venerdì 30 maggio 2008





Ci sono cose di una giornata che ti porti nel letto, sensazioni per lo più, che a raccontarle perdono già qualcosa ma, se sei fortunato, riesci a ricordare almeno fino a quando le palpebre diventano pesanti.

Come quel bambino visto nella vetrina del barbiere, seduto in soggezione sulla poltrona e una pila di cuscini, mentre il barbiere (che somigliava forse nella sua fantasia a mangiafuoco) passava attento la forbice sui suoi capelli e veniva voglia di baciare quella nuca scoperta e quei capelli sottili profumati di coccole. Ed è stato un attimo pensare al mio piccolo, al suo faccino pulito di quando torna dal parrucchiere, quel sorriso dolce che sta crescendo, a quei capelli lisci che si stanno facendo più spesso. Ha detto che non fa più tante cose insieme alla zia, ha ragione il cucciolo. Quante cose ho trascurato in mezzo a questa marea? Quanto ho perso della mia vita e del mio ruolo di zia? Non si può far altro che rimediare, appena finisce la scuola, piccolo, ci inventiamo una seratina delle nostre. Parola di zia.

Oppure l'autostrada che era stranamente trafficata e che mi ha fatto pensare a camera mia, alle estati con mia sorella quando lasciavamo i vetri spalancati e, con gli occhi sbarrati nel buio, ascoltavamo il rumore dell'autostrada aumentare a mano a mano che si avvicinava la fine di luglio e l'agognato giorno della partenza per il mare.

Oppure cambiare stazione alla radio, e sentire solo le parole "time after time", e abbassare il volume e continuare a cantarla nel buio che scorre sotto le ruote e la pioggia che scivola via dal vetro. Passare il casello e sentire quella canzone che pochi mesi fa ti ho dedicato, che era la speranza che sembrava tornare... per poi andare via, e scoprirmi a soffrire per una nuova canzone, ancorandomi a quel briciolo di luce che vedo più in là e che, ne sono sicura, non sono i man at work. E arrivare quasi alla mia uscita e sentie That's What Friends Are For e rivedermi una mocciosa che salutava il papà prima della buona notte, mentre in tv scorreva il video, forse era non solo moda che andava in onda la domenica sara, o qualcosa di simile.

p.s. lo rileggo domani, se ci sono degli errori, chiudete gli occhi che è ora della nanna.

2 commenti:

  1. ho sempre l'impressione di comprendere esattamente le sensazioni che descrivi...

    Blessed be

    RispondiElimina