venerdì 18 aprile 2008

Se c'è una cosa che amo di me, è che posso passare dal non il miglior Grignani, a Luisito Bianchi e, detto per inciso, mi fa davvero sorridere chi pensa di me che io sia o una cosa o l'altra. Sono abbastanza grossa per far convivere leggerezza e riflessione nello stesso corpo. Comunque si diceva di Luisito Bianchi. Se siete in zona Milano, potete passare alla


LIBRERIA “IL GABBIANO”


Via Pinamonte, 2/A


VIMERCATE


dove sarà presente lo scrittore che presenterà il suo romanzo "LA MESSA DELL'UOMO DISARMATO". Personalmente ne ho letto solo alcuni stralci, ma mi sono ripromessa di leggerlo appena finirò il corso di scrittura a giugno. Ne abbiamo parlato a lezione e chi lo ha letto ne è rimasto rapito.



Ecco cosa dice chi ne sa di più....


Ci sono romanzi che a tal punto si sedimentano nella coscienza di chi li legge


che li si chiude solo con nostalgia, quasi rimpiangendo il mondo che, a lettura


conclusa, si è costretti a lasciare, pur avvertendosene ancora come un prolungamento


nel mondo reale: riemergono autonomamente di quando in quando brandelli di


sensazioni provate durante la lettura, con la medesima autorevolezza di quelle


provate in tante altre circostanze della vita reale. Sono esperienze di lettura spesso


legate all.adolescenza o all.inesperienza nel leggere, e si è portati a pensare che la


maturità di lettori, se affina lo spirito critico, indebolisca l.ingenuità del leggere che


provoca emozioni così forti. .La messa dell.uomo disarmato. di Luisito Bianchi è tra


queste rare storie che si vorrebbe non finissero mai, e che al tempo stesso


restituiscono al leggere quel valore di passione che a volte si teme di aver smarrito.


Si tratta di un romanzo di straordinario significato letterario, oltre che umano e


civile. Maestoso rendimento di grazie per il sacrificio di quanti contribuirono a


rifondare il nostro Paese, con singolari variazioni sull.interpretazione della storia come


somma di vicende individuali, si caratterizza come potente affresco di epica cristiana e


si colloca già a pieno titolo nella nostra storia letteraria come il primo grande romanzo


del ventunesimo secolo. E. un fiume in piena, travolge il lettore con la sua ricchezza di


storie e di figure, ambisce come pochi altri a riprodurre spezzoni di esistenze nella loro


interezza e nella loro complessità, nell.inesauribile variare intrecciarsi perdersi e


ritrovarsi degli incontri, nel tentativo di recuperare il senso di tanti avvenimenti che


solo il decorso del tempo (a volte) chiarisce, nella consapevolezza dell.inananità dello


sforzo di pervenire ad un.improbabile reductio ad unum che connetta nodi e dia


significati.........


10 commenti:

  1. Ma citare le fonti mai??? un saluto:)

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  2. ahhhhh.... io non c'entro...

    non c'ero... e se c'ero ronfavo...

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  3. amore lo vedi? niente ikea, niente incontri con gli scrittori... tu hai un'altra ammettilo!

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  4. bin l'indirizzo lo vedi: la libreria è a vimercate near monza.... alle 17. se pensi di venire mandami un pvt ti lascio il cellulare e ci beviamo un aperitivo... va bene la cultura ma il martini è martini hihihihihi

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  5. intendevo l'ora e il giorno, sorry...se non è domani si può fare.

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  6. i romanzi più belli sono quelli che ti portano con loro mentre li stai leggendo e rimangono con te quando li hai finiti :)

    ciau!
    Bianca

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