mercoledì 30 settembre 2009










Da Lisbona - il libro delle maree -

Eccola lì, sepolta sotto la posta che non hai tempo di leggere, mischiata ai conti da pagare e le ricevute da ritirare. Eccola lì, la tua vita. E' bastato avere un istante di apnea prima di respiare ancora affannosamente. Un istante. Un niente divenuto piccolo pensiero e poi fischio e poi fragore di treno in corsa. Quel libro che, dimenticavi, dovevi e VOLEVI leggere. Si è insinuato in un izmo di silenzio, non appena il clamore del contingente ha smesso di rimbombare.
Hai trovato i piedi nudi, il cartone sul divano, quel film che ami tanto e la voglia di pensare. Come quando ti pare di aver visto un volto conosciuto. Non ne sei sicuro. Forse sbagliavi. Eppure sembrava proprio lui. E sorridi. Inutilmente. Irresistibilmente. E mentre scosti il ciuffo dalla fronte, mentre dirigi lo sguardo verso la strada che stavi percorrendo, ti ritrovi tutto tra le mani, l'appuntamento, l'orologio, il tuo bambino e un sorriso di naftalina che sa di pagine ancora da scrivere o forse solo di pensieri ancora da pensare... ma va bene così. Un sorriso lungo ed instancabile che ti faccia compagnia, niente più risate assordanti che sanno di isteria. Una goccia, una virgola, una nuvola di fumo dalla finestra. Tu.

3 commenti:

  1. Molto bello questo post. Non mi rivedo solo nello scostare il ciuffo dalla fronte...per motivi genetici e/o ormonali! :)

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  2. bello, mi piace molto quel . tu. semplicemente.
    un sorriso

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