venerdì 26 ottobre 2007

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=-HuKECuP3js]


Notte e numeri che lascio alle spalle mentre lacrime scivolano sul parabrezza che non voglio pulire. Non voglio intaccare questa danza di pioggia che scivola e schiarisce dubbi e pensieri e parole ed emozioni e propositi che non manterrò. Sta cancellando tutto questa coperta d'autunno e diluisce il colore dei fari gialli perfettamente allineati fino al punto di fuga che l'occhio stanco può scorgere.


Note di un piano imperfettamente umano si insinuano in un silenzio che appartine ad un mondo al di fuori di me, mentre dentro si fanno largo in uno stillicidio di silenzi che sanno di tabacco. E poi fari nel mio specchietto retrovisore a ferire palpebre esauste e il volume che sale, mentre l'accelleratore scende e inizia una danza d'asfalto tratteggiato e illuminato da fiaccole. E ritrovo la mia voce persa nella paura mentre con tutta la rabbia e la stanchezza che riesco a riunire nei polmoni grido una cry cry baby che non cantavo così da anni. E la pagherò, domani non avrò voce, ma non mi importa.


E' ancora notte e sono ancora sola e sono ancora mia. E me ne frego dei presenti e degli assenti e conto solo a memoria quanti giorni di vacanza ho preso da me stessa ... e mi accorgo che iniziano ad essere anni lunghi un secolo e larghi un attimo. E ancora, ancora canto. Ora la musica si fa lenta e sento il suono di vetri e di bottiglie mentre mi accorgo di aver spolverato con la rabbia la polvere che imprigionava le mie corde vocali. E canto lieve e stonata e rido di me e piango di me.


E all'ultima curva sulla via del ritorno trovo la strada sbarrata e mi costringono a cambiare direzione. Penso alle parole che mi ha detto sta sera e sento la leggerezza dell'appartenermi, così semplicemente. Rido e sorrido perchè fermi non è possibile. Seguo la deviazione e inciampo in una canzone che da troppo tempo non canto con convinzione, ma sta sera l'ho consumata con il repeat e con un sorriso leggero. ..



Lei aveva un'aria serena


dentro al suo abito da sposa


e un'andatura leggera


sembrava una maestra di ballo


Uscendo poi dalla chiesa


il sole forte l'abbagliò


sentiì intorno l'aria del sabato


e con gli occhi socchiusi pensò


se fossi l'ultima rondine


io volerei anche stanca


se fossi l'ultimo raggio di sole


io non mi spegnerei.


Amore mio mattiniero


ti lascio in dote le mie calze di seta


e un indirizzo segreto


dove puoi scrivermi lettere d'amore


Così lei in un lampo decise


che non c'è un prezzo a certe rose


lasciando a mezz'aria sia folla che sposo


si tolse il velo e se ne andò


se fossi l'ultima rondine


io volerei anche stanca


se fossi l'ultima luna


luna piena sarei


se fossi l'ultima musica


io ballerei anche scalza


se fossi l'ultima notte


io non mi addormenterei



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