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martedì 27 dicembre 2011

L'Alda

Non avessi sperato in te
e nel fatto che non sei un poeta
di solo amore
tu che continui a dirmi
che verrai domani
e non capisci che per me
il domani e' gia' passato...

Alda Merini

venerdì 23 dicembre 2011

Tu amico

Tu amico

Tu amico non piangerai la mia morte,

per te sarò una pietra tombale

per te sarò un nulla distrutto,

tu non piangerai la mia morte

e forse ti darà anche sollievo

sapere che sotto la terra

cosparsa di venti improvvisi

giace un notturno poeta

che al mondo non era nessuno.

martedì 20 dicembre 2011

L'Alda e il Natale...

Poesia per Natale
di Alda Merini
Natale 1988


Buon Natale, Marina,
mia rondine felice
mia adorata figliola
piena di mille grazie,
che non perdoni mai
gli sprechi di denaro:
tu non perdoni
l'usura dei poeti
la loro fantascienza
e l'eterno dolore.
Se tu non mi perdoni
che debbon dire i figli
dell'interno Naviglio
sopra cui giace inerte
la nera poesia,
quelle luci lontane
il seno della colpa
e il lubrico miraggio
di un amore perduto.
Buon Natale, Marina,
per ciò che non ho avuto.

venerdì 2 dicembre 2011

non voglio dimenticarti amore

Non voglio dimenticarti, amore,
nè accendere altre poesie:
ecco, lucciola arguta, dal risguardo dolce,
la poesia ti domanda
e bastava una inutile carezza
a capovolgere il mondo.
La strega segreta che ci ha guardato

ha carpito la nudità del terrore,
quella che prende tutti gli amanti
raccolti dentro un'ascia di ricordi.

Alda Merini

La pelle nuda fremente

La pelle nuda fremente


La pelle nuda fremente,
che di notte raccoglie i sogni,
la tua pelle nuda e fremente,
che vive senza emozioni
paga soltanto del mondo,
che la circonda indifeso,
la tua pelle non è profonda,
resta soltanto una resa:
una resa a un corpo malato
che nella notte sprofonda,
un grido tuo disperato,
a quello che ti circonda.
La tua pelle che fa silenzio,
e lievita piano l’ora,
la tua pelle di dolce assenzio
forse può darti l’aurora,
l’aurora tetra e gentile
di un primo canto di aprile.


(da "La terra santa)

La città nuova

La città nuova


Ecco un bianco scenario
per tratteggiarvi l’accompagnamento
degli oggetti di sfondo che pur vivono.
non ne sarò l’artefice impaziente.
Berrò alle coppe della nostalgia,
avrò preteso d’ozio nelle lacrime…
perché non mi ribello alla natura:
la mia lentezza li esaspera…
La mia lentezza? No, la mia fiducia.
Per adesso è deserto.
Il mondo può rifarsi senza me,
E intanto gli altri mi denigreranno