mercoledì 29 dicembre 2004


Il mondo in questi giorni sembra una slot machine impazzita con i numeri che continuano a girare... la prima notizia l'ho sentita che eravamo a 3.000 vittime e già mi sembrava l'apocalisse ...oggi siamo a 70.000 e ancora i numeri girano.... questa volta il mare che amo ha portato la morte.... e soprattutto la paura di morire. Aggrappati ad una palma, naufragati su qualche spiaggia o davanti alla tv, ci siamo sentiti piccoli come forse siamo, così nudi davanti alla morte. Non so fare altro, non so capire. Cavallette, terremoto e maremoto, sta accadendo tutto e io lecco le mie ferite e penso che è tutto così difficile da sopportare. Sono piccola anche di fronte alla vita.



Scrivo una canzone che può sembrare non dica niente ... ma mi fa pensare a tutti i sogni e a tutte le speranze che sono rimaste come conchiglie abbandonate sulla riva.


...alle vite spezzate


AGNESE


Se la mia chitarra piange dolcemente


stasera non è sera di vedere gente


e i giochi nella strada che ho chiusi


dentro al petto, mi voglio ricordare.


lo penso ad un barcone rovesciato


al sole in un giorno in pieno agosto


le biciclette in riva al mare.


Agnese mi parlava nella sabbia infuocata


ed io non so perché non l’ho dimenticata.


Lei mi raccontava di quello che la gente


diceva del suo corpo con malizia ed allegria


ed io che sto provando le cose che provavo ieri


non ho capito ancora se è gelosia


o se sono prigioniero di questo cielo nero


e di un ricordo che fa male


e se continuo a bere i miei liquori inquinati


è vero che quei giorni non li ho dimenticati.


è uscito un po’ di sole da questo cielo nero


l’inverno cittadino sembra quasi uno straniero


Agnese, dolce Agnese color di cioccolata


adesso che ci penso non ti ho mai baciata.

martedì 28 dicembre 2004

"PER TANTO TEMPO HO AVUTO LA SENSAZIONE CHE LA MIA VITA SAREBBE PRESTO COMINCIATA, LA VERA VITA! MA C'ERANO SEMPRE OSTACOLI DA SUPERARE STRADA FACENDO, QUALCOSA D'IRRISOLTO, UN AFFARE CHE RICHIEDEVA ANCORA TEMPO, DEI DEBITI CHE NON ERANO ANCORA STATI REGOLATI.


IN SEGUITO LA VITA SAREBBE COMINCIATA. FINALMENTE HO CAPITO CHE QUESTI OSTACOLI ERANO LA VITA"


(Alfred Suoza)


...grazie a Monica

mercoledì 22 dicembre 2004

Sono ufficialmente una lacrimevole zia paturniosa.... però il mio piccolo ieri era il più bello del mondo su quel palco!!!

lunedì 20 dicembre 2004



LA MIA CARRIE SCEGLIE AIDAN


Bhè alla fine ce lo aspettavamo tutti, Carrie e Big felici per sempre anche se mi aspettavo qualche frizzo e lazzo in più e non vedevo l'ora di vedere il vestito da sposa kitsch-elegant in stile Bradshaw, ma se non altro abbiamo scoperto il nome di Big: "John"..banale ai massimi. Ma va bene così era la nostra favola moderna e ha avuto l'happy end che tutti aspettavamo...


Ma cosa sarebbe accaduto se i due protagonisti fossero appartenuti al regno della realtà? Nessuno ha avuto il coraggio di raccontare quello che sarebbe accaduto ancora e ancora a due persone fantastiche, nate appositamente per rovinarsi la vita. L'ipotesi più realistica è che Big avrebbe giocato ancora al ruolo dell'amante penitente disposto a fare la traversata atlantica su di un cavallo bianco per qualche mese, siamo buoni, anno, poi sarebbe finito con una ventenne mora avvolta in un abito di taffeta rosso fuoco, mentre Carrie avrebbe continuato a scrivere i suoi articoli triti e ritriti sul notebook, aspettando che il ciclo dei delicati fosse pronto per essere stirato.


Oppure, per i più ottimisti, si sarebbero sposati. Lei sarebbe diventata una signora estremamente elegante divisa tra cocktail benefici e serate culturali e lui sarebbe diventato un devoto marito fedele (con i capelli tinti.... perchè Big si pennella sappiatelo)e sarebbe stato il solito brillante uomo d'affari (quali affari poi non si è mai scoperto). Ma sarebbero stati ancora "Big and Carrie?" o si sarebbero persi nella normalità della vita alla quale non erano avvezzi? Big, sarebbe stato ancora interessante una volta parcheggiato il cavallo bianco e tolta quella sottile paura di vederlo sparire?


No, Aidan.... decisamente Aidan! Perchè Carrie ha bisogno di un uomo che sa ascoltare, un uomo che sa capire da come lei sbatte la porta alle sue spalle, come è andata la giornata. Un uomo che trova sempre magico e misterioso l'impegno elargito per abbinare scarpe, abito e foulard. Un uomo che si ferma a spiarla dolcemente mentre lei guarda fuori dalla finestra la pioggia che cade su New York, e magari si chiede mille volte se sta pensando a Big, ma non teme il confronto e l'abbraccia e sorride perchè sa che quello è il suo posto e terrà abbracciata la sua Carrie costi quel che costi. Non un buffone dalle gazzarre plateali, ma un uomo che ti fa tremare le gambe se ti guarda e ti dice "ti amo" perchè sai che è vero. Un uomo che sa cos'è la dolcezza e la mette in ogni singola carezza, che OGNI GIORNO ti fa sentire amata e ti da un motivo nuovo per innamorarti di lui. "OGNI GIORNO", è questa la differenza. Perchè è pur vero che nella vita ognuno di noi vorrebbe un giorno da ricordare, ma è altresì vero che arriva un momento in cui daresti tutto per dimenticare. Non scambierei male qualche tachicardia con la maturità di un rapporto reale.


Big è un sogno e deve restare tale, è stato inventato apposta, ma è la realtà di Aidan che vorrei trovare OGNI GIORNO al mio fianco.



..al mio Aidan....


martedì 14 dicembre 2004

Per te che e` ancora notte e gia` prepari il
tuo caffe`, che ti vesti senza piu`
guardar lo specchio dietro a te, che
poi entri in chiesa e preghi piano, e intanto
pensi al mondo ormai per te cosi` lontano.
Per te che di mattina torni a casa tua perche`
per strada piu` nessuno ha freddo e
cerca piu` di te, per te che metti i
soldi accanto a lui che dorme, e aggiungi
ancora un po' d'amore a chi non sa che farne.
Anche per te vorrei morire ed io morire non
so, anche per te darei qualcosa che non ho e
cosi`, e cosi`, e cosi` io resto qui a darle i
miei pensieri, a drle quel che ieri avrei
affidato al vento cercando di raggiungere chi
al vento avrebbe detto si`.
Per te che di mattina svegli il tuo bambino e poi lo vesti e
l'accompagni a scuola e al tuo lavoro vai, per te che mai un errore ti e` costato tanto, che tremi nel guardare un uomo e vivi di rimpianto.
Anche per te vorrei morire ed io morire non so, anche per te darei qualcosa che non ho, e cosi`, e cosi`, e cosi` io resto qui a darle i miei pensieri, a darle quel che ieri avrei affidato al vento cercando di raggiungere chi al vento avrebbe detto si`.

lunedì 13 dicembre 2004

Ancora non hai perso quel vizio di pensare agli altri, immaginarti i loro dolori. Te lo ha detto anche lui "sei troppo buona", ma non posso fare altrimenti. Lo so, lo so, non mi è successo niente, non faccio parte di quel dolore che però esiste e non mi basta sapere che non è il mio dolore. Non riesco ad unire i puntini, non si forma alcun disegno, ho solo tanti "perchè?". Perchè personali e perchè da comune lettrice. Eppure ricordo la tavola apparecchiata con cura, i "scusa per questo, scusa per quello", la lavastoviglie che aveva rovinato i bicchieri nuovi del corredo da sposa. Ieri, mentre preparavo la mia prima vera tavola per gli ospiti, ripensavo a quella domenica di sole. Gli uomini in veranda a parlare di motori, noi sorrisi e sguardi timidi da nuova entrata nella famiglia. Lei aveva.... ha ... gli stessi suoi immensi occhi azzurri, indifesa e minuta nella sua gonna di jeans. Io e lui che credavamo in quelle scelte verso la normalità, quando riuscivamo ancora a credere in noi e nella possibilità di poter contraccambiare quell'invito in futuro, in una casa tutta nostra. Ora non riesco a vedere altro che vittime, vittime di un destino che ha sbagliato i destinatari della sua vendetta, loro, lui. Una punizione troppo grossa per tutti.


Non è buonismo, lo so che siete tutti dietro ai cellulari e agli sguardi bassi a dirmi di non farmi incantare più, che mi proteggete oggi come allora. Due soli uomini mi hanno capito in questo momento, il mio e "l'inquilino" del piano di sopra, ma questo già mi basta per darmi forza. Andrò a trovare la piccola che solo per un soffio non è stata anche "la mia piccola", un po' per dovere, un po' per scusarmi per non essere stata tanto brava da non riuscire a dare un po' di pace ai suoi parenti. Avrei voluto tante cose, come forse le avrebbe desiderate lei, ma qualcuno mi ha insegnato che non siamo noi a scegliere nè da piccoli, nè da grandi.


Sentirti ieri, e riconoscerti nella tua voce bassa dei momenti tristi, di quando ti senti colpevole e inadeguato. Sentirti chiedere scusa, come avrei voluto sentirti anni fa, ma pagare un prezzo troppo alto per sentire pronunciare parole ormai superflue. Non c'è odio, non c'è rancore in me, purtroppo. Sarebbe stato forse più facile odiarti, o forse semplicemente inutile. Ti ho letto nelle frasi che hai lasciato a metà, che hai avuto paura di pronunciare, Ligabue direbbe che "la vita non ti viene come vuoi" e non credo sia solo per quello che è successo in questi giorni. Non smetterò mai di ripeterlo "tu non sei LUI e non sei LEI". Sei quello che hai creato, sei la tua speranza di tre mesi, sei l'occasione per fare progetti per il tuo futuro. La storia non sempre si ripete, soprattutto quando la storia non è fatta di avvenimenti concatenati, ma da attimi isolati di solitudine.


Pregherò per voi come mi hai chiesto con quello che resta della mia fede, sarà poco ma ci proverò. Tu però, per una volta tanto credi in quello che hai e in te, anche se può sembrare più difficile che credere in un Dio che ti assolve sempre senza farti sentire la Sua voce.


Io sono serena... non scherzavo quando te l'ho detto, ma tu vivi, come quando mi dici che sei arrivato secondo e sento la tua voce alzarsi un po'. La persona che è là in alto è la stessa con cui parlo ora, una sfida è una sfida, non puoi sceglierti i nemici, puoi solo lottare sempre a testa bassa come fai quando stai lassù.


Buona vita da vivere.

venerdì 10 dicembre 2004

Si pensa sempre a quanto sia difficile o facile vivere, ma questa sera non riesco a smettere di pensare quanto sia difficile o facile morire. Penso alla volontà, non esaudita, del volo di un angelo di vivere una vita senza colpa e alla volontà, non esaudita, della disperazione di morire che, come unica prova d'acquisto, lascia una schiena e troppe vite spezzate. Penso a quanto sia difficile ignorarsi quando si vorrebbe urlare "sono qui se hai bisogno di me" e a come sia facile passarci invisibili accanto, con le nostre vite che ci scorrono vicine senza lasciare una scia. Penso quanto sia ridicolo leggersi in cronaca, rubando notizie agli sciacalli della stampa, penso a quanto sia ingiusto essere solo uomini incapaci di fermare, anche per un solo secondo di follia, la disperazione di chi amiamo o conosciamo.


Mi vedo con gli occhi sgranati che guardano le luci fuori dal ristorante dell'ikea mentre appoggio la mia mano, sopra l'impronta minuscola di un bambino sognante che, come me, è rimasto a guardare fuori dalla finestra. Sorrido della stessa semplice magia di questo presepe metropolitano. Mi vedo piccola nei miei pianti e nella mia rabbia, piccola nella mia casa a bomboniera, piccola tra le mani del mio uomo ma... estremamente serena. Una serenità che ho rincorso, che ho voluto e mi sento miracolata per non essere in quella corsia di ospedale oggi, per non essere stata al telefono lunedì, per non essere coinvolta in qualcosa di devastante, piccola forse nella mia meschinità nel pensare queste cose. Piccola nel non essere stata io l'angelo volante quando tutto mi sembrava inutile.


Però guardo ancora la mia mano su quel vetro mentre fuori c'è il mio presepe metropolitano, e penso che la mia mano è grande, il mio uomo è grande e l'essere stata tanto testona nel trovare qualcosa in cui credere in questa vita, che è una certezza, è stato da grandi.


E mentre scorrono davanti ai miei occhi attimi rubati dagli ultimi anni della mia vita, passo da quella maledetta strada e vedo i fiori dove sabato notte ho visto sventrata un'auto contro un muro.


E allora continuo a pensare che, forse, godere delle piccole gioie può evitrare di dover rincorre a velocità assurde le emozioni della vita, o può far guardare il cielo mentre ci si affaccia alla finestra, senza sentire quella disperata attrazione per l'asfalto. E penso che Qualcuno mentre imprecavo e mi chiedevo dove fosse finito, mi ha tenuto una mano sulla testa ... proprio sulla mia testa di ricci pazzi, e mi ha portato ad un soffio dal perdere tutto per farmi capire, poi, quanto sia importante la mia vita e la vita di chi ha imparato ad amarmi per quella che sono.


Buona notte a tutti, agli angeli volati in cielo e alle anime perse rimaste sull'asfalto.

giovedì 9 dicembre 2004

ho sempre saputo che avrei avuto tue notizie leggendoti in cronaca.....



BUONANOTTE PICCOLO ANGELO

giovedì 2 dicembre 2004

Ecco perchè alla fine amo questo lavoro. Fai le otto, duemila strade avanti e indietro, ti perdi nei meandri di leggi in continua evoluzione, però poi ritiri le tavole del nuovo progetto e tra quelle quattro righe ci vedi già un mondo. Le vedi arredate, inquadri il cliente tipo, pensi ai problemi che ne verranno fuori, ricordi le critiche fatte al precedente cantiere e i commenti. E riparti. Pensi tra te e te che "sta volta non ti fregano" hai imparato le risposte, prevedi le mosse e ti accorgi quanto hai imparato di nuovo in soli due anni. Non te ne eri accorta prima, ora che riparti da zero ti senti però più sicura. Siamo ancora all'embrione ma "l'ecografia" che hai visto oggi ti piace e pensi che potrà funzionare. C'è da lavorarci, metterci del tuo, ma non è questo che ti spaventa, hai già un sacco di idee che ti frullano per la testa e sei qui che scalpiti. Questa volta sarà più tuo, sei nel team, SEI IL TEAM. Nuova sfida, nuova corsa, questa volta voglio prendere il codino e farmi il giro gratis... ma lo sai da te che niente è gratis, e allora morderai.







RISULTATO TEST



You are Jean Grey! Intellectual, disciplined, and loving, you are the heart of your friends, family, and workplace. Most everyone enjoys your company, and trust in you some of their deepest secrets. Your complimenting character is the just Storm, and you will find tolerance and patience for Jubilee, but avoid the less-genuine Psylocke.



...ps. ti ho fregato il link di sex & the city ..era troppo spettacolo

CHE BARBA


CHE NOIA



CHE NOIA



CHE BARBA