mercoledì 31 dicembre 2008

A domani per le spiegazioni..... per adesso solo il testo di una canzone. Buon anno.






Tu che sei parte di me
Le tue braccia lunghe
spalancate all'aria
Solo nel vento sei sempre felice
Butta via i ricordi, getta ogni cornice,
lascia spazio alle cose a venire



Fuori
cè una notte intera

Puoi perderti..



Tu che sei parte di me
e lasci fuochi
piccole tracce
per riportarmi a casa
Tu che sei parte di me
Ultima luce,
ultima insegna accesa



E ogni nuova paura
alza il fumo negli occhi

e le parole cominciano male..
Ti riuscissi a dire,
riuscissi a spiegare
E solo pelle che inizi a cambiare



Fuori
Cè una vita intera,
vuoi perderti?

Tu che sei parte di me
e sciogli i fili,
le resistenze,
le mie mani chiuse
Tu che sei parte di me
e porti sogni
e mi fai sorprese

Tu che sei parte di me



Soli per la notte intera,
soli per la vita intera



Tu che sei parte di me
e sciogli i fili,
le resistenze,
le mie mani chiuse
Tu che sei parte di me
e porti sogni,
e mi fai sorridere



Fuori
una notte intera
Fuori
una vita intera

lunedì 29 dicembre 2008

Nevica... sembra tutto traquillo... eppure penso che domani potrebbe essere il giorno più brutto della mia vita.... o forse il più bello... poco più di 24 ore

martedì 23 dicembre 2008

Riscopro in questi giorni il conforto di essere figlia. Ritrovarmi nella mia camera da ragazza, nel mio lettone, con la mamma che sbircia per vedere se dormo e io che fingo di farlo. E poi sentirla che mi posa la mano sulla fronte per sentire se ho la febbre e trovare accanto al letto il vassoio con i biscotti e la spremuta. In questi giorni sono tornata figlia stretta in un abbraccio grande come una famiglia ed è stato dolce e struggente. Non mi resta che bere vitamine e sperare.

domenica 21 dicembre 2008

Un' Amica è felice per te

anche se ha la morte nel cuore
anche se questo giorno
lo voleva per sè.
Un'amica cena alla tua tavola
e gioisce della tua gioia.
Un'amica era seduta
al mio fianco
sta sera

venerdì 19 dicembre 2008

Ariete (21 marzo - 19 aprile)
è ora di dare una festa per tutte le persone che sei stato
e per tutti i sé che vivono dentro di te.
Invita l'adolescente che ribolliva di potenzialità frustrate e il bambino di quattro anni che pensava solo ai giochi.
Chiama anche il tuo io lamentoso ma pieno di speranze, che dall'ombra ti sfida a chiedere di più, e l'eroe
imprese apparentemente impossibili inseguendo la felicità. E non dimenticare le personalità che hanno contribuito a fare di te quello che sei. Festeggia la tua diversità interiore. Stupisciti di quanto sei bravo a cambiare.


mercoledì 17 dicembre 2008

Quello che penso di te....


Si sa che, essendo io una persona smodatamente interessante, sono circondata da persone interessanti. La persona di cui vorrei parlare oggi è quel ruvidoso rompiscatole di Enrico Gregori, che non contento di passare le sue giornate a scrivere articoli, ha ben deciso di scrivere anche libri!


Tutto iniziò da "un tè prima di morire"





ma siccome gli uomini quando sbagliano vogliono farlo bene.... è arrivato anche "Doppio Squeeze"




Ok ok, cazzate a parte, parlerò del libro, spietata e bastarda come tu mi vuoi. Sai che non impazzisco per i noir, però devo dire che il tuo l'ho letto d'un fiato. Un po' perchè volevo sgamare un tuo errore e un po' perchè il libro è bello. Ok propendo di più per la seconda cosa, ma mi fa strano farti i complimenti, preferisco di gran lunga sfotterti a nastro.
Ho notato una grande crescita rispetto al primo libro nella gestione dei personaggi. Già con il Tè era emersa una grandissima capacità di caratterizzazione, ma devo ammettere che in Doppio Squeeze hai orchestrato molto bene le vicende dei molti personaggi. Forse il ruolo di Andrea era un pochino scontato, l'ho sgamato subito appena ha citofonato da Laura che.... ok ok non lo dico.
Altra piccola postilla per la quale mi manderai affa è il linguaggio delle prime pagine secondo me un po' troppo colorito. Non che io sia un'educanda, e so che lo hai usato per spiegare in poche parole "chi era chi" e per creare l'ambiente, però a volte è un po' gratuito.
Per il resto che dire? E' emerso un Gregori lirico (hahahaha così impari a dirmi certe cose) innamorato della sua città, nonostante il sangue, nonostante gli spari. Una città che conosci bene e che ti è entrata nelle ossa, così come traspare la tua esperienza nel mondo della cronaca nera. Dipingi poliziotti, omicidi e ladruncoli quasi simpatici, con colori autentici che riempiono il vuoto di righe che sui giornali non puoi riportare.
Morale della favola?? Mi sei piaciuto Gregori, continua di questo passo e il tuo 5° libro sarà uno spettacolo, già lo so :)

martedì 16 dicembre 2008

Cose che non capisco...e non capirò

Non capisco perchè faccia meno freddo a Londra che a Milano

Non capisco perchè debba uscire in canoa e non in auto

Non capisco perchè le inglesi girano senza calze e minigonna anche in pieno dicembre

e soprattutto non capisco perchè, se dovessi farlo io, morirei di colite in 6 secondi netti.

Non capisco perchè a volte tutto si complica

Non capisco perchè una gioia debba nascere per forza dal dolore

Non capisco perchè a volte sei un eroe e a volte sei nessuno

giovedì 11 dicembre 2008

mi sono imbattuta casualmente in questo articolo, altrimenti detto TERRORISMO PSICOLOGICO


News



Se papà assiste al parto divorzio 'dietro l'angolo'


10-05-2008 - Spesso obbligati da moda, ripercussioni su vita sessuale di coppia

Roma - Separazione o divorzio 'dietro l'angolo' per le coppie in cui l'uomo assiste al primo parto della moglie. E' quanto emerge da uno studio effettuato presso alcuni centri aderenti alla Società italiana di diagnosi prenatale e medicina materno fetale (Sidip), che hanno preso in esame numerose coppie in cui futuri padri sono stati presenti al momento del parto della moglie. A spiegare il 'fenomeno' il fatto che troppo spesso i papà si sentono 'obbligati' a partecipare al lieto evento magari non desiderandolo veramente, e che sono costretti a vedere la propria donna in una situazione che nulla lascia all'immaginazione e che può nuocere alla loro femminilità e alla vita sessuale della coppia.

"Negli ultimi due anni - spiega Claudio Giorlandino, presidente della Sidip - abbiamo intervistato, sulla loro condizione coniugale, 310 coppie in diverse città, che nel 1998 avevano avuto il primo figlio con parto spontaneo. Di queste, 172 hanno dichiarato che il padre era stato presente al parto, mentre 138 no. A distanza di 10 anni, il 34% delle coppie è risultato separato o divorziato. E dall'analisi del campione abbiamo notato che il numero di separazioni è maggiore tra le coppie il cui marito ha assistito al parto della moglie. Va detto che sono state prese in considerazione solo le coppie dove il marito ha assistito al parto naturale, non al cesareo, mentre non sono state considerate quelle in cui il marito assisteva la moglie solo durante il travaglio".

Ma come si spiega questo fenomeno? "Negli ultimi anni – dice Giorlandino - l'uomo è sempre più spinto, soprattutto in alcuni ambienti socio-culturali, a partecipare a un momento che, fino a qualche anno fa, è stato esclusivamente appannaggio del mondo femminile. Ma il desiderio è spontaneo? Piuttosto sembra essere frutto di un condizionamento, di una moda, dell'essere moderni e socialmente investiti da un ruolo nuovo che, solo apparentemente, sembra fondere la coppia in un positivo percorso di genitorialità. All'opposto questo sembra dimostrarsi negativo sul futuro legame di coppia – spiega – perchè può causare la perdita di distinzione dei ruoli e far venire meno quel distacco utile a rendere la femminilità sempre un po’ misteriosa, affinché la donna rimanga desiderabile".

giovedì 4 dicembre 2008


be surreal


Gibson: :*

eri un pò agitata stanotte
non capivo se sognavi o se non stavi bene


me: si stavo riconquistando nicola berti

mercoledì 3 dicembre 2008

un giorno avrò dei bicchieri di cristallo per il martini

.... quel giorno capirò di essere diventata una scrittrice di successo...




p.s. promemoria per Lala, vedi almeno di finire il racconto a scrittrì

martedì 2 dicembre 2008

Sogno tanto in questi giorni e so che non ne sto parlando qui.... è che i tempi non sono ancora maturi... ci aggiorneremo dopo le feste sull'argomento :)

lunedì 24 novembre 2008

sabato 22 novembre 2008

Il piccolo ha preso 10 in scienze... mia sorella (sua madre) mi fa l'oroscopo, in mezzo c'è tutto il mondo di questa serata in famiglia..... Resta una sottoveste e una tisana calda a chiudere fuori il vento di questa notte gelida che è quasi neve.






venerdì 21 novembre 2008





E' il 21 e mancano 21 giorni alla partenza per Londra... mi viene in mente quell'appunto salvato in un file accartocciato. Un giorno finirò di scriverlo quel racconto.... come faceva???

"



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Guardavo la mia casa o quella che forse lo sarebbe diventata. Sembrava tutto

così lontano dall’essere qualcosa che somigliasse al mio progetto portato a

termine
. Ovunque posassi lo sguardo vedevo qualcosa che doveva essere e che

ancora non era e chissà se lo sarebbe stato".

....mi faccio paura .... sono troppo l'oracolo ahhahhaha

martedì 18 novembre 2008

Quando la realtà supera la fantasia

"ciao a tutti, ciao Maria, ciao Carmine io sono qui per te.... sono una ragazza molto sensibile e profonda infatti sono del capricorno"
(tratto dalla puntata odierna)

mmhuauuauua





E' che le cose da dire sono molte... ma ora non si può.

venerdì 14 novembre 2008



....E STA SERA CONCERTONE DEL GARY...

....buon concerto Cow Boy :*...

Still Got The Blues

Gary Moore

Used to be so easy to give my heart away

But I found out the hard way
There's a price you have to pay
I found out that love was no friend of mine
I should have known time after time
So long, it was so long ago
But I've still got the blues for you
Used to be so easy to fall in love again
But I found out the hard way
It's a road that leads to pain
I found that love was more than just a game
You're playin' to win
But you lose just the same
So long, it was so long ago
But I've still got the blues for you
So many years since I've seen your face
Here in my heart, there's an empty space
Where you used to be
So long, it was so long ago
But I've still got the blues for you
Though the days come and go
There is one thing I know
I've still got the blues for you.


Ho Ancora Il Blues


Ero abituato a dare via il mio cuore molto facilmente
ma ho trovato una soluzione più dura
c'è un prezzo che bisogna pagare

ho scoperto che l'amore non era un mio amico
avrei dovuto saperlo col tempo

tanto,era così tanto tempo fa
ma ho ancora il blues per te


mi era così facile innamorarmi di nuovo
ma ho trovato una dura via
è una strada che porta al dolore
ho scoperto che l'amore è più che solo un gioco

tu giochi per vincere
ma perdi lo stesso

tanto, era tanto tempo fa
ma ho ancora il blues per te

sono passati così tanti anni da quando ho visto la tua faccia
qui nel mio cuore, c'è uno spazio vuoto
dove c'eri tu

tanto,era così tanto tempo fa,
ma ho ancora il blues per te

nonostante i giorni vadano e vengano
c'è una cosa che so
ho ancora il blues per te






mercoledì 12 novembre 2008

Nick Beat sempre tra noi....






Nick Beat non si stancava mai di guardare quella città dal basso verso l'alto, quella città che era così mai deserto. Non smetteva di stupirsi di ogni mondo nascosto dentro il grigio colosso urbano. Stava imparando ad annusare un po' di casa anche qui, in quella chiesa che rievocava quella chiesa, in quel colore che ricordava quel colore. Ma con gli odori, Nick Beat, iniziava a fare confusione e non era poi così scontato riconoscere il profumo di lavanda della via della polvere poichè si confondeva un po' al profumo di zafferano. Chi apparteneva a quale ricordo? Era una vertigine repentina, poi tutto tornava diatopicamente e diacronicamente al proprio posto.

Erano giornate come quella che rendevano Nick Beat uno spasimante della città. Quando tutto l'uniforme manto grigio di cielo, marmo e selciato, veniva squarciato da labbra ferrose arancio antico che si schiudevano in un sorriso beffardo capace di colorare un pensiero. Milano era questo in fondo: uno svelarsi di inquadrature e sfondi che si potevano cogliere solo trascendendo dall'immagine glale per scendere nel dettaglio, un artistico alternarsi di zoom e grandangoli da immortalare.


....dedicata a Liviusss
si stupendo!
mi viene il vomito

e' piu' forte di me
non lo so se sto qui
o se ritorno se ritorno
se ritorno tra poco
tra poco

domenica 9 novembre 2008

E poi penso che tra un mese sarò a Londra e allora penso che ogni viaggio non è mai lo stesso. E penso a quanti mi diranno "ma non sei stufa?" e allora risponderò "MAI". Perchè ogni eclissi è partita da lì e ogni ombra che aspetta il sole è iniziata da lì e anche questa volta mi stringerò nei brividi del buio e mi risveglierò nel tepore del sole.



è che oggi mi sento romantica...a chi oggi non c'è ... domani chissà...

Pioggia e sole
cambiano
la faccia alle persone
Fanno il diavolo a quattro nel cuore e passano
e tornano
e non la smettono mai
Sempre e per sempre tu
ricordati
dovunque sei,
se mi cercherai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai

Ho visto gente andare, perdersi e tornare
e perdersi ancora
e tendere la mano a mani vuote
E con le stesse scarpe camminare
per diverse strade
o con diverse scarpe

su una strada sola
Tu non credere
se qualcuno ti dirà
che non sono più lo stesso ormai
Pioggia e sole abbaiano e mordono
ma lasciano,
lasciano il tempo che trovano

E il vero amore può
nascondersi,
confondersi
ma non può perdersi mai

Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai

venerdì 7 novembre 2008

mercoledì 5 novembre 2008


Processo di beatificazione? No grazie.


Capita a volte che, come diceva qualcuno, si muore da stronzo. E non perchè sei malato o altro, semplicemente perchè da stronzo hai vissuto e da stronzo muori. Muori collegato alla flebo della tua ignoranza, del tuo stupido orgoglio primordiale. Muori senza fare pace con le tue sorelle e, ancora peggio, senza sapere perchè hai litigato con loro. Invidia. Ecco la risposta che non hai mai voluto guardare in faccia. La casa, i capelli,i vestiti, le figlie. Questo volevi anche tu e per questo non hai mai lottato, limitandoti a sputare veleno sui sacrifici che non hai voluto vedere di tua sorella. Volevi che ti rispettasse perchè eri la più grande, ma il rispetto non si compra nel tetrapack come il Tavernello.
Piangevi l'altro giorno, dicevi che stavi morendo come tua madre. No, ti sbagli anche qui. La nonna è morta circondata da moltissime persone che la piangevano e la piangono ancora oggi. La nonna era rispettata. La nonna non aveva fatto nulla per meritare la malattia che l'ha portata via. Colpa di sangue infetto, che una volta non si sapevano tante cose... tu invece DOVEVI saperle.
Per il resto ho pianto la tua assenza più di 15 anni fa, quando hai smesso, non di fare la zia (cosa che non hai mai nemmno iniziato a fare) ma di parlare, salutare... pensare. Hai fatto delle scelte che ti sei portata dietro fino alla tomba. Complimenti. Ora forse vorresti un solo giorno in più per porre rimedio. Ora forse ti sei innalzata dalla mediocrità <terrena e puoi capire quanto ti sei persa in tutti questi anni. Non porterò avanti un processo di beatificazione solo perchè sei morta. Questo è quanto ti avrei detto se solo tu me ne avessi dato l'opportunità, questo è quello che ti dico oggi. So che puoi sentire e che DEVI sentire. Non provo odio nei tuoi confronti, perchè non ho mai avuto occasione di provare alcun sentimento per te. Non l'hai voluto, non lo voglio io ora. Mi spiace, perchè poteva essere tutto diverso, diverso anche per le persone che oggi restano e che hai educato al disamore. Dovevo dirti tutto questo prima di domani, prima di presenziare al tuo funerale, prima che tu vada via per sempre. E' onestà, quella che hai sempre rifiutato e che oggi non puoi non affrontare. Sarò libera di pregare per te domani, senza conti sospesi. Spero che l'eternità ti dia la saggezza che dalla vita non hai colto.

sabato 25 ottobre 2008

mercoledì 22 ottobre 2008

....ecco ... giusto per intenderci...


m'andate affa.....o


Milano, Maso in semilibertà


Primo giorno al lavoro fuori da carcere


Inizia oggi la semilibertà per Pietro Maso, l'uomo di Montecchia di Crosara (Verona) condannato a 30 anni per aver ucciso i genitori. Il regime di semilibertà gli è stato concesso nei giorni scorsi, dando il via, come era inevitabile, a numerose polemiche. Stamattina Maso è andato al lavoro in un'azienda del Milanese. Tornerà in carcere per trascorrere la notte.


Uscito dal carcere di Opera, dove è detenuto, Pietro è salito a bordo della sua auto ed è andato a lavorare nell'azienda in cui intraprenderà il percorso di semilibertà.

I giudici di sorveglianza di Milano gli avevano concesso questo beneficio dopo aver tenuto in considerazione il rapporto stabile con la fidanzata, una giovane milanese, il rapporto ricostruito con le sorelle e la capacità di Maso di affrontare la realtà esterna. In particolare, avevano valutato positivamente la sua risposta alla pressione dei media ai quali non ha mai concesso interviste, senza quindi mai mettersi in mostra.
















VITTIME DELLA CRIMINALITA’ APPELLO ALLA STAMPA
Pubblicato il 23/05/07 alle 21:14:16 AST da Admin
GiustiziaVITTIME DELLA CRIMINALITA’ APPELLO ALLA STAMPA: NESSUNO SI PREOCCUPA DELLE VITTIME.
Silvia Ferretto Clementi
Consigliere Regionale di AN - www.ferretto.it

VITTIME DELLA CRIMINALITA’ APPELLO ALLA STAMPA
Date voce alla disperazione, alla rabbia e al dolore dei parenti delle vittime, pubblicando la lettera di uno di loro
Dopo l’approvazione in Consiglio regionale della mozione N. 162 http://www.ferretto.it/attivita_politica/Mozioni/mozione_162_vittime.html da me presentata e sottoscritta da quasi tutti i gruppi regionali, con la quale si chiede alla giunta regionale di garantire un supporto informativo, psicologico, legale e economico a tutela e sostegno di coloro che, direttamente o indirettamente, sono vittime della criminalità – racconta Silvia Ferretto Clementi. Consigliere regionale di Alleanza Nazionale - ho ricevuto una e-mail di ringraziamento da parte del parente di una vittima, alla quale era allegata una lettera veramente toccante.
Un grido di rabbia, di dolore e di disperazione. Una testimonianza – continua l’esponente regionale di AN - estremamente significativa, resa da Livio Moiana, il cugino di una giovane donna alla quale, per futili motivi, è stata recentemente tolta la vita,.
Le vittime e i loro parenti – conclude Ferretto - vengono troppo spesso dimenticati e lasciati soli con i loro drammi e vicissitudini. Credo che sia dovere delle forze politiche, oltre che di occuparsi giustamente dei diritti dei detenuti, non abbandonare queste persone e della stampa dar loro voce. E’ per questo che chiedo a giornali, radio e televisioni di dare spazio a questa tanto drammatica quanto dura lettera, che allego qui di seguito. Il documento si può consultare e scaricare anche dal mio sito www.ferretto.it alla voce “sicurezza”.

STRUZZI E CONIGLI... ASPETTANDO QUALCHE FALCO
Grazie Presidente della Repubblica che trova il tempo e i pensieri per andare a visitare i criminali in carcere....
Grazie da parte di una vittima e parente di una vittima che da lei non ha ricevuto nulla se non lo sdegno nel vederla preoccuparsi per chi infligge il male.
Grazie per la sua scelta di pensare a loro dimenticandosi di noi vittime.
Grazie a voi politici che tanto vi prodigate nel cercare di rendere la vita ai criminali sempre migliore (abolizione dell'ergastolo, riduzione della pena col patteggiamento, permessi, benefici, semilibertà, etc.) disinteressandovi totalmente delle vittime, passate o possibili future.
Grazie a voi che ritenete disumano vivere in determinate condizioni nei penitenziari.
Grazie a voi che probabilmente ritenete, invece, umano vivere in una casa, in una città, in una vita in cui si è subita una violenza, un omicidio o uno stupro.
Pensate sia forse umano vivere in una tomba di un cimitero?
Provate a migliorare le condizioni di alloggio di un defunto quando vi preoccupate di celle strapiene nelle carceri.
Grazie a voi che preferite l'indulto, l'amnistia, i permessi e le semilibertà all'inaugurare e far funzionare nuove carceri che giacciono abbandonate tra erbacce e stipiti rotti da anni e per le quali sono anche stati spesi milioni e milioni di euro dei contribuenti.
Grazie a voi che vi preoccupate del reinserimento nella vita per i criminali.
Grazie...
noi vittime e famiglie delle vittime invece siamo poveri imbecilli.
Noi dobbiamo rimboccarci le maniche e fare tutto da soli perché a voi interessa solo il bene dei criminali.
Pensate sia facile dopo un crimine subito, dopo aver perso per omicidio una persona amata, dopo aver subito uno stupro reinserirsi nella società e nella vita di tutti i giorni?
Pensate sia facile dover affrontare paure, timori, insicurezze e, purtroppo, spesso anche certezze dopo un trauma del genere? Probabilmente sì, perché non spendete mai una sola parola per le vittime: i carcerati vivono in condizioni disumane nei penitenziari.
Questo è ciò di cui vi preoccupate.
Grazie perché tra vittima e criminale quest'ultimo da voi ha sempre benefici.
Provate a chiedervi se una vittima può beneficiare di permessi premio dal suo dolore o dalla perdita di un proprio caro morto ammazzato.... provate a chiedervi se una vittima di un crimine potrà mai avere l'indulto verso il proprio dolore o trauma....
provate a chiedervi se una vittima di stupro o di abuso sessuale (pensate a donne e bambini se ne siete capaci) avrà la semilibertà da ciò che si porta dentro, da quando è successo.
L'unica certezza della pena è quella delle vittime.
La pena che si portano dentro e che resterà per sempre….
Grazie a voi politici, persone famose e non, che tanto vi prodigate per andare a trovare i criminali nei carceri, dandovi da fare in iniziative per il loro recupero.
Chissà quanti di voi hanno mai fatto una telefonata, scritto una lettera, o suonato alla porta di una vittima.
Processioni di attenzioni invece verso i carceri.
Tra vittime e criminali ecco di chi vi importa.
Alzi la mano chi vi ha mai sentiti parlare delle vittime e di fare qualcosa per loro.
La alzi ora invece chi vi ha sentito parlare del problema delle disumane carceri italiane..
E infine grazie ad alcuni di voi giornalisti, struzzi e conigli, che sicuramente vorrete
cestinare questa mia lettera perché è più importante parlare di vallettopoli, dei reali di questo o quel paese, dei calciatori o di qualche reality.
Attenderò un falco tra voi, ma sono disilluso perché per esserlo serve coraggio e personalità.
Attenderò tra voi qualcuno che si alzi in volo... ma con la testa sotto la sabbia è difficile farlo.



LIVIO SONO CON TE

martedì 21 ottobre 2008

Lala ha appena scoperto che se metti le spine nei buchetti giusti la stampante stampa....e non è che devi mettere lo spinotto in un qualsiasi buchetto dove il filo non cade.... no no...serve proprio quello lì che altrimenti non va. Lala ha appena scoperto di essere un piccolo genio


domenica 19 ottobre 2008

..... So che sarò stimato pazzo, come so ancora che tutti gli uomini grandi hanno avuto questo nome. E perché la carriera di quasi ogni uomo di gran genio è cominciata dalla disperazione, perciò non mi sgomenta che la mia cominci così
Voglio piuttosto essere infelice che piccolo, e soffrire piuttosto che annoiarmi, tanto più che la noia, madre per me di mortifere malinconie, mi nuoce assai più che ogni disagio del corpo.....
(Leopardi)
Oggi sono Santa



sabato 18 ottobre 2008

Nick Beat scopre il Leoncavallo





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Così Nick Beat svoltò l'angolo di un viale triste e si trovò nella strada chiusa.Vide la storia scritta a vernice su di un muro dimenticato. Entrò nella porta aperta tra la ruggine da sequestrare e seguì la musica. Il lamento di contrabbasso e donna arrivava dall'interno dell'edificio ... o della sua anima, questo Nick Beat non riusciva ancora a distinguerlo.

Superò le stanze quasi vuote, andò oltre i tavoli e i voli persi di occhi fumosi . Trovò una luce blu e poi rossa, e poi la corda, e poi un sentiero tracciato da chilometri che aveva percorso e oceani che aveva dimenticato. Trovò Il Suono di donna che si espandeva nella cassa armonica dei suoi ricordi vagabondi. Conosceva poco quella musica, ma era sicuro di averla già sentita in più di un porto e ora la ritrovava lì, nell’ultimo angolo cementizio ripudiato dalla città senza confine, colorata per un istante di rosso e di blu, nero alle pareti e vetri infranti. Qui, per la prima volta dal suo arrivo, aveva ritrovato quella contrapposizione dura agli occhi e dolce per il cuore, quella malinconia raccontata in un sorriso nascosto da un microfono che ne amplificava la profondità. Ad ogni latitudine era rimasto rapito da ogni odore di porto, dalla favola di un sorriso che cantava struggente abbandono. Ed era di nuovo in ogni parte del mondo e di nuovo sentiva di non appartenere ad alcun luogo.


Si perse nella birra di brina e plastica, la stessa di ogni pessimo bar del mondo, quella che pesa come poche monete tintinnanti, pochi pensieri e una buona dose di solitudine. La stessa, sempre la stessa, che lo faceva sentire in compagnia ad ogni passo e sorrise della confusione che si accalcava sulla sua lingua muta.


Si sedette, tirò fuori dalla tasca un po' di carta sgualcita e prese a scrivere con la penna che, proprio come la solitudine, non lo abbandonava mai: "E così svoltai l'angolo di un viale triste ..."


lunedì 13 ottobre 2008


E adesso che sono arrivato
Fin qui grazie ai miei sogni
Che cosa me ne faccio
Della REALTà



Adesso che non ho
Più le mie illusioni
Che cosa me ne frega
Della VERITà



Adesso che ho capito
Come va il mondo
Che cosa me ne faccio
Della SINCERITà
E adesso
E adesso



E adesso che non ho
Più il mio motorino
Che cosa me ne faccio
Di una macchina



Adesso che non c’è
Più Topo Gigio
Che cosa me ne frega
Della Svizzera



Adesso che non c‘è
Più brava gente
E tutti son più furbi
Più furbi di me



E ADESSO CHE TOCCA A ME
E ADESSO CHE TOCCA A ME
E ADESSO CHE TOCCA A ME


E ADESSO CHE TOCCA A ME



E se penso che non più tardi di sei mesi fa, sarei crollata ascoltando questa canzone. Mi sarei aggrappata al volante e avrei ingoiato bocconi amari e invece sta sera no. Sta sera sono stanca e sono felice. Prima lezione di linguistica, 5 libri da preparare per l'esame... mi scappa già da ridere. E poi oggi sono andata a prendere il piccolo a scuola, era da una vita che non lo facevo, e quei bischeri dei suoi compagni nani, lo hanno aspettato alle 14 per fargli i complimenti per la zia. E poi penso che oggi ho abbracciato la mamma, e penso che domani avrò paura a farlo, e che mia sorella adesso mi parla senza mandarmi affa ogni secondo. Allora ci sta tutto, compreso il divano che mi aspetta, il cow boy che mi abbraccia, Paolini in dvd che racconta, il gelatino e il pigiama e che questa giornata finisca così.




venerdì 10 ottobre 2008

Lo so, lo so, non vedevate l'ora di vedere le foto delle vacanze....quindi ecco qui i link... buon we....vi servirà tutto mi sa






mercoledì 8 ottobre 2008

E' che a volte.... si ha solo voglia di partire....






Compagni di viaggio De Gregori


Avevano parlato a lungo di passione e spiritualità.
E avevano toccato il fondo della loro provvisorietà.

Lei disse sta arrivando il giorno,
chiudi la finestra o il mattino ci scoprirà.
E lui sentì crollare il mondo,

sentì che il tempo gli remava contro,
schiacciò la testa sul cuscino,
per non sentire il rumore di fondo della città.
Una tempesta d'estate lascia sabbia e calore.
E pezzi di conversazione nell'aria e ancora voglia d'amore.


Lei chiese la parola d'ordine, il codice d'ingresso al suo dolore.
Lui disse "Non adesso, ne abbiamo già discusso troppo spesso,
aiutami piuttosto a far presto,
il mio volo lo sai partirà tra poco più di due ore.
Sentì suonare il telefono nella stanza gelata
e si svegliò di colpo e capì di averla solo sognata.
Si domandò con chi fosse e pensò "E' acqua passata".
E smise di cercare risposte, sentì che arrivava la tosse,
si alzò per aprire le imposte,
ma fuori la notte sembrava appena iniziata.


Due buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai.
Potranno scegliere imbarchi diversi, saranno sempre due marinai.

Lei disse misteriosamente "Sarà sempre tardi per me quando ritornerai".
E lui buttò un soldino nel mare, lei lo guardò galleggiare, si dissero "Ciao!"
per le scale e la luce dell'alba da fuori sembrò evaporare.


martedì 7 ottobre 2008

ecco poi quando mi dicono certe cose io, come dire, mi sento meglio



EX COLLEGA: Ciao come stai ? ti ho trovata benissimo davvero
Laura : ciaaao, davvero?
EX COLLEGA: si, rinata
Laura scrive: ma GrasSSie, direi si, un po' si
EX COLLEGA: si vede. qui è lo sclero, la vecchia è da rinchiudere
Laura scrive: perchè?
EX COLLEGA: il solito
Laura scrive: almeno c'è lavor
o?
EX COLLEGA: per ora fino a novembre poi vediamo

lunedì 6 ottobre 2008



LA FOTO POSTATA MI HA FATTO VENIRE IN MENTE UN SIMPATICO GIOCHETTO....
TROVATE LE DIFFERENZE TRA LE IMMAGINI SOTTOSTANTI







mercoledì 1 ottobre 2008

Ebbene i mesi passano veloci. E pensare che quando mi hanno detto "ti pubblichiamo su ottobre" ho pensato che mancava un tempo lungo, così lungo, che l'editore avrebbe sicuramente cambiato idea. E invece no. L'ho sentito oggi tutto cuccioloso e mi aspetta domani per ritirare le copie della rivista. Si insomma, domani esce il mio famosiSSSimo racconto su Paginauno.





Per chi non riuscisse a resistere alla tentazione :)























































MILANO

Libreria Rizzoli Galleria
Galleria Vittorio Emanuele II, 79
20121 Milano
Tel. 02.8052277 • 02.86461071
www.libreriarizzoli.it


Libreria Odradek
Via Principe Eugenio, 28
20155 Milano
Tel. 02.314948
http://www.odradek.it/html/librerie/libreriamilano.html
La Feltrinelli
corso Buenos Aires, 33
20124 Milano
Tel. 02 2023361
http://www.lafeltrinelli.it/
Libreria Centofiori
Corso Indipendenza, 9
Milano
Tel. 02.7381670
Libreria Archivi del '900
Via Montevideo, 9
20144 Milano
Tel. 02.89420896
www.archivi900.com
Libreria Utopia
Via Moscova 52
20121 Milano
Tel./Fax 02 29003324
www.libreriautopia.net
MONZA (MI)

Libreria Ancora
via Pavoni, 1 (ang. piazza Diaz)
Monza
Tel 039.324745
www.ancoralibri.it


MODENA

Café Livre
Via Emilia Centro 103
Modena
Tel. 059 9785622


BOLOGNA

Libreria Feltrinelli
Libreria Feltrinelli
P.zza Ravegnana 1
40126 Bologna
tel 051 266891
http://www.lafeltrinelli.it/


ROMA
Libreria Odradek
Via dei Banchi Vecchi 57
00186 Roma
Telefono 06 6833451
http://www.odradek.it/html/librerie/libreriaroma.html
TORINO

Libreria Comunardi SNC di Barsi Paolo e C.
Via Bogino, 2
10123 Torino
Tel. 011 8170036 Fax 011 8395067




martedì 30 settembre 2008



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Per festeggiare la prima lezione ho ben pensato di rispolverare l'ormai nostro eroe vagabondo: Nick Beat, lascerò a lui tracciare l'emozione di questa giornata.






E così Nick Beat aveva scelto la città. Aveva puntato il dito su un posto del mondo sconosciuto e aveva scelto un punto lontano dal deserto, l’Europa e tra l’Europa l’Italia, il crocevia più antico e primordiale eppure futurista e futuristica avventura. Aveva scelto un cosmopolitismo ancestrale, così almeno raccontava a se stesso Nick Beat.



E camminava ora, costeggiando quella sabbia marmorea scivolata tra le dita dell’Artista, diventata guglie e santi, demoni, sacra icona di una città pagana devota all’Oro che la sovrastava da sempre, o almeno sembrava. Era esistita mai una Milano senza il suo duomo?



Ed era abitante, ora, agli occhi del pubblico passante, lui che era stato eremita nel deserto e cittadino apolide nel mondo. Ora apparteneva, si integrava all’asfalto e alla polvere, diversa, certo, da quella di Santa Fe, o forse non così tanto. Portava sempre con sé, un po’ della sua lavanda per ricordare l’odore di casa; essiccata, fragile e sbiadita, a tenere il segno tra le nuove pagine patinate. Aveva scelto il modo più elementare per diventare abitante abitato dalla città. Si era seduto ad un banco e aveva ripreso da dove tutto si era interrotto.





To be continued (?)

lunedì 29 settembre 2008

Ritrovarmi nella morbidezza del tuo abbraccio, toccarsi, infrangere le barriere del proprio spazio. Di nuovo carne della carne, Amore dell'Amore. A volte crescere non basta per smettere di amare la tua culla.
Vedrai starai bene, starai sempre bene, perchè non c'è mondo che esista senza di te.



domenica 28 settembre 2008

sabato 27 settembre 2008

Uh che mal di stesta.... il martini dentro la birra non è una fantastica idea.... solo che lo scopri il giorno dopo
Sta sera mi sa che si va Alla Casa.... e mi sa che ci spaccheremo un tot... o magari no.... sta di fatto che sono quasi le 23 e la Micky si deve muovere a passare a prendermi.... sono stranamente in orario.... o meglio, lei conosce i miei ritardi e arriva con quella mezz'ora di ritardo che di solito ho io... però non vale. Odio aspettare.

giovedì 25 settembre 2008

C'è l'andare a piedi in posta e sentire le vecchine che si prodigano per ricordarmi che giorno è oggi e appuntano la loro lucidità sulla vetrina dei portici.
E c'è il mio amico panettiere che mi copre di sorrisi mentre sua mamma infila di nascosto, ma poi non tanto, i dolcini nel sacchetto del mio pranzo.
E la signora della lavanderia che riesce a riempire quella stanza ovattata da abiti appesi, di mille ciabattii in soli sei passi. E saluta "non si preoccupi mi pagherà quando ripassa".
E poi rientrare in macchina e sentire De Gregori che canta W L'ITALIA, e pensare al concerto di sabato sera, con le canne che si accendevano e le lacrime che si sprecavano, mentre un jumbolino atterrava sopra le nostre teste e le note di abbracci stretti, planavano nel cuore.



Viva l'Italia, l'Italia liberata,
l'Italia del valzer, l'Italia del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia, l'Italia che non muore.

Viva l'Italia, presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia, l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia domenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera,
viva l'Italia, l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia, l'Italia che lavora,

l'Italia che si dispera, l'Italia che si innamora,
l'Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l'Italia, l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste.

mercoledì 24 settembre 2008

martedì 23 settembre 2008



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DOLCE UN PO' SALATO



Ieri primo vero impatto con il mondo accademico. Sala 211 super affollata, professori in batteria. Avrebbe dovuto farmi paura. E invece no. Alla fine i nani malefici di lettere non mi sembrano poi tanto male, almeno di primo acchito. Se non altro non sono come quelli di giurisprudenza che sembrano pozzetto quando in Da Grande torna bambino e i vestiti da adulto gli stanno larghi e sembrano anche un po' ridicoli.
E' stato bello fare la pendolare per un giorno (so che poi imparerò ad odiare il treno) ma mi affascinano sempre le persone che trovo sparse per la città come il GUARDATORE DI GIORNALI ALTRUI, o L'ATTIVISTA impegnato già prima della prima ora di università.
Le lezioni vere partiranno il 30 ho ancora una settimana prima di rimboccarmi le maniche e andare avanti per la mia strada. La cosa che mi distrugge è l'idea di alzarmi alle 6.30 a.m. del giovedì per poter essere in aula alle 8.30 a fare latino °_° non ce la posso fare, non ce la posso proprio fare, già lo so.
La mancanza di entusiasmo non è comunque legata a questo. Per dirla alla Wally, il campo di potere della famiglia si è palesato. Non nella figura dei miei genitori, su di loro non mi sbagliavo. Si stanno impegnando parecchio per fingere di essere dalla mia parte e apprezzo lo sforzo. E' mia sorella che mi lascia basita. Decisamente basita. Non entro nel dettaglio della storia di per sè penosa ma non riesco a togliermi dalla testa l'immagine di un filtro.
E' quando accadono eventi epocali nella vita di una persona che si fa i conti di chi ti resta accanto e chi no. Ecco, ogni volta resto un po' destabilizzata perchè finisce sempre che qualcuno mi stupisce e qualcuno mi delude. E' normale, sarà la vita.
La verità è che mi sento un po' tradita, forse tradita dalla mia illusione di aver creato un rapporto che avesse senso. Vabbhè adesso lavoro, che è molto meglio, se non altro più utile e aspetto. Confido ancora nel tempo.... o almeno credo.

giovedì 18 settembre 2008

Qualcuno pensa che le cose che dico hanno un senso... e siccome capita raramente mi tengo l'appunto (grazie Bonobo) . L'italiano scarseggia perchè era contestualizzato in un discorso ma riporto come in orgine, dirò al mio editore di sistemarla..mmhahhaahaha




voglio pensare che quello che ho e che avrò

è perchè ho fatto delle scelte e non delle rese

OGGI LA ZIA LALA FA GRRR



E molto GGgrrrRR. Pare che oggi sia impossibile fare solo 2 cose contemporaneamente, cioè far andare la lavatrice e lavorare alla contabilità. Oggi il telefono deve suonare in tandem con il citofono, altrimenti non siamo contenti. Oggi mio padre deve svegliarsi, chiaramente mentre sono al telefono, e decidere che oggi, proprio oggi, vuole andare a sistemare il tubo della cantina e verniciare il cancello di casa mia. Da notare che la mia cantina è un campo minato di cose che giuro prometto sabato spariranno dal corridoio ma che intanto sono lì e non è la morte di nessuno. Oggi, proprio oggi mia sorella decide che devo mandare via delle mail perchè lei si spacca le unghie a passare in banca e lasciare giù questi due cazzo di documenti, e io con la mail non riesco a mandare nulla, perchè oggi, proprio oggi come gli ultimi due mesi, infostrada si sta facendo il bidet al posto di sistemare la centralina e la sister mi chiama, con sottofondo di giardinetti, per sapere se è tutto ok. Se non strangolo qualcuno oggi è un miracolo, un puro miracolo. Altro che ggrrr, fo una stragggeeee!!!




Boxer maschili e reggiseni stesi sullo stesso filo ad asciugare.....

.... il matrimonio a volte è questo.....

mercoledì 17 settembre 2008

Magari sto impazzendo, magari cercare di vedere il piccolo buddha (anche sta volta non sono uscita da Seattle) e bere un salutare brodo e lesso mi fa malissimo. Non sono fatta per la vita peace and love si sa.
Sta di fatto che ho fatto due sogni assurdi sta sera, se ci fosse ancora il vecchio Sigmund avrebbe lavoro garantito per 10 anni.

SOGNO NUMERO UNO: Ero in montagna, avevamo una casa molto grande, bella, e dei terreni intorno. Dietro la casa c'era un grosso albero come quelli che ho visto in Louisiana. Era tutto bello, una domenica di sole. Ad un certo punto arriva una signora elegantissima, di quelle che portano i grossi cappelli a tesa larga e con sè portava tantissimi cani tenuti al guinzaglio. Cani snob ovviamente. Io mi incacchio perchè sono sul mio terreno ma anzichè litigare vado a prendere il mio cane che pascolava libero per i campi (Rocky ndr) per evitare che facesse baruffa con gli altri cani. In realtà quando arrivo in cima alla collinetta vedo un uomo in camicia bianca e barba castana che viene trasportato via insanguinato. Il mio cane gli ha azzannato la gola. Io corro dal mio cane e lo vedo abbattuto e arrabbiato per il gesto commesso. Fine sogno uno.

SOGNO NUMERO DUE
: Natale. Mio nipote deve fare una sorta di sfilata per la città con tutti i suoi compagni. Una cosa carina con la slitta di babbo natale e tutti i marmocchi che portano una candela accesa. Si sta aspettando per partire ma la partenza è sempre rimandata perchè per la città gira una mucca impazzita che scalcia e incorna chiunque. Dopo un po' di false partenze decido di andare a prendere un caffè in un bar e proprio in quella strada (di ciottoli e un po' in salita) vedo degli uomini che sono riusciti a immobilizzare la mucca e la stanno sgozzando. Scena terrificante.
Da notare che il paese in cui si svolge la vicenda è inventato, ma avevo già ambientato un altro sogno sul palio nel medesimo posto.


...e sta mattina non sto benissimo ecco....


lunedì 15 settembre 2008

QUELLI CHE IL JAZZ
(sono ignorante...e allora ditelo)




Non so se è un'idea solo mia oppure è capitato anche a voi. A Lapo pare proprio di si, ma in realtà lui è uno che sa, uno di quelli che potenzialmente potrebbe tenere lezioni sull'argomento anche se boffonchia dietro la barba e dice di no.
Ecco avete mai fatto caso a quelli che vi parlano di JAZZ, o JEZZ, o JEAZS o come diavolo si pronuncia? Ecco partiamo da questo semplice quesito, una nozione di base, come si pronuncia la parola


JAZZ???



Per me che il Jazz è quello che sentiva il Sig. Robinson quando portava fuori la moglie, quello tutte mossettine e faccine, per il resto è un grande enorme mistero. Non che debba restare tale, per carità, ma avete mai sentito parlare Quelli che il Jazz? Quelli che ti tirano fuori dal cilindro un nome assurdo e tu pensi lì per lì "e mo questo chi cazzo è?" ma fai la faccia come se fosse un tuo cugino prossimo, quella con il display colorato "certo, come no?". E resti lì in attesa, perchè Quelli che il Jazz parlano per silenzi, estasi improvvisate dove pare sentano le vibrazioni della musica... o forse si sono morsicati la lingua e, si sa, fa un male cane.
Ecco io quelli non li capisco. Da dove attingono cotanta sapienza? Che poi si ricordano tutto eh, il tal concerto, l'accordatura, il riverbero sull'asta della batteria. Tutto. E tu pensi di avere una vita grama, tu che non c'eri al concerto del '64 e non puoi cogliere, non puoi capire, non potrai mai capire. Perchè Quelli che il Jazz la pensano così eh: loro sanno, loro sapranno nei secoli dei secoli amen e tu resterai lì nel brodo primordiale del tuo rock e resterai una spora senza possibilità di evoluzione verso il jazz. E pazienza. Io mi faccio una birra.

venerdì 12 settembre 2008

LA STORIA INFINITA




Ore 7.45 squilla il telefono. Pensi ai pompieri, all'ambulanza, alla fine del mondo particellosa e invece no: è Il Tecnico. Il Tecnico di quell'operatore lì che non si può dire perchè poi mi dicono che sono diffamante, e che per intenderci, usa Mike Buongiorno come testimonial. Ecco a me vieni in mente la pubblicità della grappa Bocchino, e non so, trovo un comune denominatore tra tutti gli operatori che mi hanno risposto negli ultimi due mesi, ma forse è solo una sensazione.
Si parla di due mesi dunque, per la precisione 2 mesi e 2 giorni dal momento in cui è stata aperta la segnalazione di guasto. "C'era di mezzo agosto" direte voi, ma mi viene da pensare che se anche fosse stato 1 mese e 2 giorni il tempo intercorso dalla segnalazione all'uscita de Il Tecnico sarebbe stata un'attesa infinita. Come la storia. E certo, perchè mica abbiamo risolto!
Il Tecnico dice che il problema è alla loro centralina, che anche se è venuto qui, ha smontato i fili e ci ha fatto le collanine, il problema è dell'operatore. Praticamente quello che diciamo noi da 2 mesi e 2 giorni, però se lo dice Il Tecnico vuol dire che è vero. Adesso aprirà una nuova segnalazione, la 7.780esima, e interveranno giura promette in 3 giorni. Lavorativi ovviamente. Il che significa arrivare a metà settimana prossima. Forse. E potrei cambiare operatore giustamente, ma ormai sta diventando una sorta di esperimento socio economico, voglio vedere fino a che punto riescono ad arrivare. Poi cambierò ma solo dopo. Nel frattempo mi tengo internet che va alla velocità del criceto (ndr. che fa girare la ruota nella centralina del modernissimo operatore) e vedo di imparare a scrivere veloce anche con le unghie finte che fanno tanto signora per bene. Per le imprecazioni in aramaico antico (*) vi rimando alla pagina 777 del televideo.


(*) Si lo so Leglitz che l'aramaico è già di per sè una lingua antica, ma "aramaico antico" rende meglio l'idea della sequela di imprecazioni. E' un'omatopea.

mercoledì 10 settembre 2008



Ok ragazzi anche per oggi il mondo non è finito... chi porta le birre sta sera?

martedì 9 settembre 2008





Non molto ecco. Solo un po'. Giusto per aver voglia di avere il lenzuolo sulla pelle ancora nuda e il vetro chiuso verso le tre. Solo un soffio, come le ultime notti di agosto al mare, quando ha piovuto e non vuoi ammettere che la stagione sta finendo, che di lì a poco si parlerà solo tedesco e poi nemmeno più quello. Di quelle giornate che tiri fuori i jeans e la felpa dalla valigia, gli abiti pesanti non li hai nemmeno tirati fuori al tuo arrivo. Ecco ho sentito quel respiro sulla pelle questa notte, ma voglio pensare che fosse un inganno del sonno.

lunedì 8 settembre 2008







Piano piano si torna ai ritmi "normali". Di sopra il piccolo si alza per andare a scuola, sento le urla di mia sorella, i passi che rincorrono un ritardo cronico (tutto la zia!!) e alzarmi è un pochino meno traumatico di settimana scorsa. Sarà forse che ieri ho dormito il 70% delle ore della giornata, si forse è quello.

Anche i week end tornano ad essere quelli di sempre, con la musica dei Cherry Pie e gli amici che si ritrovano. E c'eravamo tutti, praticamente tutti, le mie amiche di sempre, dei tempi della scuola, la mia amica quasi "vecchia" alias Monica, e le amiche regalo dell'ultimo anno, gentilmente donate dal mondo della musica come la TataTania o inevitabile collisione di mondi virtuali come Star. Antico nuovo e nuovo antico, con abbracci veri e la bellezza di sentirsi dire "mi sei mancata". C'erano anche Sergio e Mamo, che incrociamo ad ogni capodanno e che anche al prossimo mi sa che saranno della ciurma. Ecco, in queste serate mi sento a casa anche qui, lontana dal mio mare e dai miei spazi. E' stata una gioia ritrovarvi.

p.s. scritto in grosso che così la Tania riesce a leggere hahahahha

venerdì 5 settembre 2008

Mentre ero in provenza ho scelto una cartolina, ho allegato il foglio di immatricolazione all'università e l'ho mandato alla mia Prof di letteratura delle superiori con scritto "senza parole" , e oggi ho ricevuto la sua lettera, scritta a penna , in calligrafia antica. Voglio riportarne uno stralcio, serve a me per ricordare il perchè ho preso questa decisione, visto che mi ha capito al volo e ha riassunto il mio percorso decisionale durato anni, e un po' per rasserenare chi in questi giorni mi chiede "sei sicura? non è stata una via di fuga??"





"Carissima Laura, che notiziona! Mi piace anche il modo con cui me l'hai comunicata. Ho letto con pacatezza la cartolina della Francia e poi sono passata al foglio inserito nella busta: francamento non me lo aspettavo. Ho sorriso per la gioia e ho ripensato al tuo passato, alle tue parole. Mi sono detta che era la logica conclusione di un percorso di passione, di voglia di sapere e di fare. La tua notevole capacità di scrittura, le tue emozioni di fronte alle espressioni letterarie, la tua voglia di vedere i luoghi dove sono vissuti i grandi autori e sono nate le loro opere, il tuo desiderio di sapere e di approfondire dovevano portarti a questo passo. .....
Ho rivisto il bel chiostro rinascimentale e ti ho immaginata nelle aule, in segreteria, magari un po' agitata in prossimità di un esame (poi ci si abitua, ma i primi generano un po' di emozione). Mi sono chiesta se frequenterai assiduamente le lezioni. Conoscendoti ho pensatio di sì. Ma c'è il lavoro, la casa e, non certo ultimo, il marito. So che riuscirai a fare tutto, perchè la capacità organizzativa è tuo forte e quando potrai mi racconterai tutta la tua nuova vita, le tue impressioni di matricola, le tue soddisfazioni e anche qualche delusione (che non manca neppure nella realizzazione di un bel sogno)....."

giovedì 4 settembre 2008





C'è questa estate che è ancora in giro, come le mille cose che ho messo in valigia e che non ho ancora voglia di ritirare al loro posto. Oggetti occupano spazi che non gli appartengono e creano quell'atmosfera caotica che sembra molto più casa di quell'ordine intonso che ha aspettato il mio ritorno.

E c'è questo autunno di nuova stagione, un palinsesto offerto in sconto, almeno questo dicono le pubblicità, un ordine precostituito che si insinua nelle serate vuote.
C'è quel film che mi viene in mente "questo è il mio spazio, questo è il tuo spazio". Avevo imparato così bene a stare rigida sulle punte e mantenere le distanze con le braccia rigide, poi è arrivata l'ernia e niente più tacchi. E' bastata una semplice debolezza alla caviglia per aver bisogno di allungare la mano e trovare qualcuno pronto a sorreggermi.
Così questa estate che non vuole essere sezionata nei rispettivi cassetti, ha annullato gli spazi. Tutto è stato così piccolo e condiviso: la macchina, le camere sparse per la Francia, il micro appartamento del mare. Ci siamo invasi gli spazi, abbiamo rilassato le braccia e abbiamo danzato. Ho sentito scricchiolare quel muro di ghiaccio sotto il calore di una condivisione perfetta, sotto il peso incessante del bisogno di credere totalmente a chi dorme accanto, un bisogno dapprima fisico e poi morale. Vacillano le mie convinzioni e gli equilibri che mi avevano insegnato a non avere, in fondo , bisogno di nessuno per stare in piedi.
Penso che scegliere di abbattere gli spazi, sia un bisogno di sentirsi imperfetti, deboli a volte, e dannatamente amati. Implica una scelta, univoca, indissolubile, irreversibile. Significa giocarsi tutte le carte, non tenere aperte delle porte, non giocare in difesa e questo fa paura, dannatamente paura. Abbattere tutte le stampelle che mi sono costruita in anni di solitudine e cinismo, in anni di ricostruzione di dignità e amore proprio. Implica rischiare tutto, scommettere fino all'ultimo centesimo su un cavallo che non è dato poi tanto per vincente e non mi è ancora chiaro se è tutto dannatamente stupido o dannatamente bello. Ritrovarsi, annullarsi, moltiplicarsi..... fidarsi...... fondersi

mercoledì 3 settembre 2008

la negazione estrema

è l'affermazione più sublime
cmq.... ieri ho comprato una gonna

TAGLIA 46

a soli € 7,00

da orgasmo!!!!!!!

martedì 2 settembre 2008







Ci sono pochi luoghi che ci appartengono nella vita e dovrei considerarmi fortunata per avere trovato il mio.
E' lontano da dove vivo e mi manca per 335 giorni l'anno quel respiro profondo che parte dall'anima e che riesco a sentire qui. Seduta, i piedi scalzi, all'ombra del campanile, mentre godo delle cicale notturne e dei profumi delle calli, ascolto il mio mare che so essere appena dietro quei gradini, insieme alla madonnina e a tutto il mio mondo.

Passerei l'esistenza nella piazza che si addormenta, quando i pittori ripongono le tele e tra i capelli sbuffa un po' di grego.

(scritto sul retro della ricevuta delle "Ae do Rode")

lunedì 1 settembre 2008

Ok concentriamoci "pensapositivo pensapositivo pensapositivo"

Allora.... elenchiamo le cose positive del tornare a casa:

- ho un bagno dove funziona tutto: porta, doccino etc
- i coltelli della cucina tagliano bene
- posso cambiare posate ad ogni pietanza tanto c'è la lavastoviglie
... inizio a vacillare
- a si ritrovo i miei amichetti
- ho una casa di mattoni e non rischio di morire nel tornado.....
... mi arrendo.....


domenica 31 agosto 2008

SONO TORNATA .... PESSIMISMO E FASTIDIO....







se mi passa la gnagnera scrivo altro nei prox giorni

martedì 5 agosto 2008

PARTENZAAAAAAAAA!!!!!!!!!!






Valige chiuse...ehm quasi.... e la casa è quasi pronta... domani mattina si parte!!! Dieci giorni a vagabondare per la Francia, loira, via del vino, pirenei, costa azzurra, provenza e poi dritti dritti a Caorle per gli ultimi 15 giorni per un po' di meritato riposo e un po' di sana meditazione. Ci sentiamo a settembre, spero di tornare più serena e riposata, pronta per affrontare le sfide dell'inverno. Un abbraccio a tutti tuttissimi per la compagnia che mi avete fatto in questo anno e un bacio particolare a


MONICANTA
LAPO
ENRICO
MANUEL
STAR
SUN
KIRA
TANIA
GEA
LEGLITZ
ZIO LITTLE (e vedi di venire a caorle)
A QUEL DEMENTE DI CROMO (e alle sue piccole Donne)
ZAAG

...e se mi dimentico di qualcuno, pazienza tanto ora taglio la corda


giovedì 31 luglio 2008

ULTIMO



GIORNO



!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI.... ma prima prima....




Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso volere d'essere niente.
A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo.







Così è l'ultima notte che passerò con l'angoscioso pensiero di rimettere piede in quell'ufficio. Basta, domani ultime 5 ore. Mi alzerò presto (almeno nelle intenzioni) per farmi con calma la doccia e per mettermi un po' giù da competizione. Così, giusto per dimostrare alla vecchia che la sua teoria secondo la quale nella Milano bene sono tutte fighe crollerà sotto il mio indiscutibile fascino da cicciona della provincia male.....ehm ok la smetto :)

La mia famiglia cerca di evitare l'argomento, limitandosi, nella migliore delle ipotesi, a guardarmi scuotendo il capo come se fossi impazzita. Ho anche scoperto che mia madre non lo ha detto a nessuno, come se avessi compiuto qualcosa di inconfessabile. Mio padre invece vuole semplicemente che mi cementi giù in cantiere fino a quando non avremo messo gli zerbini e i fiori sui balconi degli appartamenti che forse venderemo.... ma qui si sbaglia di grosso. Solo il Gib si ricorda dell'evento e ne pare compiaciuto.

Per il resto penso all'estate scorsa, a come mi sentivo. Penso che tutta la stima e l'amore che provavo per la persona sbagliata ora si sono ricostruite in stima e amore per me stessa. E' tutto ancora molto embrionale, certo, ma voglio amare in me quello che amavo in lui, perchè posso farlo e posso farlo meglio, posso essere la persona che ho sempre stimato riscontrandola negli altri. E non voglio più dipendere da questo, non voglio più amare per luce riflessa. E se questo farà paura, pazienza, non sono disposta a fare sconti sulle mie possibilità pur di essere amata. Non sarà facile, non lo è mai. Sono contenta anche solo di essere riuscita a prendere questa decisione, anche se mi lamenterò per tutte le paure che mi verranno e che spero un giorno di impare a gestire.

Questa è la mia notte prima degli esami, quella degli scongiuri, della paura di non aver capito niente, di quella che pensa che da domani sarà finalmente estate e mi chiedo cosa penserebbe Pessoa, lui che è rimasto corrispondente a vita, che non ha mai concluso un libro e si è consumato il fegato al bar e che piccolo e pulcioso nella sua finestra piccola e pulciosa è riuscito ad essere indimenticabile. Io andrò a studiare il modo migliore per nascondermi nella mischia, per non uscire dalla mia mediocrità, per diventare un numero di matricola e poco più ...forse... o forse no.


Io mi ricordo, quattro ragazzi con la chitarra
e un pianoforte sulla spalla.
Come pini di Roma, la vita non li spezza,
questa notte è ancora nostra.

Come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati?
Le bombe delle sei non fanno male,
è solo il giorno che muore, è solo il giorno che muore.
Gli esami sono vicini, e tu sei troppo lontana dalla mia stanza.
Tuo padre sembra Dante e tuo fratello Ariosto,
stasera al solito posto, la luna sembra strana
sarà che non ti vedo da una settimana.

Maturità ti avessi preso prima,
le mie mani sul tuo seno, è fitto il tuo mistero.
Il tuo peccato è originale come i tuoi calzoni americani,
non fermare ti prego le mie mani
sulle tue cosce tese chiuse come le chiese,
quando ti vuoi confessare.
Notte prima degli esami, notte di polizia
certo qualcuno te lo sei portato via.
Notte di mamma e di papà col biberon in mano,
notte di nonni alla finestra, ma questa notte è ancora nostra.
Notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni,
notte di sogni, di coppe e di campioni.
Notte di lacrime e preghiere,
la matematica non sarà mai il mio mestiere.
E gli aerei volano in alto tra New York e Mosca,
ma questa notte è ancora nostra, Claudia non tremare
non ti posso far male, se l'amore è amore.
Si accendono le luci qui sul palco
ma quanti amici intorno, mi viene voglia di cantare.
Forse cambiati, certo un po' diversi
ma con la voglia ancora di cambiare,
se l'amore è amore, se l'amore è amore,

se l'amore è amore, se l'amore è amore,
se l'amore è amore.





martedì 29 luglio 2008

Che strano tornare a scrivere. E' bastato un niente per farmi arenare, per non guardare più il mondo con gli occhi di chi vuole raccontare. Eppure da raccontare c'è, come la pioggia che sta scendendo, come il prospetto degli orari che ho appena elaborato, come la settimana che sta inziando che sarà l'ultima, l'ultima davvero. Che è lunedì e quindi niente gelatino perchè il bar è chiuso e niente Sex and the city. E poi che oggi ho chiuso il contratto per il cantiere, pronti via a settembre parte anche quello, dopo tre anni, perchè fare una rivoluzione alla volta in casa mia è pressochè impossibile.

Oppure il week end appena trascorso, passato con gli amici e vissuto con le mie gambe, con il costume e il campo da beach volley che no, proprio no, non si poteva lasciare deserto. E il poeta che giocava a palla, e la Star che era zingara come me, "zingare contro infighettate" e che ci dobbiamo fare. E poi il rock ballato a piedi nudi, i miei piedi.... e i ragazzi che ho conosciuto, compreso Davide e lo zio che i primi cinque minuti volevo prendere a testate e che poi alla fine si sono privati anche loro delle "scarpe" e sono rimasti a piedi nudi a parlare con noi. E per Davide, stai molto attento che un morso la prossima volta non te lo leva nessuno

Oppure potrei partire per il viaggio che forse si farà settimana prossima, se la schiena regge e la paura passa. No di questo non voglio parlare, non voglio gufare o illudermi. O degli amici, quelli che in questi giorni di "scollegamento multimediale" si sono adoperati per tenersi comunque in contatto con me... soprattutto uno che ha deciso di fidarsi e uno che ha deciso di scordarsi.... ma forse anche di questo è meglio tacere.
Ora ho sonno, Ginsberg mi aspetta nel letto. notte.



giovedì 24 luglio 2008

L'ADSL ancora non va, scusate la latitanza, posso connettermi solo in versione spia segreta dal lavoro e non è mica facile, ma ormai ho le crisi di astinenza da blog (oltre che da oppio). Ieri sera è stata una bella serata passata ad ascoltare Treves. Ho scritto una cosa tra il buio, la musica, la birra e l'estate. Sono appunti, mi serviranno per ricordare questa serata.



MILANO, IDROSCALO, ESTATE


I capelli sciolti


sulla schiena nuda.


Una gonna gitana


e bracciali da schiava.


L'acqua nera della notte


e le luci riflesse che tremano.


Il blues


che si propaga nell'aria.


Gli amici e la birra fresca tra le mani.


I libri che vorrei leggere


e che leggerò.


Un aereo che decolla


sull'anima


e sogni


che metterò in valigia


pronti a partire.


La gioia di allontanarmi


per il sapore di appartenerti


e di farmi cercare.


La penna che scivola


sul buio di righe


che domani non saprò leggere


e gli occhi che cercano nel buio


la mia voglia di Essere.


Intorno a me solo uomini inutili


che scrutano guardinghi


la felinità della mia solitudine.


In questo istante di acqua di palude


bacerei il mondo


con la bocca di birra,


sotto un cielo d'estate


che rende tutto perfetto


anche la tua assenza


tra l'odore di fumo dei ragazzi davanti,


l'armonica nella bocca di Treves


e la voglia di eclissi.