martedì 31 agosto 2004


E non mi spiego perchè i fuochi d'artificio mantengano inalterata la loro leadership delle ole di paese. Hanno sempre la stessa magia pur recitando il medesimo copione. I colori, lo scoppio, i nasi in sù, la fremente attesa. Al mare la gente si accalca una sopra l'altro per stare in pole position salvo poi accorgersi di essere troppo vicina e vederseli scoppiare sopra la testa e sentirsi sbriciolare le ceneri dritte dritte negli occhi. Se li osservi da lontano, senza subirne il fascino romantico, ti accorgi che paiono quasi ridicoli, come vedere un film mal doppiato. Le esplosioni in ritardo rispetto al fiorire di questi bellissimi anemoni, i fischi ritardati... eppure un languorino, fin da quando ero piccina. Una malinconia latente, forse perchè te ne stai alla finestra, lontana dalla festa, guardando la gente in strada correre e ridere. E tu qui sola, bloccata da quattro mura, non arriveresti mai in tempo anche se corressi forte, lo spettacolo effimero non ti aspetta. Ecco, hai sentito lo scoppio finale, vedi, il traffico sta già aumentando, voci sorridenti commentano ed è già finita la magia.

lunedì 30 agosto 2004

Non è per far politica o falso idealismo, non è per santificare qualcuno solo perchè è morto e non è per schierarmi con i buoni o con i cattivi, perchè da tutta sta faccenda non ho ancora tratto conclusioni chiare e inopinabili. Però, leggendo il blog di Baldoni, ho scovato una frase che mi ha colpito perchè alla fine la guerra è veramente "il solito gioco di soldatini", le stesse pedine che vanno a dama da secoli inutilmente e che dopo i 3 nanosecondi di gloria infantile gridano "damone" salvo girarsi e farsi fregare con abile mossa. Però sta frase rende:


"Per molti americani l'Irak è un nuovo West: gusto del rischio, possibilità di fare soldi a paccate e un'altra nazione di indiani da comprare con un sacchetto di perline"

I'M BACK!!!!!!!!!

venerdì 27 agosto 2004

CAMMINANDO VERSO EST .... ESTATE 2004


Si pensa alle volte che ripercorrendo gli stessi tragitti e rivivendo gli stessi riti, di trovarci coinvolti nelle solite convinzioni e situazioni che ci hanno aspettato in tutti questi anni.



E invece ti svegli in un mattino di fine agosto con un gomitolo di pensieri diviso tra vecchi rancori e nuovi propositi. Sei tesa e pensi a ciò che Le dirai alla fine della tua camminata verso est.


Poi arrivi sonnacchiosa alla riva del tuo mare e lo trovi calmo, lucente e pulito dopo giorni di bora. Il sole è già alto e si mostra in un riverbero lucente che arriva dritto all'anima e senti d'incanto affiorare alle tue labbra delle semplici parole " SI PUO' FARE".


E le farai tue queste parole. Te le ripeterai quando entrando in casa ti chiederai "da che parte si comincia?", quando ti vestirai bene e venderai la tua professionalità, quando lo vedrai addormentato al tuo fianco dopo una notte di dolcissimo amore, ti dirai "SI PUO' FARE".


E sei ancora magicamente legata a queste acque, ancora stupita e mai delusa. Ancora il tuo cuore lenito, il tuo cervello rasserenato.


Ancora un anno alle tue spalle concluso con un bilancio positivo e come direbbe qualcuno "ringrazia e non chiedere di più", ma non è il mio stile. Un anno positivo lasciato alle spalle e subito ne chiedo un altro, so che Lei capirà.


Vedo all'orizzonte i pescherecci tornati operosi dopo il fermo pesca, sorrido mentre mangio il mio toast e ripenso ad una vecchia canzone che diceva "...getta le tue reti buona pensca si farà..."


E riprendo a camminare, getto le mie reti e tornerò tra un anno sui miei passi rivolti ad est, sperando di trovare questa perfezione davanti ai miei occhi e questa pace nel mio cuore.

mercoledì 25 agosto 2004

ATTIMO PERFETTO


Sono un'onda mossa dal vento in questo attimo perfetto,


i piedi nudi, sospesi mentre scrivo da questo scoglio.


Sento voci scorrere sotto di me,


sorrido poiché ai loro occhi non sono un volto,


mentre luna, brezza e faro


colorano la mia aura.


Non fa paura questo mare solitario e nero,


è un amico malizioso


che avanza sbirciando il mio scritto,


poi indietreggia timido in un brusio di concchiglie scosse e schiuma.


La tua voce mi arriva con un brivido lontano,


ma il tuo passaggio è presente e


ha ridipinto questi luoghi di un nuovo amore,


cancellando il ricorde e le lacrime di maree passate.



(bacio al mio cow boy lontano)


mercoledì 18 agosto 2004

CRONACA DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE




Soffia un sottile baffo di bora, l'ho sentita passeggiando sul lungomare Venezia. Cammino mollemente e guardo il mare che da lontano mostra la sua rabbia. Si rotola e rumoreggia, lambendo gli ombrelloni delle prime file. C'è tanta gente in giro questa sera, probabilmente il cambio della guardia dei ferragostini. Vorrei essere triste perchè mi manchi, ma non lo farò. Non ho motivo di rattristarmi. Passeggio e sorrido ai ricordi che ora sono di entrambi e ti sento più che mai nella mia vita. Questa mattina non ho rifatto il letto e quando sta sera mi infilerò nel lenzuolo, sentirò il tuo profumo e ti porterò nei miei sogni.

venerdì 6 agosto 2004

... e mi chiedi cosa faccio qui al mare e quando racconto le cose che "non faccio" mi schernisci un po', come dire "tutto qui?". Cosa dirti Amore mio, sono qui al mare e semplicementente vivo. Una vita fatta di tutte quelle "non cose" che non posso fare durante il resto dell'anno. Non compro terreni, non vendo case, non litigo con il notaio, non penso al mio futuro, non corro senza tregua.


Sto qui semplicemente nella luce dorata del tramonto, con i capelli umidi e scapigliati, la pelle fresca che si lascia coccolare da questa brezza, con le labbra che sanno ancora di salsedine e che attendono le tue. Passeggio sulla mia spiaggia di ponente, scalciando e giocando con i piedi e queste piccole onde di bassa marea che strisciano sulla riva. E non so se questo rientri nella tipologia "vacanza balneare da italiano medio" e onestamente non mi importa.


Sento il sole scaldarmi le ossa, il vento purificare i miei polmoni, e un sorriso semplice e sereno lambirmi le labbra. Sono qui nella mia terra, immersa nel mio mare e sono a casa e qualsiasi cosa io faccia (o non faccia) nessuno può togliermi la sensazione di essere esattamente nel posto in cui dovrei essere. E mi sento viva, rilassata, appagata, pulita, tutto il resto è relativo. Qui non sono un cognome, un ruolo, un referente, sono semplicemente quella ragazza bionda vestita di bianco che passeggia sorridendo sulla riva, e non potrei desiderare di essere nessun'altra.


Se fossimo a casa cosa faremmo? Cinema, pub, magari pizza... tutte cose che posso avere anche qui ma, al contrario, la serenità che ho ora nel cuore sai da te che non potrei trovarla in altro luogo. E non perchè non ami la mia vita da città, è che questo è il richiamo del mio cordone con le mie radici. C'è chi crede nella reincarnazione, c'è chi ne ride, io so solo che se davvero ho avuto vite passate, si sono svolte tutte tra questi scogli.


Ti aspetto cow boy, sarai il benvenuto nel mio "non mondo"....