domenica 31 agosto 2008

SONO TORNATA .... PESSIMISMO E FASTIDIO....







se mi passa la gnagnera scrivo altro nei prox giorni

martedì 5 agosto 2008

PARTENZAAAAAAAAA!!!!!!!!!!






Valige chiuse...ehm quasi.... e la casa è quasi pronta... domani mattina si parte!!! Dieci giorni a vagabondare per la Francia, loira, via del vino, pirenei, costa azzurra, provenza e poi dritti dritti a Caorle per gli ultimi 15 giorni per un po' di meritato riposo e un po' di sana meditazione. Ci sentiamo a settembre, spero di tornare più serena e riposata, pronta per affrontare le sfide dell'inverno. Un abbraccio a tutti tuttissimi per la compagnia che mi avete fatto in questo anno e un bacio particolare a


MONICANTA
LAPO
ENRICO
MANUEL
STAR
SUN
KIRA
TANIA
GEA
LEGLITZ
ZIO LITTLE (e vedi di venire a caorle)
A QUEL DEMENTE DI CROMO (e alle sue piccole Donne)
ZAAG

...e se mi dimentico di qualcuno, pazienza tanto ora taglio la corda


domenica 3 agosto 2008

giovedì 31 luglio 2008

ULTIMO



GIORNO



!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI.... ma prima prima....




Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso volere d'essere niente.
A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo.







Così è l'ultima notte che passerò con l'angoscioso pensiero di rimettere piede in quell'ufficio. Basta, domani ultime 5 ore. Mi alzerò presto (almeno nelle intenzioni) per farmi con calma la doccia e per mettermi un po' giù da competizione. Così, giusto per dimostrare alla vecchia che la sua teoria secondo la quale nella Milano bene sono tutte fighe crollerà sotto il mio indiscutibile fascino da cicciona della provincia male.....ehm ok la smetto :)

La mia famiglia cerca di evitare l'argomento, limitandosi, nella migliore delle ipotesi, a guardarmi scuotendo il capo come se fossi impazzita. Ho anche scoperto che mia madre non lo ha detto a nessuno, come se avessi compiuto qualcosa di inconfessabile. Mio padre invece vuole semplicemente che mi cementi giù in cantiere fino a quando non avremo messo gli zerbini e i fiori sui balconi degli appartamenti che forse venderemo.... ma qui si sbaglia di grosso. Solo il Gib si ricorda dell'evento e ne pare compiaciuto.

Per il resto penso all'estate scorsa, a come mi sentivo. Penso che tutta la stima e l'amore che provavo per la persona sbagliata ora si sono ricostruite in stima e amore per me stessa. E' tutto ancora molto embrionale, certo, ma voglio amare in me quello che amavo in lui, perchè posso farlo e posso farlo meglio, posso essere la persona che ho sempre stimato riscontrandola negli altri. E non voglio più dipendere da questo, non voglio più amare per luce riflessa. E se questo farà paura, pazienza, non sono disposta a fare sconti sulle mie possibilità pur di essere amata. Non sarà facile, non lo è mai. Sono contenta anche solo di essere riuscita a prendere questa decisione, anche se mi lamenterò per tutte le paure che mi verranno e che spero un giorno di impare a gestire.

Questa è la mia notte prima degli esami, quella degli scongiuri, della paura di non aver capito niente, di quella che pensa che da domani sarà finalmente estate e mi chiedo cosa penserebbe Pessoa, lui che è rimasto corrispondente a vita, che non ha mai concluso un libro e si è consumato il fegato al bar e che piccolo e pulcioso nella sua finestra piccola e pulciosa è riuscito ad essere indimenticabile. Io andrò a studiare il modo migliore per nascondermi nella mischia, per non uscire dalla mia mediocrità, per diventare un numero di matricola e poco più ...forse... o forse no.


Io mi ricordo, quattro ragazzi con la chitarra
e un pianoforte sulla spalla.
Come pini di Roma, la vita non li spezza,
questa notte è ancora nostra.

Come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati?
Le bombe delle sei non fanno male,
è solo il giorno che muore, è solo il giorno che muore.
Gli esami sono vicini, e tu sei troppo lontana dalla mia stanza.
Tuo padre sembra Dante e tuo fratello Ariosto,
stasera al solito posto, la luna sembra strana
sarà che non ti vedo da una settimana.

Maturità ti avessi preso prima,
le mie mani sul tuo seno, è fitto il tuo mistero.
Il tuo peccato è originale come i tuoi calzoni americani,
non fermare ti prego le mie mani
sulle tue cosce tese chiuse come le chiese,
quando ti vuoi confessare.
Notte prima degli esami, notte di polizia
certo qualcuno te lo sei portato via.
Notte di mamma e di papà col biberon in mano,
notte di nonni alla finestra, ma questa notte è ancora nostra.
Notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni,
notte di sogni, di coppe e di campioni.
Notte di lacrime e preghiere,
la matematica non sarà mai il mio mestiere.
E gli aerei volano in alto tra New York e Mosca,
ma questa notte è ancora nostra, Claudia non tremare
non ti posso far male, se l'amore è amore.
Si accendono le luci qui sul palco
ma quanti amici intorno, mi viene voglia di cantare.
Forse cambiati, certo un po' diversi
ma con la voglia ancora di cambiare,
se l'amore è amore, se l'amore è amore,

se l'amore è amore, se l'amore è amore,
se l'amore è amore.





martedì 29 luglio 2008

Che strano tornare a scrivere. E' bastato un niente per farmi arenare, per non guardare più il mondo con gli occhi di chi vuole raccontare. Eppure da raccontare c'è, come la pioggia che sta scendendo, come il prospetto degli orari che ho appena elaborato, come la settimana che sta inziando che sarà l'ultima, l'ultima davvero. Che è lunedì e quindi niente gelatino perchè il bar è chiuso e niente Sex and the city. E poi che oggi ho chiuso il contratto per il cantiere, pronti via a settembre parte anche quello, dopo tre anni, perchè fare una rivoluzione alla volta in casa mia è pressochè impossibile.

Oppure il week end appena trascorso, passato con gli amici e vissuto con le mie gambe, con il costume e il campo da beach volley che no, proprio no, non si poteva lasciare deserto. E il poeta che giocava a palla, e la Star che era zingara come me, "zingare contro infighettate" e che ci dobbiamo fare. E poi il rock ballato a piedi nudi, i miei piedi.... e i ragazzi che ho conosciuto, compreso Davide e lo zio che i primi cinque minuti volevo prendere a testate e che poi alla fine si sono privati anche loro delle "scarpe" e sono rimasti a piedi nudi a parlare con noi. E per Davide, stai molto attento che un morso la prossima volta non te lo leva nessuno

Oppure potrei partire per il viaggio che forse si farà settimana prossima, se la schiena regge e la paura passa. No di questo non voglio parlare, non voglio gufare o illudermi. O degli amici, quelli che in questi giorni di "scollegamento multimediale" si sono adoperati per tenersi comunque in contatto con me... soprattutto uno che ha deciso di fidarsi e uno che ha deciso di scordarsi.... ma forse anche di questo è meglio tacere.
Ora ho sonno, Ginsberg mi aspetta nel letto. notte.



giovedì 24 luglio 2008

L'ADSL ancora non va, scusate la latitanza, posso connettermi solo in versione spia segreta dal lavoro e non è mica facile, ma ormai ho le crisi di astinenza da blog (oltre che da oppio). Ieri sera è stata una bella serata passata ad ascoltare Treves. Ho scritto una cosa tra il buio, la musica, la birra e l'estate. Sono appunti, mi serviranno per ricordare questa serata.



MILANO, IDROSCALO, ESTATE


I capelli sciolti


sulla schiena nuda.


Una gonna gitana


e bracciali da schiava.


L'acqua nera della notte


e le luci riflesse che tremano.


Il blues


che si propaga nell'aria.


Gli amici e la birra fresca tra le mani.


I libri che vorrei leggere


e che leggerò.


Un aereo che decolla


sull'anima


e sogni


che metterò in valigia


pronti a partire.


La gioia di allontanarmi


per il sapore di appartenerti


e di farmi cercare.


La penna che scivola


sul buio di righe


che domani non saprò leggere


e gli occhi che cercano nel buio


la mia voglia di Essere.


Intorno a me solo uomini inutili


che scrutano guardinghi


la felinità della mia solitudine.


In questo istante di acqua di palude


bacerei il mondo


con la bocca di birra,


sotto un cielo d'estate


che rende tutto perfetto


anche la tua assenza


tra l'odore di fumo dei ragazzi davanti,


l'armonica nella bocca di Treves


e la voglia di eclissi.