domenica 28 febbraio 2010



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Serate vuote in completa assenza di te. Raschia il fondo dello stomaco una graniglia ruvida di pensieri informi. Restano unghie spezzate, mani graffiate, doloranti per aver sorretto il peso morto per un istante. Nebulose di incipit si dissolvono spinte dal soffio gelido della paura, dell'insicurezza. Hai sbattuto tutto fuori, hai fatto il lavoro sporco e adesso inizia l'astuzia, il pensiero, la realtà...





Scivoli sulle pigne di carte rimaste ingovernate, inerme, inutile. Rinasci tra pensieri schiavi di pagine non scritte per te, dove ti ritrovi, ti rileggi, dove sei….



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