domenica 21 marzo 2010





Facebook batte google uno a zero. Pensavo questo ieri sera, mentre roteavo nel turbine di una serata surreale. Eravamo all'arci, atmosfera tranquilla, locale vuoto, soundcheck. Il mio bimbo meraviglioso che ballava e cantava mentre gli zii facevano qualche prova e aggiustavano i suoni. Tavoli vuoti, preparati con semplicità. Uno in mezzo, il nostro. Poi le vite hanno iniziato ad entrare, ognuna al suo tavolo, con le proprie storie e i propri gusti. Chi ordinava, chi scherzava, chi sperava in una serata capace di cancellare la propria malinconia. Tutti lì, accanto e lontani.
Poi piano piano la tavola ha fatto la sua parte e si è diventati commensali. Si parlava da tavolo a tavolo, Riccardo, mio figlio, che faceva da catalizzatore. Torta, brindisi, emozione, auguri... i migliori. La partita che finisce, si sparecchiano i tavoli e inizia lo show su e giù dal palco.

Dal tavolo vicino mi chiedono di scendere perchè si canta Battisti e, si sa, Battisti si canta solo in compagnia, è un must. Mentre sopra il rock scaldava gli animi, sotto, qualche secolo sedeva ai tavoli sguarniti. Un computer e un microfono per inventare un karaoke. Catapultata, nel giro di qualche gradino, nella diretta di RadioBaleraLive. Il contrasto era talmente acuto, da scatenare la mia ilarità, lo ammetto. Ho riso tantissimo.

Poi mi sono seduta un po', trascinata dalla compagnia battistiana. Mi sono guardata intorno e ho visto tavoli e persone, isole con una disperata voglia di condivisione. Età diverse, storie diverse, chiuse in quel microcosmo goliardico. E mi sono chiesta se poi era tanto diversa quella situazione, da quella che si ritrova in facebook. "C'è più bisogno di conoscersi che di conoscere", quante volte ho sentito questa frase negli ultimi giorni. Quante volte l'ho ripetuta ieri sera. Così ho preso coraggio e microfono e mi sono calata in quel mondo, fino a poco prima distante. Improvvisamente ho iniziato a divertirmi, inaspettatamente, semplicemente. Ho cantato il primo pezzo da sola. Non ricordavo più il suono della mia voce amplificato da un microfono ed è stato un dolce ricordare. Al secondo pezzo, una decina di persone si sono appollaiate intorno a me ed è stato come allora: la spiaggia, gli amici, una chitarra. La stessa voglia di stare insieme, di creare un ricordo allegro da pensare all'indomani, quando la vita tornerà ad essere una piccola isola dispersa in un mare di solitudini che confidano in una collisione sonora.


1 commento:

  1. il fatto che mi sia persa la tua esibizione mi addolora assai ....ma ero sopra impegnata a fare altro e non sono potuta scendere...ah complimenti per le amicizie che hai poi portato al piano di sopra....."Marina dai un bacio anche a me!!!" ahahahah beh dai in fondo "Marina" Ayane è un personaggio assai noto....ahahahaahah ...comunque grazie di tutto è stato bello avevrvi lì sono stata davvero felice :*

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