giovedì 18 gennaio 2007

SANTE PAROLE!!!















Il potere logora la capacità d’ascolto

I capi spesso non hanno alcuna percezione di ciò che fanno e pensano i propri dipendenti.








STRUMENTI



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STATI UNITI – Sarà anche vero, come diceva Andreotti, che il potere logora chi non ce l’ha, ma spesso rischia di logorare chi lo esercita e di incoraggiare un atteggiamento negativo. Secondo alcuni esperti in materia, chi ricopre un ruolo di comando incorre nel rischio di diventare miope nei confronti dei bisogni altrui e di perdere di vista l’opinione dei «sottoposti».

L’ESPERIMENTO –All’interno delle aziende è di moda la sensibilità verso il concetto di «diversity», che poi altro non è che la diversità di opinioni, di ruoli, di provenienza, ecc. Ma nei leader la tentazione di trascurare «gli altri» e la difficoltà di mettersi evangelicamente nei panni altrui è sempre molto forte. Il boss è fisiologicamente portato a un certo egocentrismo, almeno secondo Adam Galinsky che, con i suoi colleghi della New York University e di Stanford, ha cercato di misurare la capacità di avvicinarsi ai dipendenti da parte di chi esercita un ruolo di comando. Il test di cui parla Livescience.com è semplice: a un gruppo di 57 volontari è stato chiesto di scrivere la lettera E, e a seconda del suo orientamento gli studiosi hanno dedotto il grado di attenzione rivolto al prossimo: una E rivolta verso noi stessi ha un significato differente, secondo gli psicologi, di una E rivolta verso altre persone. Secondo tale esperimento, le persone con esperienze di potere sono risultate essere decisamente più concentrate su sé stesse dei «comuni mortali».

L’ALTRA PROVA – Successivamente Galinsky ha sottoposto il campione di volontari alla prova delle espressioni facciali, mostrando loro una serie di volti con vari stati d’animo: tristezza, emozione, paura, sconforto, allegria. E anche a questo proposito i potenti sono risultati poco intuitivi nell’indovinare gli stati emotivi, sbagliando molto più dei «non-capi». Anche la prova dell’empatia ha svelato una certa lontananza da parte dei leader, troppo presi a capire il loro mondo per accorgersi di quello altrui.

IL POTERE DEL POTERE – Quella di Galinsky, pubblicata su Psychological Science, non è la prima indagine sugli effetti collaterali del potere e per molti aspetti conferma i risultati di precedenti ricerche, oltre che del buon senso. Ma il potere porta con sé anche cose buone, come una maggior propensione all’azione e maggior coraggio. Peccato trascurare le prospettive degli altri, talvolta chi pensa in modo differente è di grande aiuto.



Emanuela Di Pasqua




18 gennaio 2007


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