giovedì 8 luglio 2004

Avevo già sentito parlare di lui, e la mia curiosità mi spinse ad andarlo a cercare. Così, in un affollato mercoledì notte, scesi le scale di quel locale, dove ero sicura lo avrei incontrato. Avevo già chiesto la settimana precedente e mi avevano confermato che l'avrei trovato lì, puntuale ad aspettarmi.


Un po' incerta chiesi di lui alla commessa, verificò e mi confermò la sua presenza. Lo presi tra le mani, come se fosse qualcosa di un valore inestimabile, come faccio sempre d'altronde, e fu amore a prima vista.


Lo accarezzai e la prima cosa che vidi di lui, fu il nome a me caro. Altra coincidenza, o come dice lui sincronismo, in questo periodo della mia vita, dove cerco in ogni evento una chiave di lettura che mi indichi dei segnali. C'è chi li chiama segni del destino, chi buffi casi della vita, lui ed io preferiamo dire che "Nulla succede per caso". La conferma alla mia teoria l'ho trovata a pagina 175, seconda riga ovvero la prima pagina che aprii ieri sera mentre compravo la copia del mio libro. La prima parola che lessi fu Kundera, l'autore da me amato. E l'ho ritrovato anche nell'introduzione di questo libro che già dalle prime pagine ha saputo creare quel feeling tra libro e lettore non sempre così facile da scovare e scontato. Vi riporto alcuni stralci, primo fa tutti il richiamo ad uno dei miei libri preferiti "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di M. Kundera .



Tratto da "Nulla succede per caso" .. di Robert H. Hopcke


"Non si può quindi rimproverare al romanzo di essere affascinato dai misteriosi incontri di coincidenze...., ma si può a ragione rimproverare all'uomo di essere cieco davanti a simili coincidenze nella vita di ogni giorno, e di privare così la propria vita della sua dimensione di bellezza" (M.Kundera).


" ...E se io, o voi, fossimo personaggi di una storia? E se quella che percepiamo come la nostra esistenza fosse in realtà un'opera narrativa? Che ne sappiamo? E come potremmo saperlo? Supponendo che la storia sia coerente, e che i personaggi e la loro vita abbiano un senso, come potrebbe un personaggio di una storia sapere di essere in una storia?...."


"... Aggiungerò che la maggior parte di noi di solito non crede che la vita funzioni così, con eventi esterni disposti in maniera da specchiare con precisione, confermare o trasformare la nostra vita interiore; eppure cose del genere succedono. La verità può essere strana quanto un romanzo. ..."


"... E proprio come nei romanzi, gli eventi sincronistici, hanno un impatto denso di significati. Essi ci offrono una visione diversa di noi stessi, una prospettiva più ampia sulla nostra esistenza, oppure una comprensione più profonda degli altri o del mondo. ..."



...per ora è tutto ... ma vi terrò aggiornati con il progredire della lettura, un abbraccio

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