mercoledì 21 maggio 2008



(la mia prima macchina seri ... sui navigli la vendono già come modernariato)


Insomma, il tempo passa, sabato arriva, la fifa aumenta. Ci siamo, è ora di prendere delle decisioni e di comunicare al mondo che sto cambiando. Il mio mondo, sia chiaro, quello della mia famiglia, dei miei amici.


Più che altro mi preoccupa dirlo ai mei genitori, sentirmi attaccata da loro perchè ho deciso di fare questo passo dell'università. Non volevano che la facessi a 20 anni, figuriamoci a 32, poi lettere insomma, è una facoltà che "non ti da nulla". Non esci con un titolo che rende orgogliosi i genitori tipo, che ne so, Ing. Arch. Dott. Lì esci che sei una utopica sognatrice acculturata con la targa, sempre che uno ne esca. Perchè se poi non la finisci sei una utopica sognatrice stupida e fallita... come tutti i sognatori, salvo poi farli schiattare e vendere anche la lista della spesa scritta di loro pugno.


E mi sento stupida pensare di dovere dare spiegazioni del genere a questa età, ma vorrei che loro capissero, magari che non approvassero, ma almeno capissero che per me è una necessità, non un vezzo. Avessi voluto giocare a fare la scrittrice mi sarei comprata la macchina da scrivere di Barbie a otto anni, non avrei certo investito i soldi dell'eredità del nonno come borsa di studio. Perchè, nonostante l'opinione di molti, per scrivere qualunque cosa serve una solida base culturale che sicuramente il tecnico non ti da. E poi penso che in una laurea del genere sia fondamentale lo scambio, il sentire, il parlare perchè tutto quello che impari da solo ti da molte informazioni ma spesso nel dibattito si scoprono cose di se stessi che non sierano mai pensate prima... almeno a me capita molto.


Insomma in questi giorni sarò in menata e nevrotica, abbiate pazienza... si lo so lo sono sempre.. ma almeno sta volta sapete il perchè.

17 commenti:

  1. Chissà cosa han pensato i genitori di Armstrong (Neil, non Louis) quando da piccolo diceva che voleva fare l'astronauta.
    Gli avran detto "vai a fare due passi", a lui ne è bastato uno.
    Fai il tuo passo piccola.

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  2. capiranno...
    magari non saranno daccordo ma capiranno, anche se magari ci metteranno un po'

    ps. poi sabato mi racconti è...

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  3. Se é una necessità devi farlo assolutamente...si dovrebbe avere il coraggio di andare sempre per la propria strada senza dar peso a quello che dicono o pensano gli altri..ti faccio i miei auguri per la decisione presa..un saluto,a presto..

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  4. Sentire di fare un passo del genere vuol dire confrontarsi senza necessariamente dare giustificazioni anche se a te pesa... ma vedrai che questa tua necessità i tuoi la capiranno.
    In bocca al lupo ;-)))

    glò

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  5. La vita è lastricata di tante cose che avremmo voluto fare e che ora ci mancano.Buttati senza paura,andrà tutto bene.Ciao

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  6. Ciao Lala,
    ho un'amica che sta andando al liceo alla bella età di 29 anni e ha tutta l'intenzione di andare anche all'università.
    la adoro.
    Sì, i tuoi genitori dovrebbero proprio appoggiarti, incoraggiarti, fare il tifo per te. Meglio un "titolo" da sognatrice che un "dottorato" freddo e cinico. Lettere è una facoltà bellissima, ultimamente sottovalutata a causa di alcuni pregiudizi pieni di materia concreta.
    Vai, lanciati e goditi questo percorso..

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  7. vai e colpisci.
    i genitori hanno sempre difficoltà a capire che i figli sono altro da sé.
    ma i figli lo devono capire prima o poi, per crescere. e per vivere.
    è il tuo momento.
    in bocca al lupo.

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  8. i genitori hanno limiti.
    Accettarli è una delle cose più difficile dell'età adulta.
    Tu fatti forza, comunica la tua decisione a testa alta e vanne fiera, che a mettersi in discussione non sono tutti bravi.
    Neanche gli Ing. Arch. Dott.

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  9. Forza Lala!!! Sono sicura che tutti saremo orgogliosi di te!

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  10. Ragazzi sono veramente commossa per il vostro sostegno. Grazie, non ho altre parole davvero.

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  11. La teoria è bellissima. Poi c'è la pratica, e di quella abbiamo parlato anche a 4 occhi. La realtà sarà fatta anche di assistenti universitari di 23 anni che all'esame ti tratteranno come una minorata. Ragazzini che tu, donna fatta, fuori dall'università faresti cacare addosso.
    Ma lì comandano loro. Il lato della cattedra al quale poggeranno i gomiti sarà più solido del tuo, sebbene siano uguali.
    Ti arrabbierai, ti pentirai di esserti iscritta ma, probabilmente, arriverai alla fine perché le tue palle (sebbene invisibili) sono più grosse delle tue tette (grazie a Dio visibilissime). Ci arriverai perchè vuoi farlo per te, e non per "acculturarti" in modo da poter scrivere meglio. A ciò non credo che serva la laurea in Lettere. Credo che scrivere sia come cantare. O si è intonati oppure no.

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  12. non mollare! hai cuore e cervello, e anche gli attributi sferici...avanti tutta!...
    cri

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  13. Ecco Enrico mi mancava un po' del tuo ruvido, ma va bene riportami con i piedi per terra è questo che voglio da te.

    Cris grazie :)

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  14. visto l'andazzo...
    mi mandi una lista della spesa scritta di tuo pugno?
    Non si sa mai....

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  15. cromo ti omaggerò di una lista di insulti in ordine alfabetico

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  16. le lettere le insegnano in prima elementare mica all'università
    ... e insegnano pure i numeri.

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