martedì 7 novembre 2006



Ok, inizierò un'altra volta a non parlare del mio passato! Oggi ho ricevuto il messaggio della mia Prof.ssa, dolcissima anche nella segreteria telefonica. Verrà da me sabato pomeriggio a bere il thè, come le signore di una volta.


Saremo nel mio salotto, con il sole che filtra dalle finestre, sedute tranquillamente sul sofà a sorseggiare thè. Le mostrerò il mio studio e magari qualche scritto. Parleremo veloci, siamo due maestre in questo, e ci racconteremo in pochi minuti almeno un paio di vite. Le parlerò del corso di scrittura, mi darà qualche buon consiglio e sarò ancora la sua alunna preferita. Sentirò ancora il calore delle sue speranze su di me e forse ritroverò un po' di fiducia.


Tirerò fuori il servizio da thè azzurro, che si abbina all'organza dei sovratenda e della tovaglietta da merenda. Comprerò i dolcetti nella miglior pasticceria della zona. Le mostrerò il mio nido e la sentirò ridere alle mie spalle. Guarderemo il video del matrimonio, dove si vede il nostro abbraccio e lei che quasi era più emozionata di me... bhè ho detto quasi!


Ho bisogno della sua positività in questo momento. Mi ha sempre capita, anche quando mi coprivo di silenzio, ho sempre studiato tanto con lei e per lei, non sopportavo di deluderla. Abbiamo lavorato insieme alla scoperta di Leo (pardi). Il giorno della maturità è uscita dall'aula, dopo l'esame, mi ha abbracciata e mi ha baciata, era orgogliosa di me e del successo ottenuto insieme... 10 all'orale di letteratura!


L'ho sempre portata nel mio cuore, lei ha sempre capito quello che era giusto fare. Nel '66 è stata un "Angelo del fango" a Firenze, direi che lo è stata anche con me, mi ha sempre salvata, ripulita e sostenuto nei miei momenti bui.


Mi piace pensarla come la mia personale "maestrina dalla penna rossa" ...come nel libro Cuore.


"Ma ce n'è un'altra che mi piace pure: la maestrina della prima inferiore numero 3, quella giovane col viso color di rosa, che ha due belle pozzette nelle guancie, e porta una gran penna rossa sul cappellino e una crocetta di vetro giallo appesa al collo. è sempre allegra, tien la classe allegra, sorride sempre, grida sempre con la sua voce argentina che par che canti, picchiando la bacchetta sul tavolino e battendo le mani per impor silenzio; poi quando escono, corre come una bambina dietro all'uno e all'altro, per rimetterli in fila; e a questo tira su il bavero, a quell'altro abbottona il cappotto perché non infreddino, li segue fin nella strada perché non s'accapiglino, supplica i parenti che non li castighino a casa, porta delle pastiglie a quei che han la tosse, impresta il suo manicotto a quelli che han freddo; ed è tormentata continuamente dai più piccoli che le fanno carezze e le chiedon dei baci tirandola pel velo e per la mantiglia; ma essa li lascia fare e li bacia tutti, ridendo, e ogni giorno ritorna a casa arruffata e sgolata, tutta ansante e tutta contenta, con le sue belle pozzette e la sua penna rossa. è anche maestra di disegno delle ragazze, e mantiene col proprio lavoro sua madre e suo fratello."


15 commenti:

  1. ...fortunate entrambe...Tu ad avere lei e lei ad avere te...E' molto carino come ti appresti ad accoglierla...

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  2. bello. sicuramente anche i miei ex professori mi vogliono così bene...come no!!

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  3. bhè vale consolati...con quello di geografia economica è stata lotta aperta quando si è presentato "in una sola parola ANARCHICO"...però alla fine ho tenuto testa anche a lui... l'ho costretto a darmi 7+ che era il massimo del voto per lui.... adesso sverna a capri con la pensione statale, l'amico combattente :)

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  4. ehm...anche de andrè era anarchico. e quindi su questo non aggiungo altro. :)
    io alla fine della 5° credo di aver ridotto ad uno straccio la prof di filosofia. era totalmente demotivata, depressa, sospirosa e con le spalle cadenti dopo aver capito che l'unica speranza che aveva di far vita era darmi 6 politico. Povera donna chissà se si è ripresa.

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  5. si si ma a me stava un po' sulle balle uno che si proclamava anarchico e poi faceva un lavoro pagato dallo stato e che entrava in classe per esporre le sue idee e fare "politica" e non per insegnare oggettivamente .... mi fa un po' incoerente sputare nel piatto dove mangi ...e bene visto che adesso sta a capri a fare il signore....

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  6. come mi sei sentimentale oggi.... ti fà male non vedermi diventi meno bastarda... sabato venite Cantù che facciamo un pò di ripasso? ;)

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  7. anche gli anarchici devono pur sopravvivere!
    scherzo.

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  8. si ma non sbaffando con i soldi dello Stato che tanto detestano :) ....

    mony I'm not sure 4 saturday ho in ballo la famosa cena o vene o sabato

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  9. se mi vedessa la mia prof di italiano?mah...
    son cose che ho seppellito nel giardino del mio passato(i prof..)

    in effetti un paioi li avrei sepolti vivi molto volentieri

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  10. che bella immagine... se venisse a trovarmi un professore mi piacerebbe tanto riuscire a viverla come te... a preparare tutto per bene... essere pronto ad un bel pomeriggio.... e soprattutto ricordarmi di caricare la lupara da tenere vicina vicina a me....
    :-)

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  11. vi amo perchè siete poetici...siete buoni dentro...

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  12. La mia prof. di greco e italiano mi stracciava le palle ogni giorno.
    Ogni santo giorno.
    Mi portò alla maturità con 8.
    Alla fine degli esami mi disse "Eri il mio preferito. Ma non potevo farlo vedere."
    Ed io, la guardai.
    E, per la prima volta, vidi la dolcezza sul suo volto. Quella dolcezza che aveva simulato per tutti quegli anni, quella dolcezza e quel momento di debolezza concesso quando non avrebbe più potuto giovare a niente, giustamente, eticamente.
    La guardai.
    Le sorrisi e le dissi: "mavatteneaffanculo, và..." e me ne andai mentre il tramonto ingialliva il mio contorno.

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  13. ...lo sai che si sta avvicinando il w.e? Io vado in montagna e tu?...in pianura??? Ciao,diligente studentessa....

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