martedì 13 aprile 2004

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...PEZZI DI RICAMBIO...


"Un pezzo di ricambio”, una frase che mi sono ripetuta mille volte. Un pezzo di ricambio, sostituita e riciclata. Così un giorno sei parte di un ingranaggio che gira, sei indispensabile, curata, viziata, coperta di parole dolci e baci Perugina, il giorno dopo sei un “messaggio di cortesia”.


Il giorno dopo, o gli anni dopo che importa, ricevi degli “auguri”. Così, niente di personale, UN COPIA INCOLLA qualsiasi. C’è il tuo indirizzo mail, così come mille altri, un elenco. Sei lì, tra il commercialista e la zia Pina della Brianza.


A voi non capita mai di pensarlo? Non capita mai di avere accanto una persona, sia amico che compagno, o chissà che altro e pensare che per voi è speciale? Magari poi ci si illude che anche noi siamo speciali per lui/lei a nostra volta. E stiamo lì, a soppesare parole, frasi, azioni e cerchiamo di fare i Freud da Veramagazine, a capire, sondare… risultato? Solo pezzi di ricambio. Quelli fallati vanno buttati.


Ti trovi, dopo aver lottato due anni, aver messo in discussione la tua vita (forse piccola e giovane ma pur sempre tutta una vita), aver fatto le valige mille volte, aver preso tra le lacrime quel treno mille volte, ad essere un “Tanti cari auguri di buona Pasqua”.


Lo so, si cambia, si cresce e magari le strade si separano. E’ giusto così. E cambiano le priorità, certamente! Finita una storia occorre lasciare spazio ai nuovi arrivi, un po’ come nei saldi, e mi pare ragionevole. Ma come si può trattare persone che si è spergiurato di AMARE, come se fossero vicini di casa? Niente si crea e niente si distrugge, ma dov’è finita la parte che dice “tutto si trasforma”? Dove finiscono le energie spese per amare qualcuno? In cosa si sono trasformate? Mi dicono che semplicemente perdiamo importanza rispetto a cose più immediate della vita, che ci sono dei momenti in cui una persona ti è veramente vicina…poi passa. Ok, lo capisco e sono convinta sia giusto. Non sopporto gli/le ex che continuano ad invadere la vita di altri, ci mancherebbe. Ma mi chiedo ugualmente perché nel momento in cui decidi (non ti ha obbligato nessuno) di dedicare due secondi della tua vita per mandare uno stupido augurio, non puoi soffermarti e scrivere qualcosa che faccia davvero piacere a chi riceve il tuo messaggio? Perché non metterci un minimo di personalità, magari che so, anche delle scuse, perché no? Qualcosa tipo “Cara Laura, conscio di essermi comportato in modo infame con te, ti auguro di passare una pasqua felice e non come quelle che ti ho costretto a vivere”… ok ok forse ho sognato un po’ troppo però mi chiedo davvero che senso ha mandare delle simil frasi affettuose non richieste. Auguri come pezze per la coscienza? Voglia di sentirsi buoni e giusti? O più semplicemente ipocrisia?


Perché qualora i vari Mr. Big della situazione (vedasi sex and the city) non l’abbiamo compreso, c’è differenze tra gli oggetti, che possono essere spolverati saltuariamente, e le persone, che hanno dei sentimenti e delle reazioni.


Il fatto che si interrompa una relazione, nel mio magico mondo, non deve comportare necessariamente un ultimatum con la civiltà. Esistono i buon natale, buon compleanno, ma fatti di cuore, perché quella persona comunque non è un’estranea e il rispetto che AVRESTI DOVUTO portarle durante la relazione, DOVREBBE perdurare anche dopo, almeno io la vedo così. Per me le persone che ho amato non sono mai state, e mai lo saranno, pezzi di ricambio. Sono loro, hanno dei nomi, non sono tizio o caio, con i loro difetti e con le loro manie ma pur sempre persone che mi hanno dato qualcosa e che per questo avranno sempre un posto nella mia anima. E non è perché sono complessata o perché ho paura dei fantasmi, come qualcuno può pensare. E’ solo che far finta che qualcuno non sia esistito nella nostra vita, o fare di tutto per dimenticare, non significa migliorarsi o mettere i cerotti sulle ferite lasciate. Capire, ricordare e migliorarmi (se ci riesco) è l’unico modo che conosco per vivere serenamente. Cambiare faccia alla persona che occupa il mio letto, non mi aiuta.


Le parole… le parole … dette, scritte, inviate hanno un peso, occorre ricordarlo, anche a me stessa!


3 commenti:

  1. ci metterei una firmettina... ecco

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  2. Posso fare l'avvocato del diavolo?
    Potevano non farteli, quegli auguri, potevano evitare e tu magari pensare (provando a mettersi nel punto di vista dell'altro) che non c'era pù nessun interesse a mantenere una relazione nemmeno lontana e occasionale. Chiaro, parlo senza conoscere la situazione, però mi ci riconosco in come ero una volta, in quegli auguri. Perchè è un po' come dire "Mi ricordo di te, ti penso, ma non voglio essere invadente o far pensare chissà cosa. Ci sono, da qualche parte, lontano. E questi auguri cercano di lasciare aperta una piccola porta".
    Insisto:ci metto del mio, poi magari la realtà è ben altra. Quello che so è che se NON sono certo che quegli auguri sono veramente buttati lì tra Zia Pina e amico Fritz devo chiedere, devo comunicare apertamente ciò che sento. Se è altro, la comunicazione si può riaprire, se è un atto inutile e vuoto...tu hai trattato chi lo ha compiuto nel miglior modo possibile, facendogli notare quanto poco attento è.
    Un abbraccio, grande donna.

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  3. Sai cos'è blog? Non è tanto le parole dette oggi, sono quelle non dette prima. Il silenzio prolungato nel tempo, quando solo sentirmi dire "mi dispiace" mi avrebbe aiutato un po'.Gli auguri sarebbero stati solo la cigliegina sulla torta, ma il problema è che in questa circostanza la torta manca, ho solo una stupida cigliegina. Un po' troppo scarsa come sorpresa di pasqua.

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