martedì 22 dicembre 2009

Questi è colui che 'l mondo chiama Amore:
amaro come vedi e vedrai meglio
quando fia tuo com'è nostro signore:
giovencel mansueto, fiero veglio:
ben sa chi 'l prova, e fi'a te cosa piana
anzi mill'anni: infin ad or ti sveglio.
Ei nacque d'ozio e di liscivia umana,
nudrito di penser dolci soavi,
fatto signor e dio da gente vana.
Qual è morto da lui, qual con più gravi
leggi mena sua vita aspra et acerba
sotto mille catene e mille chiavi.

giovedì 3 dicembre 2009

martedì 1 dicembre 2009

GIORNATA PER LA LOTTA ALL'AIDS ...

UN ANNO D'AMORE.. QUEEN



Un solo anno d’amore
è meglio che un’intera vita di solitudine
Un momento romantico tra le tue braccia
è come una stella cadente che attraversa il mio cuore
E' sempre un giorno di pioggia senza di te
Sono in una prigione d’amore dentro di te
Sono in pezzi ai tuoi piedi - sì
Il mio cuore urla forte al tuo
Sono solo ma tu puoi salvarmi
La mia mano si tende verso la tua
Ho freddo ma tu accendi il fuoco in me
Le mie labbra cercano le tue
Bramo un tuo tocco
Ci sono tante cose che non ci siamo detti
e tutto quanto posso fare è arrendermi
Solo arrendermi in questo istante
E nessuno mi aveva mai detto che l’amore
può far soffrire così tanto
Oooh sì, fa soffrire
E il dolore è così vicino al piacere
E tutto quanto posso fare è arrendermi al tuo amore
Solo arrendermi al tuo amore
Un solo anno d’amore
è meglio che un’intera vita di solitudine
Un momento di tenerezza tra le tue braccia
è come una stella cadente che attraversa il mio cuore
Sono sempre giorni di pioggia senza di te
Sono in una prigione d’amore dentro di te
Sono in pezzi ai tuoi piedi
Tutto quanto posso fare è arrendermi

martedì 24 novembre 2009

Thank's Mr Gibson for this... for my little love and all the rest .......

I don't need a whole lots 'a money
I don't need a big, fine car
I got everything that a man could want
I got more than I could ask for
Now, I don't have to run around
I don't have to stay out all night
'Cause I got me a sweet, a sweet lovin' woman
And she knows just how to treat me right

Well my baby, she's all right
Well my baby, she's clean out of sight, don't you know that
She's

She's some kind 'a wonderful
She's some kind 'a wonderful Yes she is, she's a
She's some kind 'a wonderful Yeah, yeah, yeah, yeah

When I hold her in my arms
You know, she sets my soul on fire
Oo, when my baby kisses me
My heart becomes filled with desire
When she wraps her lovin' arms around me
It 'bout tires me out of my mind
Yeah, when my baby kisses me chills run up and down my spine

Well my baby, she's all right
Uh, my baby, she's clean out of sight, don't you know that
She's

She's some kind 'a wonderful
She's some kind 'a wonderful Yes she is, she's a
She's some kind 'a wonderful Yeah, yeah, yeah, yeah

Now is there anybody got a sweet little woman like mine
Got to be somebody got a, got a sweet little woman like mine

Can I get a witness
Can I get a witness
Can I get a witness
Can I get a witness

She's some kind 'a wonderful
She's some kind 'a wonderful Yes she is, she's a
She's some kind 'a wonderful Yeah, yeah, yeah, yeah

mercoledì 18 novembre 2009

So che mi hai sentito, che hai sorriso per me, hai pianto con me, che mi hai ascolato quando ti ho detto di muovere le dita.... non mollare adesso ragazzo, continua a sognare ... ma ad occhi aperti....


E ti diranno parole
rosse come il sangue, nere come la notte;
ma non è vero, ragazzo,

che la ragione sta sempre col più forte; io conosco poeti
che spostano i fiumi con il pensiero,

e naviganti infiniti
che sanno parlare con il cielo.
Chiudi gli occhi, ragazzo,
e credi solo a quel che vedi dentro;

stringi i pugni, ragazzo,

non lasciargliela vinta neanche un momento;

copri l'amore, ragazzo,
ma non nasconderlo sotto il mantello;
a volte passa qualcuno,
a volte c'è qualcuno che deve vederlo.

Sogna, ragazzo sogna
quando sale il vento
nelle vie del cuore,
quando un uomo vive
per le sue parole

o non vive più;
sogna, ragazzo sogna,
non cambiare un verso
della tua canzone,
non fermarti tu...

Lasciali dire che al mondo
quelli come te perderanno sempre;
perchè hai già vinto, lo giuro,
e non ti possono fare più niente;

passa ogni tanto la mano
su un viso di donna, passaci le dita;
nessun regno è più grande
di questa piccola cosa che è la vita

E la vita è così forte
che attraversa i muri senza farsi vedere
la vita è così vera
che sembra impossibile doverla lasciare;
la vita è così grande
che quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire

Sogna, ragazzo sogna,
quando lei si volta,
quando lei non torna,
quando il solo passo
che fermava il cuore
non lo senti più ;
sogna, ragazzo, sogna,
passeranno i giorni,
passerrà l'amore,
passeran le notti,
finirà il dolore,
sarai sempre tu ...


Sogna, ragazzo sogna,
piccolo ragazzo
nella mia memoria,
tante volte tanti
dentro questa storia:

non vi conto più;
sogna, ragazzo, sogna,
ti ho lasciato un foglio
sulla scrivania,
manca solo un verso
a quella poesia,
puoi finirla tu.

mercoledì 4 novembre 2009

lunedì 2 novembre 2009

Ascoltando l'Alda... qualche tempo fa............




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Sul Palco
l.d.



Un tavolo



Una casa forse



Noi due.



Le mie vecchie parole



e la tua musica.



Tu, per sempre giovane



Le tue dita allungate sui miei fianchi



E sui tasti bianchi.



La mia malinconia



che vibra nella tua voce



e quei silenzi



fatti di musica



che raccontano



di un tavolo,



di una casa forse.



noi due


domenica 1 novembre 2009

Addio Signora del Naviglio...


Solo un mano d'angelo 
intatta di sè, del suo amore per sè,
potrebbe
offrirmi la concavità del suo palmo
perché vi riversi il mio pianto.
La mano dell'uomo vivente
è troppo impigliata nei fili dell'oggi e dell'ieri,
è troppo ricolma di vita e di plasma di vita!
Non potrà mai la mano dell'uomo mondarsi
per il tranquillo pianto del proprio fratello!
E dunque, soltanto una mano di angelo bianco
dalle lontane radici nutrite d'eterno e d'immenso
potrebbe filtrare serena le confessioni dell'uomo
senza vibrarne sul fondo in un cenno di viva ripulsa.

Alda Merini


venerdì 30 ottobre 2009







Sono stato in giro per il mondo sotto la pioggia battente
Sentendomi fuori posto, sentendomi veramente strano,
Portatemi in un posto in cui conosco il mio nome,
Perché non ho incontrato nessuno che sembrava uguale,

Sono un pesce fuor d'acqua, un leone fuori dalla foresta,
(E' un pesce fuor d'acqua, un leone fuori dalla foresta)
Ho bisogno della mia gente, la mia gente, portatemi dalla mia gente,
(Ha la febbre della giungla, dimostrategli un po' d'amore, dimostrategli amore)
Devo solo avere qualcuno, devo avere qualcuno, con cui relazionarmi, con cui relazionarmi,
(Ho ritrovato il fiato prima d'ora)
Devo solo avere qualcuno, devo avere qualcuno, con cui relazionarmi, con cui relazionarmi,
(Ho ritrovato il fiato prima d'ora)

Chorus
Vedi, ho viaggiato
Viaggiato in eterno,
Ma ora ho trovato una casa in cui mi sento in paradiso,
Vedi, ho viaggiato
Viaggiato in eterno,
Ma ora ho trovato una casa in cui mi sento in paradiso,
Vedi, ho viaggiato
Viaggiato in eterno,
Ma ora ho trovato una casa in cui mi sento in paradiso,
Mi sento in paradiso, mi sento in paradiso
Mi sento in paradiso, mi sento in paradiso, paradiso

Ho viaggiato per il mondo come un torrente,
Sono stato in giro per il pianeta in una terra straniera
Ho visto cose che non pensavo avrei mai visto,
Portatemi in un posto dove sono come me,
Sono un leone fuori dalla giungla, un pesce fuor d'acqua,
(E' un leone fuori dalla giungla, un pesce fuor d'acqua)
Ho bisogno della mia gente, la mia gente, portatemi dalla mia gente,
(Ha la febbre della giungla, dimostrategli un po' d'amore, dimostrategli amore)
Devo solo avere qualcuno, devo avere qualcuno, con cui relazionarmi, con cui relazionarmi,
(Ho ritrovato il fiato prima d'ora)
Devo solo avere qualcuno, devo avere qualcuno, con cui relazionarmi, con cui relazionarmi,
(Ho ritrovato il fiato prima d'ora)

Chorus
Vedi, ho viaggiato
Viaggiato in eterno,
Ma ora ho trovato una casa in cui mi sento in paradiso,
Vedi, ho viaggiato
Viaggiato in eterno,
Ma ora ho trovato una casa in cui mi sento in paradiso,
Vedi, ho viaggiato
Viaggiato in eterno,
Ma ora ho trovato una casa in cui mi sento in paradiso,
Mi sento in paradiso, mi sento in paradiso
Mi sento in paradiso, mi sento in paradiso, paradiso
Mi sento in paradiso, mi sento in paradiso,
Ooh, whoah ooh whoah,
Sono in paradiso

Oh e mi sento proprio a casa,
mi sento proprio a casa,
mi sento proprio a casa,
(Ho ritrovato il fiato prima d'ora)
mi sento proprio a casa,
mi sento proprio a casa,
mi sento proprio a casa,
Mi sento in paradiso
E' come se fossi in paradiso,
E' come se fossi in paradiso,
Ooh, whoah ooh whoah,
Sono in paradiso
E' come se fossi in paradiso, ooh we oh,
Sono in paradiso,
E' come se fossi in paradiso, ooh we oh,
Sono in paradiso, aah-oh,
Oh si, ci sono

venerdì 16 ottobre 2009




E' una canzone che ho cantato spesso... a volte con cognizione di causa, molto più spesso perchè ripeteva random un po' di parole che mi appartenevano. Come adesso. Forse. C'è che ormai che ho imparato a sognare, non smetterò. E forse invece è arrivato il momento di crescere che sarebbe ora,ma ho sempre pensato che per farlo non servisse smettere di sognare. Erano gli altri a sbagliare quando mi dicevano di mettere testa, che le cose importanti della vita erano altre. E adesso è tutto in discussione. Si riparte da 0 anzi da 1. Quell'1 che mi sta seduto in braccio e per cui vale la pena fermarmi a pensare. Tutto il resto è buio e paura. Affrontare che si è fatti anche di fallimenti. Troppi. Accettare di guardarsi allo specchio e farsi un po' schifo e, ancora peggio, sapere che gli altri quello schifo che porta il tuo nome, lo conoscono già fin troppo bene.

mercoledì 30 settembre 2009










Da Lisbona - il libro delle maree -

Eccola lì, sepolta sotto la posta che non hai tempo di leggere, mischiata ai conti da pagare e le ricevute da ritirare. Eccola lì, la tua vita. E' bastato avere un istante di apnea prima di respiare ancora affannosamente. Un istante. Un niente divenuto piccolo pensiero e poi fischio e poi fragore di treno in corsa. Quel libro che, dimenticavi, dovevi e VOLEVI leggere. Si è insinuato in un izmo di silenzio, non appena il clamore del contingente ha smesso di rimbombare.
Hai trovato i piedi nudi, il cartone sul divano, quel film che ami tanto e la voglia di pensare. Come quando ti pare di aver visto un volto conosciuto. Non ne sei sicuro. Forse sbagliavi. Eppure sembrava proprio lui. E sorridi. Inutilmente. Irresistibilmente. E mentre scosti il ciuffo dalla fronte, mentre dirigi lo sguardo verso la strada che stavi percorrendo, ti ritrovi tutto tra le mani, l'appuntamento, l'orologio, il tuo bambino e un sorriso di naftalina che sa di pagine ancora da scrivere o forse solo di pensieri ancora da pensare... ma va bene così. Un sorriso lungo ed instancabile che ti faccia compagnia, niente più risate assordanti che sanno di isteria. Una goccia, una virgola, una nuvola di fumo dalla finestra. Tu.

venerdì 25 settembre 2009

Pensieri sparsi di una notte di riflessione.... o di riflesso




.... forse sono solo troppi i birilli. Fermati. Fai un passo indietro... ma non smettere di esercitarti....

Hai sempre voluto essere una stupida bionda priva di contenuti..... adesso che ci sei riuscita ti lamenti?

.... Scrivere è passione, ma anche esercizio. Una dura lotta contro l'apatia di pensiero ed emozione. E allora ricomincia con i puntini e le astine prima di passare a riempire pagine di "a a a a a...." Nell'attesa di ritrovare la vena artistica, esercitati con l'arteria pratica.





martedì 22 settembre 2009





Un'altra serata persa dietro al lavoro...
mio marito solo sul divano...
il mio bimbo solo nel lettino...
io sola nello studio....
questo lavoro ha sempre meno senso.

venerdì 18 settembre 2009

ecco... poi ci sono persone grandi, persone come mio padre o che lo ricordano... persone che parlano con i silenzi, che sono presenti con le loro assenze perchè non sprecano mai un solo secondo di vita facendo del male... e io quelle persone le adoro... capisccciii ammmeeee




martedì 15 settembre 2009

dire al mio bimbo "ti amo tanto" e vederlo che si addormenta sorridendo

mercoledì 9 settembre 2009

Penso a quello che mi scrive Davide, alla sua paura della quotidianità che esorcizza cercandosi donne in altri continenti così, dice, sono diverse da lui. E poi invece sta notte non dormo e penso un po'. Penso che quando perdi qualcuno, perdi soprattutto la quotidianità ed è uno stillicidio di dolore ricorrente che non ti abbandona e che non vuoi abbandonare. E' mettere le posate per due, comprare quella marca di tortine per la colazione, vedere una maglia in un negozio e pensare che a lui piacerebbe. E' allungarsi nel letto e non toccarne i confini, intralciata da gambe e da quella spalla nella quale ti rifugi. E' l'assenza della presenza a far mancare il fiato quando ti accorgi che devi tornare a parlare al singolare dopo una vita passata a parlare al plurale. Questa quotidianità che ci spaventa, questa fuga dalla "normalità" penso sia forse proprio la risposta alle domande che ci poniamo. A volte si ha paura a dire davanti ad uno specchio "mi piace quello che ho", abituati ad essere traditi dalla vita e quasi pervasi da sensi di colpa se, una volta tanto, si è consapevoli della propria pienezza. E ti scopri ormai prigioniera di quel profumo buono che ti resta sulla pelle dopo che lo hai allattato, e di quel battito che hai bisogno ancora di sentire e allora lo stringi cuore a cuore e torni ad essere un'unica persona. Sarò per questo che non dormo sta notte, perchè non voglio perdermi quell'atmosfera che c'è in camera con la luce soffusa per non farlo spaventare, sentendolo che respira al mio fianco con quella pelle di porcellana che gli ho fatto e allungando la gamba per trovare un pezzettino di papà così stanco per essersi preso tanta cura di noi, e che assonnato si volta e mi stringe forte. Non potrei fare a meno della mia quotidianità ormai è la mia piccola droga d'amore.

mercoledì 2 settembre 2009

La verità è che non sei tu che continui ad istruirmi

... sono io che non smetto di apprendere.....

mercoledì 12 agosto 2009

Lo so da me che è un po' patetico. Come direbbe mio marito, siamo "bestiali". E' che non partire con la carovana a modi transumanza, fa un po' malinconia. Ci sono dei riti che fanno vacanza, esodo. Tipo aspettare mia sorella miracolosamente più in ritardo di me, e drammaticamente in ritardo rispetto alla mamma che, notoriamente, è pronta con un'ora di anticipo. Oppure incazzarsi perchè mio cognato, oltretutto, non ha ancora fatto benzina e tocca fermarci tutti in coda ad aspettarlo. E poi di nuovo, cinture allacciate, buonviaggio, buonviaggio, finestrini abbassati e ciao con la mano, il ventaglio di mamma che non si ferma nevrotico e papà che si accende una sigaretta.
C'è il "viaggio" da fare, 376 chilometri da cancello a cancello e mi viene un po' da ridere a pensare agli 8.000 Km che mi sono fatta in viaggio di nozze. La vacanza inizia dopo la barriera di Agrate, a tutti nota come "il casello" e finisce quando, tornando, vediamo la scritta "Zucca" lì sulla sinistra, proprio prima del cemento di Sesto San Giovanni e dell'ineluttabile autunno che inizia allo snodo per la A8.
Mi viene in mente quando, almeno un paio di ere giurassiche fa, fantasticavamo pensando che sarebbe stato comodo avere una sorta di telefono per comunicare da macchina a macchina, non tanta roba, giusto che tirasse quei 500 metri di distanza che puoi prendere in autostrada. Walkie tolkie, una cosa simile, ma mica costosi come quelli dei camionisti. Oggi la vecchia presa dell'accendisigari, tramutata in non so quale notte tempestosa nella "presa ausiliaria", è intasata di prese per gps, telefonino, antenne.
C'era la borsa frigo con i viveri, immutabile dai secoli dei secoli, usanza ereditata da mia madre da sua madre che, viaggiando in Kadet, aveva ben paura di restare a piedi in mezzo al nulla. Dentro inevitabilmente si trova qualcosa di dolce, i Loacker, qualcosa di salato, i Tuc, un succo di frutta (per le bimbe) coca cola e noccioline per il papà che guida. Non sto a spiegarvi tutte le teorie a monte di tale scelte, ma vi assicuro che nella logica materna hanno un senso.
La sosta all'autogrill va meritata, prima si devono passare LE GALLERIE, due innoqui tunnel sotto i colli Euganei che si superano in un etciù. Solo dopo ci si ferma all'autogrill. Ho scoperto che il nostro tenore di vita era migliorato quando ci hanno permesso di entrare anche al bar. Prima era consentito solo parcheggiare, magari all'ombra, mangiare i viveri portati da casa, compreso il caffè nel termos, che immagino fosse ben caldo dopo tutta quella strada. Al ritorno invece ci si ferma a Brescia, non prima, non dopo, con un semplice flash di fari da macchina a macchina.
E l'esodo è una cosa che ti entra nelle vene, come una droga. Uno sballo pervrrso che aspetti un anno e, ammettiamolo, quando si arriva a Mestre e non si trova coda, una piccola parte di noi resta delusa. C'è sempre stata, non può cambiare ora! Ed è per questo che anche quest anno, nonostante l'opera epocale del passante, siamo rimasti tutti lì, 32 Km di utopici sognatori amanti dell'esodo che non hanno voluto mutilare le tradizioni, consapevoli che quel sottile senso di colpa per aver abbandonato i nostri lavori, non può lasciarci se non dopo aver atteso ore al casello di Mestre.
Ma non smetto di sperare, un po' di coda attenderà anche noi ritardatari. Sta sera partono mamma e papà, mia sorella è già là che ci aspetta e noi partiremo domenica perchè, ovviamente, ci si trova tutti stessa spiaggia e stesso mare, stesso palazzo e guai a cambiare le tele dei lettini o l'insegna del bar. Buone Vacanze alla mia grossa grassa famiglia italiana.

martedì 11 agosto 2009



Questa foto è stata scattata il giorno in cui ho portato a casa il mio bambino. Ha conosciuto il mondo in uno splendido pomeriggio estivo, con balle di grano maturo nei campi, un cielo azzurrissimo punteggiato da nuvolette all'orizzonte. Non avrei potuto immaginarlo meglio. Il mio piccolo raggio di sole.

lunedì 10 agosto 2009

E' vero ... sono una donna che ama i contrasti ma...

mangiare polenta con lo zola e anguria

al 9 di agosto è troppo anche per me!



.. e aggiungiamoci che ieri sera ho cenato al giapponese!!!

lunedì 3 agosto 2009

la pioggia estiva,


i jeans strappati,


il maglione over size blu


e i piedi nudi.....


vieni amore


andiamo a scoprire la pioggia

mercoledì 22 luglio 2009

venerdì 17 luglio 2009

DOCCIA FATTA, KAFTANO BIANCO,


IL MIO PICCOLO CHE DANZA CON ME,


LENNON NELLO STEREO.....


CHE VIITTAA


MA COME HO FATTO IERI A FARE TUTTO SENZA DI TE :)




Watching the wheels (John Lennon)*



People say I'm crazy doing what I'm doing,
Well they give me all kinds of warnings to save me from ruin,
When I say that I'm o.k. they look at me kind of strange,
Surely you're not happy now you no longer play the game.



People say I'm lazy dreaming my life away,
Well they give me all kinds of advice designed to enlighten me,
When I tell that I'm doing fine watching shadows on the wall,
Don't you miss the big time boy you're no longer on the ball?



I'm just sitting here watching the wheels go round and round,
I really love to watch them roll,
No longer riding on the merry-go-round,
I just had to let it go.



People asking questions lost in confusion,
Well I tell them there's no problem,
Only solutions,
Well they shake their heads and they look at me as if I've lost my mind,
I tell them there's no hurry...
I'm just sitting here doing time.



I'm just sitting here watching the wheels go round and round,
I really love to watch them roll,
No longer riding on the merry-go-round,
I just had to let it go.





Traduzione:



Guardando le ruote



La gente dice che sono pazzo a fare ciò che faccio,
E mi da un sacco di avvertimenti per salvarmi dalla rovina,
Quando dico loro che sto bene, mi guardano in modo strano,
(rispondendo:) Sicuramente non sei felice ora che sei fuori dal gioco.



La gente dice che sono pigro e che passo il tempo a sognare,
E mi da un sacco di consigli per illuminarmi,
E quando rispondo che mi piace guardare le ombre sul muro,
(rispondono:) Non rimpiangi i bei tempi andati, ora che non sei più in ballo?



Io me ne sto semplicemente seduto qui, a guardare le ruote che girano e girano,
Mi piace veramente vederle girare,
Niente più giostre,
Ho dovuto lasciar andare.



La gente fa domande persa nella confusione,
E quando io rispondo che non ci sono problemi,
Ma solo soluzioni,
Loro scuotono la testa e mi guardano come se io avessi perduto l'intelletto
Io dico loro che non c'è fretta...
Me ne sto seduto qui a far passare il tempo.

Io me ne sto semplicemente seduto qui a guardare le ruote che girano e girano,
Mi piace veramente guardarle girare,
Niente più giostre,
Ho dovuto lasciar andare.

Ora ho capito perchè per anni mi sono addormentata in quella posizione. Sdraiata su di un fianco, le gambe un po' ranicchiate, riempiendo il vuoto con un cuscino... mi allenavo ad averti con me, hai riempito quel vuoto amore mio....


mercoledì 15 luglio 2009

Oggi prima uscita ufficiale con il bimbo.



Lo ammetto mi piacciono i centri commerciali, sono pratici, hanno orari compatibili con la mia vita, a volte sono aperti di domenica, proprio quella domenica che hai finito il burro o ti serve qualcosa urgente. Impazzisco per le scale mobili, i parapetti in cristallo e le fontane coperte.
Però nulla ripaga il tour di sta mattina a salutare i nostri amici commercianti: Massimo e la sua famiglia i prestinai, Raffaella la barista del bar che tu sai, Elide del centro estetico e poi i commercianti del mercato. Le bancarelle, i colori, le signore anziane che si fermano a parlare a darmi consigli e altri che mi salutano e io non so chi siano.
Il piccolo ha dimostrato di essere quel piccolo vagabondo che immaginavo. Ha dormito, sorriso, fatto mille facce buffe e ha guardato il mondo con occhi curiosi.

Cose pensate durante la giornata:

- trooopppoo calddoooo

- perchè strilli quando devi dormire e dormi quando devi stare sveglio???

- mi manca mia sorella

- poter girare di nuovo in auto ascoltando la radio è una irrinunciabile piccola gioia della vita, un privilegio da non sottovalutare.

- l'aria del finestrino, il profumo di grano tagliato, l'estate.. un dono.

giovedì 9 luglio 2009

Riproviamoci. Dicevo che potrei scrivervi cose fantastigliose sul mio piccolo, ma mi tacereste di essere la solita mamma un po' patetica e stucchevole. E infatti lo sono, per cui immaginate ogni cosa meravigliosa, ecco quella è la cosa che sto pensando del mio piccolo.
Mi viene in mente un vecchissimo film, mi pare con Schirley Temple, in cui c'era una sorta di grande barca in paradiso, che trasportava tutti i bambini che venivano, poi, destinati ai loro genitori. Ecco mi immagino così l'incontro tra me e lui. C'era un posto dove venivano archiviate le richieste dei genitori e un grande Cervello (più o meno elettronico), che abbinava le richieste ai bambini. Io l'avevo chiesto SANO, con il fisico di mio marito e magari i miei colori, ma soprattutto con un faccino buffo. Lo hanno cercato lì sulla grande barca e quando gli hanno letto le richieste lui ha risposto pronto "sono proprio io" e così è salito sul grande scivolo del paradiso dei bambini ed è arrivato nella mia pancia, da prima come un sogno e poi come un mucchietto di ossa e amore. La prima notte ci hanno divisi perchè ho partorito con un cesario e lui è stato messo nella culla termica, ma ci siamo pensati tanto. Ad ogni ora mi svegliavo e contavo le il tempo che mancava all'alba. Dovevo alzarmi, dovevo andare da lui, così al mattino appena è arrivata l'ostetrica a vedere come stavo, ho chiesto subito di essere messa su una sedia a rotelle con tutti i dolori e tubicini vari e di essere portata da lui. E così hanno fatto, nessuno avrebbe potuto dirmi di no. Vederlo è stata un'emozione davvero difficile da raccontare. E' stato come se fosse la cosa più normale del mondo, lui era il mio bambino, era ovvio, era impensabile diversamente, eravamo destinati e ci siamo riconosciuti, ma era allo stesso tempo sconvolgente e viscerale. Pesava come un sacchetto di pane per la domenica. Poco meno di 2Kg, ma era proprio come lo volevo io. Stringerlo a me ha sciolto tutte le tensioni dei nove mesi di gravidanza, lui stava bene, io stavo bene, tutto il resto era esistito??
Potrei anche raccontarvi dei cinque minuti di delirio che ho avuto quando, dopo aver provato invano ad indurmi il parto, mi hanno detto che mi operavano perchè il bambino andava in sofferenza ad ogni contrazione, ma penso che il racconto sarebbe molto più esilarante se raccontato da uno dei presenti in sala operatoria. Mi hanno sfottuto alla grande prima e dopo avermi addormentata, perchè ad un certo punto ho focalizzato il fatto che mio figlio poteva davvero stare male. In 9 mesi di gravidanza mi sono preoccupata spesso per le gufate dei dottori, ma una vocina dentro di me mi diceva che il piccolo stava bene. In quei cinque minuti invece ho realizzato che il mio bambino poteva morire e ho preso a blaterare "saaaalvaateeee il mio bambiiiinooo" o "scegliete lui non me". Tutti ridevano, sdrammatizzavano, ma penso che non scorderò mai gli occhi della Dott. Rossi. Mi ha guardata da sopra la sua mascherina, due occhi di donna che incrociavano gli occhi di mamma. Lei ha capito davvero che non scherzavo. Mi ha guardato come la più dolce delle Madonne e io ho chiuso gli occhi più serena.
E invece vi racconterò le notti passate in terapia. Fortunatamente il mio piccolo è stato messo in "terapia minima", ma le notti erano uguali per tutte noi. Assonnate, preoccupate, eravamo tutte lì, noi mamme della nursery che non potevamo avere i nostri piccoli accanto al letto. Arrivava la ragazza che aveva la bimba in terapia intensiva (tutte noi facciamo ancora il tifo per la sua bambina), si sedeva a guardare i nostri bimbi addormentati senza tubi e monitor attaccati, rideva un po', si sfogava, ci raccontava i suoi 22 anni e una sera ha straziato tutte noi con una semplice frase: "ho voluto una bambina per essere felice, e mi ritrovo in terapia intensiva". Il thè che ci ha portato la puericultrice non ha scaldato il gelo che è sceso tra quelle culle. Un'altra sera invece abbiamo visto portare via un altro bimbo dell'intensiva. Quando vedi così tanti medici intorno ad una incubatrice, inizi a tremare senza conoscere la diagnosi. Eravamo tutte in silenzio a guardare dal vetro che ci divideva, chi pregava, chi imprecava a seconda del proprio credo. E poi la gara di solidarietà, quando una di noi veniva dimessa si condivideva la gioia e ognuna di noi sperava di essere la prossima. Oppure al mattino, il giro di visite dei dottori. Tutte in silenzio a tenerci la mano, stufe di brutte notizie e aggrappate ad ogni minimo segno di miglioramento. E i giri di pianto che ci siamo fatte, un giorno una, un giorno l'altra perchè la stanchezza a volte tramortisce ogni ottimismo. Porterò nel cuore anche questa esperienza, perchè il mio parto mi ha insegnato diverse forme di amore oltre a quello incommensurabile per il mio scricciolino. Spero che questa solidarietà non si spenga nei buoni propositi da "fine vacanza", spero veramente di non perdere i contatti con "le mamme della terapia" perchè è bello scoprire di poter condividere le proprie emozioni e sarebbe un peccato condividere solo quelle brutte. Mi piacerebbe rivederci tutte tra un po', in splendida forma, con sorrisi sfolgoranti ma soprattutto con tutti i nostri bimbi sani, sorridenti e pronti a far danni.

Ah.. dimenticavo, l'abbiamo chiamato Riccardo, è nato il 22 giugno ha aspettato che arrivasse l'estate e che la lavanda fosse un po' più matura...

P.s. Avrei voluto raccontarvi anche di quanto sia stato fantastico il mio Cow Boy, ma so che lui preferisce tenere per sè certe cose e lo rispetto. Però voglio ringraziarlo pubblicamente, lo urlerei al mondo, che è stato un compagno semplicemente perfetto, che la sua presenza al mio fianco è stata fondamentale e che con il nostro bimbo in mano, è l'uomo più bello dell'universo.

martedì 7 luglio 2009

Riuscirò a scrivere un post tutto intero prima che il piccolo inizi a reclamare la sua cena??? Allora, potrei scrivervi che il mio piccolo è meraviglioso, stupendo, megagalattico ma mi tacereste ... s'è svegliato ....

giovedì 18 giugno 2009




E' un po' buffa questa cosa, che tra tutti i pensieri e le emozioni che ho per la testa oggi, mi viene da pensare alla lavanda. Le spighe sono quasi mature, ma dovrebbe passare ancora qualche giorno prima di coglierle. E penso che il 24 giugno è il giorno ufficiale per la raccolta della lavanda, l'ho scoperto l'estate scorsa visitando la provenza. Il 24 giugno, il mio 3° anniversario di matrimonio.
E c'è il mio bimbo, che è quasi pronto a nascere, ma servirebbe ancora un po' di tempo. Però non si può più aspettare, domani inizieranno le grandi manovre per il parto e mi sento un gomitolo di emozioni. Preocupa quello sì, più della sua salute che del mio dolore, almeno per adesso. E felice, perchè finalmente ci conosceremo faccia a faccia. E un po' malinconica perchè questa avventura di avere un bimbo nella mia pancia finirà. Mi mancheranno i calcetti del buongiorno e il nostro vivere in simbiosi. Forse è un po' stupidamente ormonale. E felice, perchè riavrò il mio corpo, i miei piedi di una dimensione umana, la mia capacità di trattenere la pipì e la piena autonomia del mio stomaco, o di quello che ne resta.
Sento intorno a me tante mani pronte ad accogliere il mio bambino, qualcuna qui a due passi, qualcuna più lontana, ma non è questo il problema, so che sono qui.
Sto invocando le mie donne, le mie streghe, perchè mi stringano la mano quando sarà il mio momento.



mercoledì 17 giugno 2009

e appena affaccio la mia presenza, ritrovo la tua assenza. E sorrido ascoltando una canzone che in altri tempi e in altri mondi mi avrebbe portato a te... e che ora resta una "buona cosa di pessimo gusto da ricordare", come i cori di quindicenni stonate che si commuovono sulla maglietta fina...



Con te lo so,
sempre così,
rimesci pianti e sogni
e poi mi butti via.

Con te lo so,
non smette più la rabbia dei ricordi,
e vomito la mia allegria.



Io, che vorrei,
averti qui nel mio deserto di speranze,
come farò,
senza di te in questo cielo all’orizzonte…
Con te lo sai,
quel giorno in più,
è un grido nel silenzio contro i venti e le maree.

Con te lo so,
finisce qui,
l’inizio di un amore che ci guarda andare via…

Anima mia,
cosa farò nei boschi immensi della luce,
senza di te ali non ho per questo cielo che mi prende, cielo che non sente…
Ciao, maledetto ciao,
ora sono qui, prova a resistere
Ciao, maledetto ciao,
perché si muore già senza combattere…
Siamo spiriti, spiriti, per una breve eternità
Spiriti, spiriti, la notte cade per noi e non può finire.
Ciao, maledetto ciao,
ora sono qui, voglio sorridere.
Ciao, maledetto ciao,
nell’aria resterai gioia di vivere.

Ciao, ciao, ciaoooooo
Ciao, maledetto ciao,
ora sei con me gioia di vivere.
Ciao, ciao


venerdì 12 giugno 2009

Mi è venuta voglia di brioches salate al salmone... le faranno in ospedale??


lunedì 8 giugno 2009

Resto un po' basita, anche un filo sfibrata, sostanzialmente incazzata per quanto scopro in questi mesi. No forse "scoprire" non è il termine più adatto perchè in fondo in fondo ho sempre saputo di essere in qualche modo "sola". Escludo dall'argomento mio marito, pora stella, che si sta sobbarcando tutti i miei flussi ormonali e che si sta sbattendo a mille per aiutarmi. Ma no, forse sono io che ho un caratteraccio. D'altro canto mi dicono sempre che sono "testona" no? Ma sai che c'è, che di sti tempi mi pare quasi positivo, sempre meglio che logorroica.
E' che mi hanno convinto che ho bisogno di aiuto in questo momento, che da sola non posso riuscire a fare tutto. Suonava così bene A I U T O. La verità è un'altra però. E' che gli altri hanno bisogno di aiutarmi, di non sentirsi in colpa. E sarebbe anche accettabile se questa cosa comprendesse un flusso bidirezionale di comunicati. E invece no. E' come stare nel deserto e chiedere dell'acqua e ricevere in cambio un pollo allo spiedo. Per carità, non si sputa certo sopra un pollo allo spiedo, ma la sete resta e nessuno ha sanato quel bisogno. Certo, mi chiedono di essere comprensiva e paziente perchè "the others" sono preoccupati per me. Non fa una grinza. Se non fosse che sono io quella che teoricamente dovrebbe partorire, che teoricamente dovrebbe essere preoccupata, spaventata o anche semplicemente un po' stanca di attendere. Ma il problema di base è che quello che capita ad ogni singola persona è più importante rispetto a quello che capita agli altri. Quindi, per esemplificare facendo riferimento a cose o persone non del tutto casuali, una nonna HA IL SACRO SANTO diritto di essere preoccupata, così preoccupata, per la gravidanza di una figlia, da chiedere alla figlia stessa di essere comprensiva nei suoi confronti. Un po' ingarbugliato come ragionamento non c'è che dire.
E poi ovviamente ognuno deve dire la sua, a prescindere da cosa, l'importante è dire. Ognuno ha un consigliio, un'opinione, una perla di saggezza. Tipo mia madre che mi dice "e ma adesso smettila di vomitare". Come a dire che in questi 9 mesi mi sono cacciata in gola le dita per causarmi l'esilarante ebrezza della nausea costante. Come se dipendesse dalla mia volontà stare male oppure no. Salvo poi , cinque minuti dopo, accusarmi di essere ingrassata e di "stare attenta a non esagerare" mentre nella mia testa c'è solo il pensiero di far crescere il mio cucciolo che pare sia un po' troppo magrolino. Insomma, sarò anche testona, ma preferisco chiudermi nel mio piccolo eremo e covare il mio cucciolo cercando di preservarlo il più possibile da questo mondo assurdo... sperando di recuperare un po' di pazienza nel dopo parto... ma la vedo dura, sempre più dura.



[youtube http://www.youtube.com/watch?v=NL2krf_N-IM&hl=it&fs=1&]

venerdì 5 giugno 2009

Le apparenze ingannano ... e la solitudine fa male....

Me ne sono resa conto sta mattina mentre passeggiavo per la sala d'attesa dell'ospedale. Massaggiavo la pancia e dicevo al mio piccolo "guarda fuori dalla finestra, quello è l'ufficio di paparino, vedi che è qui vicino a noi" e mandavamo i bacini. Poi ad un certo punto mi sono resa conto che oltre al pancino e a me c'era un'intera sala d'attesa che mi guardava un po' male e mi sono sentita tipo cartone animato giapponese. Allora mi sono seduta e mi sono messa buonina buonina.... stare troppo tempo da sola mi fa scordare che esiste tutto un mondo intorno :)

lunedì 1 giugno 2009

E non finisce mica.... il cielo..... anche se manchi tu.....

martedì 26 maggio 2009

caldo statico di estate sbocciata in fretta sotto la pelle. Buio ed erba bagnata dagli irrigatori notturni. Fuori il silenzio di stelle remote, dentro il piano e una voce che vorrei fosse la mia, ma non so cantare napoletano... ma forse non serve per capire questa atmosfera.... meglio accussi.

Me vurria vestire e me ne vurria ascì

stanotte è accussì doce l'aria

e cu stu calore nun se po' durmì

che smania m'ha pigliato 'e camminà

Meglio accussì


suonno nun vò venì

meglio accussì

vado a cercà

qualcuno che me fa parlà.

Pianoforte e voce me pare e sentì

da na fenesta aperta vene

so stunate 'e note e nun sà cantà

è nu motivo e tanto tiempo fa.


Meglio accussì

crire a sti note stunate

meglio accussì

fatte sentì

tanto a nuttata adda passà

tanto a nuttata adda fernì.

Meglio accussì

core stunato va

meglio accussì

vado a cercà

qualcuno che l'alba vò fa


tanto a nuttata adda passà










Io da grande partirò soldato
con la giacca nuova e col fucile,
con la giacca che tu m’hai cucito
servirò la patria, a costo di morire.

Mamma, oppure no, farò il pompiere
che si getta impavido nel fuoco,
salverò la vita del mio amore,
brucerà il mio cuore di ben altro fuoco.

Mamma dammi centomila lire
che domani parto, vado a ddà il pompiere
mamma dammi centomila lire
che domani voglio fare il bersagliere.

Ecco qua le centomila lire
per l’eroico piccolo pompiere,
ecco qua le centomila lire
per le piume al vento
del mio bersagliere,
ecco qua le centomila lire
te le darò quando ti vedrò partire.

Mamma, sento che sarò poeta,
già mi vedo scrivere “Alla luna”,
“L’infinito”, “A Silvia”, la vicina
che è la nipotina della sora Bruna,

o mi faccio frate confessore,
pè sentì i peccati della gente,
soprattutto quelle delle suore
che se fanno fare, ma non se sà niente.

Mamma dammi centomila lire
che mi fo poeta pè ccantà l’amore,
mamma dammi centomila lire
che sarò domani frate confessore.

Figlio figlio che tu sia poeta,
o soldato o frate confessore,
o il pompiere che non teme niente,
se ne accorgeranno tutta quela gente:
dormi adesso ninno, nella sera
tu sarai l’orgoglio d’ogni tuo parente.


Mi dicevo quando sarò grande
sceglierò tra vivere e capire,

se dovrò cambiare le mutande
se dovrò restare, se dovrò partire:
mamma sono diventato uomo,
e mi hai dato centomila lire,
ma non sò né frate, né pompiere
nianca sò poeta, nianca bersagliere.

Sai dov’è finito il tuo bambino?
solo sopra il tetto a sonà il violino,
a sonà il violino sopra il tetto
con un muro bianco proprio dirimpetto.



Figlio, figlio, se nessuno ascolta,
la tua mamma ti farà una torta,
sono sona figlio tutta notte,
non ti disperare, tanto che ce fotte?


Mamma, mamma, forse il mio destino
era lì sul tetto a sonà il violino,
che mme frega se nessuno sente,
tanto non lo suono mica per la gente.

Sona, sona, figlio, figlio bello
mamma tua ti porta il limoncello,
e ti porta pane e pecorino
se ti viene fame prima del mattino.

Mamma, mamma, questo è il mio destino
stare sopra il tetto a sonà il violino,

dillo a babbo, dillo alle sorelle
se nessuno sente, sòno per le stelle;
dillo a babbo, dillo alle sorelle
sòno per me solo, sòno per le stelle.

lunedì 25 maggio 2009

Ho finito da poco di leggere il libro di Anna Quindlen "Londra immaginata". Lo consiglio a chi, come me, è innamorato della città e ai molti che non la amano pur non conoscendola...

" Può darsi che io sia stata fortunata nel programmare i miei soggiorni, ma non mi sono mai imbatuta nel tempo inclemente che è diventato uno dei tipici clichè londinesi. Al contrario, sono sempre stata affascinata dalla sua luce, che sembra possedere una tonalità argentata che contribuisce a creare un'atmosfera spirituale e rarefatta"


venerdì 22 maggio 2009

Ariete (21 marzo - 19 aprile)
Le pulci dei cani saltano più in alto di quelle dei gatti. Perché pensi che lo facciano, Ariete? Forse dovresti usare le tue accresciute capacità mentali per chiarire questo grande mistero. Scherzo! Anche se nelle prossime settimane sarai insolitamente abile nel risolvere enigmi e chiarire ambiguità, penso che, per vivere meglio i prossimi mesi, dovresti dedicarti a questioni veramente importanti e non a problemi futili come il salto delle pulci.
hahahahhahhahahaha

giovedì 21 maggio 2009

Ieri al corso pre parto ci hanno chiesto di descrivere come immaginiamo sia stato il nostro periodo prenatale, soprattutto da un punto di vista uditivo.... questo è quanto...

IO NELLA PANCIA: 1976
C'era una voce di donna squillante ed allegra che spesso cantava. Talvolta si tramutava in una carezza sussurrata, sopratutto quando la luce diventava buio e restavamo sole io e lei, con la mia mano che cercava la sua attraverso il confine sferico del mio mondo.
Spesso sentivo improvviso lo scalpiccio di piedi piccoli, ma non certo più piccoli dei miei. Deby. Dicevano sempre quel nome e scoprii più tardi il volto riccioluto e curioso di mia sorella. Lei aveva già capito che ero una femminuccia, lo diceva sempre a tutti. Mi voleva con i capelli rossi, ma rimase ugualmente soddisfatta quando la mamma le disse che ero nata gialla.
Appena sveglie e la sera tardi sentivo papà. La sua mano era grande, la sentivo forte sulla pancia e la sua voce era calda. Papà parlava poco ma mi accorgevo della sua vicinanza perchè la pancia della mamma diventava distesa e rilassata e io stavo più comoda. Mi addormentavo cullata dai loro sogni.
Ogni tanto, soprattutto quando la mamma era un po' triste, sentivo una voce forte e allegra che parlava una lingua strana. Mi chiamava "butina" e io non sempre capivo cosa diceva. Quando arrivava sentivo rumori di pentole e profumo del cibo che la nonna aveva preparato per noi.
Se era domenica sentivo rumori di casa in costruzione, cariole e mattoni che sarebbero stati la mia seconda casa... dopo la pancia della mamma.


LA MIA PANCIA: 2009
Papà sussurra un buon giorno, appoggiando la mano sulla pancia, mi chiede se sono sveglio e io, assonnato, do un calcetto per farmi sentire. Poi rumore di doccia, di passi veloci, un bacio leggero a noi due e la porta che si chiude.
Restiamo soli, la mamma ed io , chiaccheriamo un po', mamma mi racconta i sogni strani che fa. Poi ci vestiamo, ma prima la mamma mi massaggia un po' e iniziamo la giornata. C'è sempre un po' di musica di sottofondo a volte agitata a volte più lenta.
Squilla il telefono, la mamma parla e tante volte si arrabbia strizzandomi un po'. Mi tocca scalciare per riavere il mio spazio. A pranzo c'è festa, tutti a tavola dalla nonna che mi parla sempre vicino al pancino. Il cuginetto fa un sacco di confusione .... e tra pochi mesi io lo aiuterò.
Poi torniamo al lavoro, ma nel pomeriggio è tutto più tranquillo.
Rumori di pentole e la moto in giardino mi dicono che papà è tornato a casa e ci coccolerà fino all'ora della nanna.

venerdì 15 maggio 2009

Song of the day.... un'alternativa alla soup....

Se rido se piango ci sarà un motivo
se penso se canto mi sento più vivo
se vinco se perdo rientra nel gioco
ma in fondo mi basta che mi pensi un poco

Se guardo se sento è perchè ci credo
se parlo e ascolto è perchè ci vedo

adesso se pensi che sono appagato
hai fatto un errore non ho ancora finito


Se grido più forte è per farmi sentire
E poi mi conosci, non amo mentire
Se cerco ancora la strada più breve
Lavoro di notte, ne ho date di prove

E cammino cammino quando il sole è vicino
e stringo i denti quando tu non mi senti
e cerco di stare un pò più tranquillo
se intorno la vita mi vuole che oscillo
E cammino cammino vado incontro al domani

mi sento più forte se ti tengo le mani
e cerco e o m'invento, stravolgo la vita
perchè tu non dica stavolta è finita.

Se penso se dico c'è sempre un motivo
se a volte mi estraneo è perchè non approvo
e cerco parole che diano più senso
aspetta un momento adesso ci penso
ecco ci sono c'è sempre un motivo
a volte nascosto a volte intuitivo
dipende dal caso oppure è già scritto
ed ora ad esempio non so se ti aspetto...e


Cammino cammino quando il sole è vicino
e stringo i denti quando tu non mi senti
e cerco di stare un pò più tranquillo
se intorno la vita mi vuole che oscillo
E cammino cammino vado incontro al domani

mi sento più forte se ti tengo le mani
e cerco e o m'invento, stravolgo la vita
perchè tu non dica stavolta è finita.

Se penso e mi sento un pò più nervoso
è solo un momento che sa di noioso
poi passa poi torna non so come dire
c'è sempre un motivo...per tornare a capire (forse)



[youtube http://www.youtube.com/watch?v=OdaXLwALAXQ&hl=it&fs=1]

giovedì 14 maggio 2009

Perchè non può bastare sempre un ordinet
a rimettere a posto le cose?
In autostrada mentre la portavo via... passava in radio questa canzone



foto addio Brumi


Era d'estate e tu eri con me
era d'estate tanto tempo fa
ora per ora noi vivevamo
giorni e notti felici
senza domani


Era d'autunno e tu eri con me
era d'autunno poco tempo fa
ora per ora senza un sorriso
si spegneva l'estate negli occhi tuoi

Io ti guardavo e sognavo una vita tutta con te
ma i sogni belli non si avverano mai

Era d'estate e tu eri con me
era d'estate poco tempo fa
e sul tuo viso lacrime chiare
mi dicevano solo addio
So che sarò stimato pazzo, come so ancora che tutti gli uomini grandi hanno avuto questo nome. E perché la carriera di quasi ogni uomo di gran genio è cominciata dalla disperazione, perciò non mi sgomenta che la mia cominci così. (Leopardi)

mercoledì 13 maggio 2009





Cosa c'è che non va
ti si legge negli occhi
anche io alla tua età
mi appoggiavo agli amici più vecchi
per avere qualche dritta
sugli affari di cuore
e per non uscire a pezzi da un amore.
Che ne pensi di lei,
ci vediamo ogni tanto
è una storia così
ma non è che mi sto innamorando
forse è inutile parlarne
tanto lei non c'è
e chissà dov'è...
Se non hai da fare resta un po' con me.
Con un amico vicino si può parlare
con un amico vicino ti puoi sfogare
perché un amico vicino
di commenti non ne fa
rimane qualche domanda senza risposta
ma se un amico non parla non parla apposta

e puoi riuscire a salvarti
e a venir fuori da un gran casino

con un amico vicino
con un amico vicino.
Ho una storia anche io
ed un po' di problemi
è che anche da grandi
si finisce col fare gli scemi.
Tu la sai la differenza tra noi due qual'è?
Tu la sai qual è
E' che tu nascondi un po' meglio di me.

Con un amico vicino si può parlare
con un amico vicino ti puoi sfogare
perché un amico vicino
di commenti non ne fa
rimane qualche domanda senza risposta
ma se un amico non parla non parla apposta
e puoi riuscire a salvarti
perché lui non se ne va...
Con un amico vicino ci vuole poco
perché un amico vicino ti regge il gioco
e puoi sbagliare parole
tanto lui ti capirà

perché un amico vicino non si offende
davanti agli altri lo sai che ti difende

e puoi riuscire a salvarti
e a cambiare anche un destino
con un amico vicino, con un amico vicino
con un amico vicino, con un amico...

lunedì 11 maggio 2009

L'intelligenza è uno spreco

l'opinione un reato

da oggi ho deciso

mi faccio I CAZZI MIEI

sabato 9 maggio 2009

A volte mi sembra di gettare solo sassi nel lago.
Non rimbalzano più,
non riemergono guizzando dalla superficie acquosa.
Cadono in un sordo gorgoglio fino a creare barriere,
dighe innaturali tra reazione, azione e spontaneità.




E siccome oggi siamo in sintonia cito due frasi di Lapo che come sempre è ....avantissimo!!!.. come al solito sai esprimere in poche parole quello che io non riesco ad esprimere in ore di paturnie.


i sentimenti sono prima di tutto una attribuzione di valore. personale, soggettiva ma assoluta.

certa gente ti fa compagnia anche quando non c'é. altra, ancorché assente, riesce comunque a farti incazzare. ergo, rispetto all'essenza, la presenza è un optional.
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mercoledì 6 maggio 2009

In macchina mentre venivo da te....

E stringere le mani per fermare
qualcosa che
dentro me
ma nella mente tua non c'è
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni
L'ultimo bacio per l'ottantesima volta in tv, e "30 anni tra un mese" passati da un pezzo. Il gelsomino fuori inizia a profumare l'ingresso in una serata pulita che sa di futuro caldo. Così ci penso mentre stendo i panni e organizzo il cervello per domani, e quei 30 anni non fanno paura. Il senso l'ho trovato e non mi sento realizzata perchè sto facendo un bambino, è l'aver costruito un bambino che indica la strada. E domani ci vedremo faccia a faccia, con i tuoi pugnetti chiusi e le paure che mi porto dietro, con la speranza di sentirmi dire che "va tutto bene" e la certezza che io e te siamo già una realtà. E adesso porto a nanna il papà che sbuffa per l'ennesimo film palloso che guarderemo insieme, consapevole che lo riempirò di domande fino a quando uno dei due cadrà sfinito sul cuscino di piume.

lunedì 4 maggio 2009

Credo proprio che l'amaro momento stia arrivando. Oggi per l'ultima volta ti ho fatto 10 € e tu come sempre, hai fatto scattare 700 volte la pistola perchè, come me, hai sempre avuto problemi di reflusso. Mi chiedo se ti ho mai fatto il pieno, ne dubito onestamente. So che stai capendo, so che sai che ti abbonderò tra poco. Lo capisco dalla freccia che ha magicamente smesso di incantarsi, sento la tua vocina supplicarmi "ti prego funzionerò meglio ma non mi abbandonare". Dicono che ti porteranno nei paesi dell'est e al solo pensiero mi si distrugge il cuore. Sei stata mia compagna, mia alcova, mia fedele amica. Non mi hai mai tradito, nemmeno quando ti ho rovesciato negli interni quattro mastelli di sabbia zen. Non mi hai mai lasciato a piedi, nemmeno quando non ti ho fatto benzina per giorni e quando me ne sono accorta indossavo la gonna bianca e, tu lo sai, non potevo rischiare di sporcarmi. Hai imparato a guidare per inerzia, ti bastava la prima e la seconda e poi via in folle sperando di arrivare al distributore.
Non hai fatto una piega nemmeno quando ti ho spaccato il lunotto posteriore contro la basculante del box, hai ingranato la prima e ti sei fatta aspirare tutte le micro cellule di vetro. Non c'è stata una sola mattina in cui non ti sei accesa... per quasi dieci anni. Insieme abbiamo imparato a guidare in autostrada, anche di notte... soprattutto di notte. Abbiamo imparato a guidare sulla A1, quella volta che il treno c'è scappato via per un soffio e noi dovevamo raggiungere l'ospedale di Cremona. Ricordi i camionisti che ci facevano i fari e noi pensavamo di aver bucato, mentre invece avevamo solo, è il caso di dirlo, "rimorchiato"? Mi hai insegnato anche a pagare con il fast pay, e io che avevo paura che mi sputasse la tessera chissà dove, cosa che si è puntualmente verificata. Non sono cose che si dimenticano facilmente, sicuramente io non lo farò. Sarai sempre la mia Brumilla, l'unica che albergherà nel mio cuore, l'unica che non scorderò MAI.




sabato 2 maggio 2009

Ecco l'ho sentito muoversi in fondo allo stomaco, quel languore latitante che da troppo non sentivo. Quella progettualità nel pensare che domani sarà una giornata in cui avrò il tempo di fare, la voglia di fare, ma fare quello che ho scelto di fare. Sono bastati un paio di giorni di ritorno alla mia vita per aver voglia di tornare a scrivere e studiare... domani sarà quel giorno.

Ma qualcuno ricorderà questa canzone di RAf?


Tutti quanti sempre a dire fai:fai!
Nella vita se nn fai che cosa fai?
O fai o te ne vai!
E' un lavoro che nn smette mai
24 ore tutti fa fa fa fa fa!
Attento a quel che fai!
Ti ci metti anche tu
donna fra di noi
anche fare l'amore
è far quel che tu vuoi...
E tu fai e non fai
Io sogno di volare al sud
accanto a un Bellini dry
e non ritornare più nè mai!
Tutti a dirmi:dai! Ti muovi o no!
Sta zitto e fai fai quello che dice lo spot
Fai che il tempo va e mentre fai
la vita si svita e non basta mai!

Appena nato chiedono: "Da grande che farai?"


La coscienza che ti dice:fai!

E non la smette mai!
Fai qualcosa che va
e diventa un re!
Questa civiltà
cromata del "FAI DA TE".
Tutti dicono fai!
Ma un giorno voglio fare un blitz
e tu non mi rivedrai
sarò Garabombo in jeans e vai!
Tutti a dirmi dai! Ti muovi o no?
Sta zitto e fai fai quello che dice lo spot.
Fai che il tempo va e mentre fai la vita si svita e non basta mai!
E intanto fai e se ti fai
va bene ma basta che fai!
Dai! Sta zitto e fai!
Va dritto ormai
la vita si svita e nn basta mai...

venerdì 1 maggio 2009

Sembra un po' melrose place. Una piccola comune con la mia casa e la casa di mia sorella al piano di sopra. Quando vivo giornate come oggi mi sento realizzata. Abbiamo pranzato insieme in giardino, chiaccherando del più e del meno, con il piccolo che ha sbaffato tutto l'arrosto della zia. Adesso la lavastoviglie è partita, lo zio sta giocando a pallone con il piccolo e fa un sacco bene a tutti e due fare una bella sudata sotto il sole. Ho steso il mio primo micro bucato, con dei vestitini che saranno meravigliosi quando dentro ci sarà il mio piccolo. Aspetto che arrivino in bici i miei genitori per berci il caffè tutti insieme... e mi sa che ci scappa un gelatino.



mercoledì 29 aprile 2009

Eccomi qui, riemersa dai mucchi di cose da fare. In questi giorni ho pensato spesso all'espressione schifata di mio padre quando, entrando in ufficio, diceva "troppa carta... troppa carta" e come dargli torto. Il lavoro contabile amministrativo ormai è diventato una mera sequela di pezze giustificative per tutelarsi, perchè quello che si dice non basta più, non basta lo scambio, il confronto. Ora si viaggia a raccomandate assurde, talmente assurde, che un giorno mi toccherà scriverci uno stupidario. E' abbastanza alienante passare le giornate a evadere prolemi che non avrebbero ragione di esistere se solo la gente imparasse due semplicissime regole:


1. essere educate
2. essere (un minimo) tolleranti.


Non pare complicato visto così, ma vabbhè. Penso sia chiaro il motivo del mio silenzio. E poi. E poi sto vivendo questa esperienza totalizzante che è la gravidanza. Anche se non posso godermela come vorrei (il paradiso del libero professionista) mi trovo a non essere più sola da 8 mesi a questa parte e diventa difficile parlare di altro che non sia il mio piccolo. Ma. C'è una parte di me che si rifiuta categoricamente di diventare uno di quegli stereotipi di mamma che parlano solo di pappa e cacca, anche se ho paura che nei prossimi mesi un po' mi toccherà.

Insomma per ora sono tornata, prendetemi per quella che sono con piedi gonfi, vomito e un ormonale bisogno di coccole :).




MAMMMMMAAA E' A CAAASSAAAAAA


giovedì 16 aprile 2009

e sta sera concerto di Sergio Caputo alla Salumeria della Musica.... a caccia di un umore migliore. Grazie Dida.




Chi ha dormito nel mio letto Dio lo sa il cuscino è tutto sporco di fard poi ricordo vagamente, per comprar le sigarette ho sbagliato, e sono entrato al "Paradise" ahimè, che fatalità.... tonight e la vita dromedaria se ne va nel deserto della quotidianità Noi, la seguiamo incompetenti eludendo i cambiamenti sopraggiunti con l'andare dell'età Ahimè, tempi duri per noi, Gagà. Accidenti è domenica... sono a pranzo dai miei troppo tardi, sono quasi le sei... Mi sorprende la malinconia con le mani nel sacco della biancheria... Preoccuparmi di esistere, mi logora quanto i postumi del Whisky e anche più... mentre cerco i pantaloni sento gli usignoli fischiettarmi tea-for-two... E la vita dromedaria se ne va, soffia il ghibli della casualità... fra odalische inflazionate e passioni simulate per difenderci dall'aridità... poesia da gran varietà, voilà... Si dirada la zazzera, che panico, specchio idiota, non discuto con te... nell'alba post-pomeridiana splende una triste banana, gialla come me... le nevrosi di un cinico, si evolvono, oltre i danni di una notte flambeé, con la faccia "plissettata", esco per la strada, e... salve, fammi un bel caffè.

martedì 14 aprile 2009






Qualcuno mi stupirà, qualcuno mi deluderà... per tutti batterà il mio cuore, per il resto tengo stretta la mia vita, almeno per un giorno... un giorno alla volta....ma tu fammi sentire che ci sei.

venerdì 10 aprile 2009

Requiem

Io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo

sotto un cielo di stelle e di satelliti
tra i colpevoli le vittime e i superstiti
un cane abbaia alla luna

un uomo guarda la sua mano



sembra quella di suo padre
quando da bambino
lo prendeva come niente e lo sollevava su
era bello il panorama visto dall’alto



si gettava sulle cose prima del pensiero
la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero



ora la città è un film straniero senza sottotitoli
le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli
il ghiaccio sulle cose
la tele dice che le strade son pericolose



ma l’unico pericolo che sento veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
il profumo dei fiori l’odore della città
il suono dei motorini il sapore della pizza



le lacrime di una mamma le idee di uno studente
gli incroci possibili in una piazza

di stare con le antenne alzate verso il cielo
io lo so che non sono solo



io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango



la città un film straniero senza sottotitoli
una pentola che cuoce pezzi di dialoghi
come stai quanto costa che ore sono
che succede che si dice chi ci crede

e allora ci si vede



ci si sente soli dalla parte del bersaglio
e diventi un appestato quando fai uno sbaglio
un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te
ma ti guardi intorno e invece non c’è niente



un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che
hanno ancora il coraggio
di innamorarsi
e una musica che pompa sangue nelle vene
e che fa venire voglia di svegliarsi e di alzarsi



smettere di lamentarsi



che l’unico pericolo che senti veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
di non riuscire più a sentire niente



il battito di un cuore dentro al petto
la passione che fa crescere un progetto
l’appetito la sete l’evoluzione in atto
l’energia che si scatena in un contatto



io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che nn sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango



e mi fondo con il cielo e con il fango



e mi fondo con il cielo e con il fango

martedì 7 aprile 2009






Ho sentito il tiepido silenzio del mezzogiorno oggi. Un'assenza di traffico, quasi un sospiro trattenuto, un vociare di famiglia che fuoriusciva dalle finestre finalmente aperte, il metallico battere di ceramiche a segnalare piatti pronti e una madre soddisfatta del pranzo preparato per avere la famiglia attorno a lei. E' stata così lunga l'assenza di tepore che pensavo fosse perduto per sempre. Una casa, con tutto quello che una casa può essere e significare.

Poi ho guardato un po' più in là del mio orizzonte e ho visto coperte e tappeti ad avvolgere visi spettrali, ho avvertito tremore sotto i piedi, tra le ossa, e ho sentito il cocciare di sassi secolari e coppi, vetri infranti, travi e corree inginocchiate sopra corpi semi nudi. Nessun tepore, nessuna casa ... non più. Cielo, troppo cielo sopra le teste ferite e polverose, sopra il sangue raggrumato. Un'eco lontana del '76 quando sono nata, quando mia madre mi ha portata in fasce a Gemona e le parole tremanti dello zio pompiere in servizio ad ogni emergenza. Questo è quanto possa raccontare del crollo di una vita durato sei minuti. Poco lo so, fortunata, so anche questo. Forse un nulla questo pensiero. Forse solo un po' di tepore per chi ha perso una casa, con tutto quello che una casa può essere e significare.

giovedì 26 marzo 2009

Ho trovato questo biglietto tra la biancheria, mentre sistemavo i cassetti. Me lo ha scritto mia madre quando venni a vivere da sola.






"Mia figlia mi guardò e anch'io la guardai, là in sala parto, e compresi che da un mare di infinite possibilità si era giunti a questo: una persona specifica, nata nei giorni più tiepidi dell'anno, concepita con amore un caldo 14 luglio (licenza poetica) e miracolosamente creata da suo padre e da me a partire dal nulla..." (Anna Quindlen)

..e adesso questa ruota gira ed è il mio turno, tra tre mesi vedrò poggiarmi sulla pancia un piccolo individuo creato dai sogni, dalle speranze, dall'amore mio e di mio marito e mi sembra talmente immenso da parere irreale... e mentre penso a tutto questo un calcio mi ricorda che è una realtà, una vita, la nostra vita che cresce insieme.

mercoledì 25 marzo 2009

Questa sera io , L'Alda e mio marito....


Non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all' orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

lunedì 23 marzo 2009


parole che parlano di me :)



provo a spiegarlo anche se non è facile.subito quando sono arrivato,ma anche dopo,avevi uno sguardo (magari mi sbaglio) di chi ha voglia di osservare senza fretta, di chi ha una tranquillità divfersa pur essendo in una tempesta,un'immagine,una barca in mezzo all'oceano in tempesta da film:pontile, in piedi senza battere ciglio, e tu sul pok coi capelli bagnati via