mercoledì 29 aprile 2009

Eccomi qui, riemersa dai mucchi di cose da fare. In questi giorni ho pensato spesso all'espressione schifata di mio padre quando, entrando in ufficio, diceva "troppa carta... troppa carta" e come dargli torto. Il lavoro contabile amministrativo ormai è diventato una mera sequela di pezze giustificative per tutelarsi, perchè quello che si dice non basta più, non basta lo scambio, il confronto. Ora si viaggia a raccomandate assurde, talmente assurde, che un giorno mi toccherà scriverci uno stupidario. E' abbastanza alienante passare le giornate a evadere prolemi che non avrebbero ragione di esistere se solo la gente imparasse due semplicissime regole:


1. essere educate
2. essere (un minimo) tolleranti.


Non pare complicato visto così, ma vabbhè. Penso sia chiaro il motivo del mio silenzio. E poi. E poi sto vivendo questa esperienza totalizzante che è la gravidanza. Anche se non posso godermela come vorrei (il paradiso del libero professionista) mi trovo a non essere più sola da 8 mesi a questa parte e diventa difficile parlare di altro che non sia il mio piccolo. Ma. C'è una parte di me che si rifiuta categoricamente di diventare uno di quegli stereotipi di mamma che parlano solo di pappa e cacca, anche se ho paura che nei prossimi mesi un po' mi toccherà.

Insomma per ora sono tornata, prendetemi per quella che sono con piedi gonfi, vomito e un ormonale bisogno di coccole :).




MAMMMMMAAA E' A CAAASSAAAAAA


1 commento:

  1. E' un piacere leggerti e si sente che stai vivendo un periodo molto bello.

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