martedì 10 aprile 2007

No siccome poi mi dicono che ultimamente scrivo solo cazzate (grazie Vale !!!!!), mi tocca scrivere una cosa che possa sembrare seria.


Parliamone. Scrivevo meglio quando ero depressa, chiaro anche Leopardi faceva così, solo che poi gli hanno attaccato addosso l'etichetta di sfigato che non vorrei prendere in stecca. Mi viene più facile scrivere quando ho qualcosa che mi attanaglia lo stomaco, un problema da esorcizzare. Scrivere di cose belle, mi sembra che sia di assoluto cattivo auspicio. Non vorrei mai trovarmi patetica tra qualche tempo a piangere ettolitri di lacrime rileggendo "quanto fui felice". La felicità è qualcosa di sussurrato, che vivi e tieni stretto che a parlarne è già volata via.


E poi prima ero io, solo io, single di città... anzi, di provincia. Tutto quello che mettevo in gioco era la mia vita, solo mia. I miei pensieri, i miei problemi riguardavano solo me, e potevo decidere di farne ciò che volevo: metterli sul blog, tenerli nascosti, gridarli a qualcuno, era tutta roba mia. E invece oggi non è più così. Parlare di me implica in qualche modo parlare, nella maggior parte dei casi, anche di chi mi vive accanto e non è corretto.


Probabilmente è ancora tutto nuovo. Convivere con qualcuno, meglio ancora, permettere a qualcuno di entrare così intimamente nella mia vita, oltre che nella casa, è un'esperienza davvero unica per la sottoscritta, perennemente barricata dietro muri alti alti. Ho paura a scrivere di qualunque cosa riguardi questa nuova esperienza. E' tutto ancora così fragile, gli equilibri, le abitudini, i nuovi spazi... meglio lasciarli attecchire prima di analizzarli.


Per ora sto indirizzando le mie paturnie esistenziali sul nuovo lavoro, e direi che anche di questo c'è ben poco di poetico da scrivere. Poi ci sono i racconti... lo studio che sto portando avanti. Insomma, non mi sono completamente bevuta il cervello a furia di frequentare la Monica, ma per ora sta bene dove sta. Non posso permettermi il lusso di pensare intimamente a me in questo momento, il mio castello di carte potrebbe subirne troppi pericolosi sussulti. Resto con il fiato sospeso e poso una nuova carta in cima... speriamo che tutto regga!



18 commenti:

  1. e questo sarebbe un post serio?
    Ma smeeeettilaaaaa!

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  2. ma no...non sempre stronzate...un giorno stronzate, un giorno robe tragiche.
    una cosa media no?
    comunque ora lo dico a tutti che hai rimorchiato nel bagno della pizzeria.

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  3. vale.... il fatto è che con magrebini e anziani cammionisti ho il mio bel da fare a gestire i fans ... la mia vita è fatta anche di "cose tragiche", però è fatta anche di cose fantastiche e questa altalena mi aiuta a tirarmi su anche quando ci sarebbe abbastanza casino da stare giù... l'ironia è il mio prozac

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  4. monica...leggi bene ho scritto "che possa sembrare seria" non che lo è :)

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  5. comunque concordo...le grandi opere..i grandi dipinti...le grandi poesie....tutte espressione di un momento di tristezza..

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  6. sono stato via un po'.....ma come vedi non mi dimentico di questo meraviglioso luogo !! spero tu stia bene....leggendoti mi sembri in ottima forma !

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  7. chi m'ammazza Alex sto bene, basta dirlo tante volte per farlo diventare quasi vero :)

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  8. p.s. presa dalla disperazione del tuo abbandono m'è toccato sposarmi :) adesso vedi di non sparire più o sai che danni posso fare hehehe

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  9. se vogliamo continuare l'analisi sintattico-semantica di questo post, francamente non riesco a capire il ricorso alla parola ultimamente (prima riga), la trovo davvero lontana dalla realtà.
    se, invece, vogliamo parlare seriamente (anche se mi rendo conto che per te può essere un po' complicato riuscirci)... beh, sai già come la penso!

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  10. abbrè... ma non stavi in montagna? ma soprattutto... non puoi restarci? :)*

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  11. Monica... cerca di capirla... è il massimo che può fare.. non è che puoi star lì a pretendere...

    Buongiorno Lala :-)

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  12. nooo il massimo l'ho dato sul palco!!!

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  13. Un po' in controtendenza ti dirò: sagge osservazioni. Se lo scrivere cose "serie" comporta necessariamente il coinvolgimento di qualcuno che ti è così intimamente vicino, aspetta di capire se la cosa va bene, non turbare l'equilibrio.
    Una volta appurato che il castello di carte in realtà è fin antisismico tanto è stabile... sarai tanto serena da non avere più nulla da scrivere. ;D

    In realtà non credo che la depressione sia la condizione principe per la creatività. L'inquietudine, forse...

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  14. viene da sorridere a leggerti,e mi lembra a cose recenti...
    Vivi quello che devi vivere non pensare a ieri ne a domani costruisci un livello giorno per giorno,non dimenticare di parlarne giorno per giorno,non tenerti dentro qualcosa che non va, parlane,non creare mai un quibus,ma tante risposte..vivi felice..buena vida

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  15. pozzerus: grazie sei sempre gentile nei commenti.. mica come certa gentaglia!!!! >:(

    will: che sei uno spettacolo già lo sai no?

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