mercoledì 11 maggio 2005

Ecco ci siamo sta sera la vedrò. Non so se esserne contenta o no. Certo fa piacere vedere che ha fatto la prima mossa, ma sento dentro il cuore che è arrivata troppo tardi. Sento istintivo il senso del "non ci credo" che attiva le mie barriere immunitarie. Ci siederemo lì, al tavolo delle discussioni, mi dara due baci traditori sulle guance, mi sorriderà fingendo l'aria stanca di chi sostiene il mondo da sola sulle sue spalle. Io darò il peggio di me, fingendomi cordiale e svampita. Dentro avrò un mondo tutto mio che si agita e subbuglia pronta al tafferuglio ... e non è proprio il mio concetto di "rapporto umano". Sarà inutile spiegarle quanto abbia bisogno di un'amica, perchè nel momento in cui chiedi a qualcuno di esserti amico, si palesa il fatto che non lo è.


Il fatto è che sto invecchiando e non riesco a scendere a compromessi su quello che, lottando, ho trasformato nelle basi orgogliose del mio carattere. Ho 80.000 e forse più difetti, ma se c'è qualcosa che realmente mi rende orgogliosa di me è il mio essere positivo, affettuoso e sincero. Se amo qualcuno, amici, parenti, compagno, lo faccio perchè mi fa star bene. Si imparano ad accettare le diversità delle persone che si amano, si impara a ridere di noi e degli altri ma sempre tutto con spontaneo affetto. Ecco è questo il problema. E' che io pretendo troppo! Io pretendo che se qualcuno mi è amico, è semplicemente perchè mi vuole bene e non perchè non ha abbastanza palle per essermi nemico. Delle ipocrisie che spesso noi donne sappiamo inscenare (ma stanno imparando anche gli uomini) non me ne faccio nulla. C'è questa nuova moda di dire "e ma io sono fatta/o così". Do la stessa risposta che ho dato ad un mio "amico" toscano giorni fa: tu sei fatto così? FOTTE SEGHA! Io sono fatta che ci sto male se ti comporti da stronza/o e mi fai il piacere di comportarti diversamente nei miei confronti! Se io accetto il tuo carattere (talvolta senza condividerlo ma amandolo semplicemente perchè ami quella persona), non capisco perchè tu non devi accettare il mio. L'affetto, quello vero, non è fatto di mille parole altisonanti ma di piccoli gesti. L'affetto è quando sai che non ti piace andare all'ikea, ma ci passi un pomeriggio solo perchè non potresti perdonarti di aver rinunciare al sorriso della persona amata. E' vestirti ed uscire anche quando non hai voglia, per andare da in un locale che non è "nei tuoi canoni" - cito testualmente -, ma sai che la tua amica ha voglia di divertirsi così. L'affetto è pensare che se anche sei un orso bruno incapace di gesti affettuosi, ti fai vivo ogni tanto bevendo una birra insieme, o una telefonata anche se "non è da te".


Poi c'è la un'altra nuova tendenza. Succede che la gente si comporta da stronza (in certi casi la volgarità non può essere espressa diversamente!), poi quando uno si stufa di subire e fa notare che i comportamenti degli ultimi tempi non hanno brillato per correttezza e gentilezza, allora scatta un'alchimia chimica, una digitrasformazione per cui tu che ti lamenti, diventi la "cattiva" della situazione... ora spiegatemi come se avessi 6 anni (ndr philadelpia) come sta girando il mondo, perchè non capisco più in quale emisfero mi trovo


Si può spegnere ogni tanto il pensiero
smettere almeno di crederci per davvero
e non essere più schiavi per lo meno
di un'idea come di un'altra, di un mistero

sembra che non sia possibile dimenticarsi di sè
e giudicandoci ognuno con gli altri
convincersi che
se non lo sai

buoni o cattivi
non è la fine
prima c'è il giusto o sbagliato
da sopportare

si può spegnere ogni tanto il cervello
smettere almeno di usare solo quello
si può far finta che non ci sia niente
anche quando ti tremano le gambe

sembra che non sia possibile dimenticarsi di sè
e giudicandoci ognuno diversi
convincersi che
se non lo sai

buoni o cattivi
non è la fine
prima c'è il giusto o sbagliato
da sopportare...

... che di per sè è maledetto
perchè divide
mentre qui tutto
dovrebbe solo unire

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