fantasie da tovaglia! Gli uomini sindone (quelli che quando si staccano dalla parete lasciano l'alone di sudore sulla tapezzeria) ci avevano già adocchiate, ovviamente i migliori! Noi, uno sguardo di intesa e una fuga repentina verso la seconda sala. Prendere il fiato e buttarsi nella mischia, schivando i piroettanti ballerini, i tacchi delle ballerine volanti, gli sguardi sudati......viiiiaaaa per mille nuove avventureeeeeeee!


Seconda pista: musica commerciale. Età media..... mmhh sorvoliamo! C'è un corridoio umanitario tra il bar e i divanetti e noi ci infiliamo dentro cercando di raggiungere la meta ambita del nostro ottimismo, invano ovviamente. Mi sento rapita e narcotizzata dall'overdose di dopobarba di infima categoria, di schiuma Palmolive non risciacquata, sudore sintetico e un po' d'antiquariato, aliti al rum. Ragazze, ormai ci siamo, o ridiamo o iniziamo a singhiozzare. Decisione unanime: ridiamo va che l'è mei! E allora giù a ballare e a fare a gara a chi trova il peggio. Ad un certo punto arrivano due tipi. Abbordando la nostra amica e mentre siamo lì che la prendiamo in giro, eccoli con la frase peggiore che si possa sentire: "non ci presenti le tue amiche???" Tra me e me penso : "digli di no, che non hai amiche, sei sola al mondo" e invece no, arrivano! Tralascio i particolari di un approccio alcolico mal riuscito, perché in fondo e nonostante tutto, continuo a pensare che il genere umano abbia la sua dignità. Mi arrendo quando il dj saluta â??un ragazzo del 44â?, lâ??età di mio padreâ?¦. Vabbhè comunque lâ??happy and câ??è sempre. Eravamo nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, ma eravamo le persone giuste.


Capitolo secondo: NEL NAVIGLIO SCORRE TENNENTâ??S


Grazie a Dio hanno inventato il sabato sera, la musica e gli uomini che camminano da soli. E così ci siamo trovati in alzaia, atmosfera tranquilla. Nuovi elementi nel gruppo, uhm� devo capire se mi piacciono o no. La birra, quella buona, che scorre in me e nel pavimento trasparente dove vedo passare il naviglio. Il francese che scaturisce dalle mie labbra, figlio di studi e di ebrezza. Il mio cowboy, sempre lui nel mio cuore, che scorre nella mia anima. Grazie per la serata.


Capitolo terzo: Jâ??â??ACCUSE



Domenica primaverile e quindi parco. Eravamo lì, il mio cowboy ed io a crogiolarci al primo sole, al profumo dellâ??erbetta nuova e tra mille coccole. Ed un tratto abbiamo sentito gente urlare e ringhi strani. Premetto che gli animali mi piacciono etc etc e non mi voglio trovare subissata di slogan animalisti. Un cane, tenuto al guinzaglio ma senza museruola, ha azzannato un altro cane che era a sua volta tenuto a guinzaglio (senza museruola) da due ragazzine. I cani si sono avvicinati, si sono annusati, non sembravano aggressivi e poi, in un secondo, una scena orribile. Pensavo che il cane più piccolo fosse morto, le ragazzine strillavano e piangevano, la gente accorreva. Una scena di violenza davvero shokkante. Ora mi chiedo: e se avesse azzannato un bambino? Il parco la domenica è affollato di gente e soprattutto di bambini che giocano, alcuni molto piccoli. Io reputo che debba essere vietato lâ??ingresso ai cani in determinate situazioni se non muniti di museruola. Lo so, non è bello ma mi chiedo se è davvero necessario portare lì i cani. Dalle mie parti ci sono ancora molti campi e luoghi tranquilli, trovo che sia una forzatura portarli necessariamente al parco dedicato al divertimento delle persone e, ribadisco, DEI BAMBINI. Sarò una zia lamentosa e iperprotetttiva, ma mi sono immaginata di vedere lì mio nipote. Credo che lâ??incolumità delle persone sia una priorità assoluta rispetto alla passeggiatina del cane!


venerdì 2 aprile 2004

A Proposito dell'U...


A Proposito dell'Umano





Sentire lâ??umano nellâ??altro è sentire la vita dellâ??altro in un meraviglioso arcobaleno multicolore, che tanto più si allontana quanto più ne voglio fermare, catturare, strappare lâ??espressione.


Tu ti allontani e io mi sento confortato perché ho contribuito a spezzare le tue catene, a superare il tuo dolore e la tua sofferenza. E se vieni con me è perché ti costituisci, attraverso un atto libero, come essere umano, non perché sei semplicemente nato â??umanoâ?.


Io sento in te la libertà e la possibilità di costituirti come essere umano. La tua libertà è il bersaglio dei miei atti. Allora neanche la morte fermerà le azioni che hai messo in marcia, perché sei essenzialmente tempo e libertà.


Amo quindi dellâ??essere umano lâ??umanizzazione sempre più profonda.


Ed in momenti di crisi, di cosificazione, di disumanizzazione come questi, amo la possibilità di una sua futura riabilitazione.


Silo, Discorsi, Opere Complete


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Il messaggio mi è piaciuto moltissimo. Capita giusto giusto in una settimana dedicata a litigi probabilmente banali e a dissapori riesumati dalla naftalina. Credere nell'uomo e nell'umanità e credere nell'umanità che è nell'uomo. Ritrovare in me "l'umanità" di perdonare, di non prevaricare nonostante la ragione. "Essere" e basta! A prescindere dalle critiche, dalle arcaiche fratture ritornate d'attualità. E' un concetto che non devo dimenticare, che non devo permettere all'orgoglio, alla rabbia o all'inquinamento emotivo quotidiano, di accantonare o cancellare.



giovedì 1 aprile 2004

USO UN MEZZO PUBBLIC...

USO UN MEZZO PUBBLICO PER MESSAGGIO PRIVATO... ME NE SCUSO


CPMUNICATO STAMPA DELLâ??INTESACONSUMATORI
VIAGGIO-VERIFICA DELLâ??INTESACONSUMATORI SU 10 PROMESSE ELETTORALI DEL GOVERNO BERLUSCONI. PRIMA PUNTATA: â??MENO TASSE PER TUTTIâ?.
POICHEâ?? Lâ??AFFRANCAMENTO FISCALE (FONTE OCSE),CONTEMPLA UN AUMENTO DI 2 GIORNI RISPETTO AL 2002,INTESA PROMUOVE IL â??TAX DAYâ? PER IL 16 GIUGNO 2004 !


E NON C'E' PALLA (O BOCCIA) CHE TENGA!!!!!!!!!!!!!