mercoledì 22 giugno 2011


"Io sono nato da una conchiglia" diceva
"La mia casa è il mare e con un fiume no, non la posso cambiare"





Sei dalla nonna mentre io preparo per il tuo arrivo, come due anni fa. I dottori passavano, cambiavano turno, ma nessuno era mai per noi. Poi una donna, un Dottore, ha capito che non potevamo più aspettare e tutto è capitato in fretta. La sala travaglio, il tuo cuore che rallentava mentre il mio dolore aumentava. Poi un attimo sospeso di silenzio e via ancora per la discesa verso la sala operatoria, mentre tubi e pensieri pesanti mi trafiggevano il cuore e la mente.
Dormivo e tu nascevi. Poi una notte infinita fatta d’attesa, ore che non passavano mai e corridoi kilometrici che ci dividevano. Avevi freddo, lo sentivo. Ti ho scaldato il giorno dopo, tenendoti tutto il giorno sulla mia pelle. Non mi importava della ferita, del dolore, dello stare a riposo, tu ed io eravano ancora una squadra e dove c’eri tu c’ero io.
Tu sei ancora la mia pancia, lo sarai anche quando avrai la barba e sarai alto due metri, io aspetterò sempre il tuo ritorno, preparandoti una casa accogliente: le mie braccia.

Buon compleanno amore mio, cresci saggio e solare, ama la vita come lei ha amato te fin da quando eri solo un sogno capace di sfidare le avversità di una vita che ancora non conoscevi.

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