domenica 9 dicembre 2007


E forse di questo argomento non ho mai parlato qui. Forse perchè è qualcosa che vivo in modo intimo, forse è perchè troppo spesso penso da credente e agisco da miscredente, ma oggi sono davvero provata. Sono stata ad una sorta di rave party religioso organizzato da un'amica. L'ho fatto con puro spirito di sacrificio, un fioretto come mi hanno insegnato da bambina, o per senso di colpa come mi hanno spiegato da grande. Soprattutto l'ho fatto per la mia amica che ha fatto finalmente una scelta nella sua vita, una scelta fatta di amore e buoni propositi anzichè di rancore e disprezzo.


Però è stata dura, soprattutto perchè ci sono stati dei picchi in cui davvero mi sentivo all'interno di una setta, ma questo sarebbe un discorso troppo ampio. Per sta sera mi fermerò alle domande che mi giravano in testa. Tipo, perchè ci si rivolge a Dio quando si ha bisogno di una mano? Mi chiedo se sia davvero per fede, o per paura. Paura della morte e della sofferenza, paura di non avere la forza per affrontare i problemi della vita. Mi chiedo se non sia l'ipocrisia a farci avvicinare a quel genere di preghiera. Perchè questa sera nessuno è salito sull'altare a raccontare di quanto fosse fortunato ad avere una famiglia, un lavoro, di non avere problemi di salute e che per questo si sentiva vicino a Dio? Non ho mai accettato la funzione bancomat della preghiera: ho un problema quindi chiedo a Dio che mi aiuti a risolverlo. Mi sembra davvero triste pensare che c'è chi prega per questo o per sentirsi una elitte di persone "giuste e buone", un bene raro in una tecla ad atmosfera protetta.


Non voglio certo urtare la sensibilità di qualcuno, questo è il mio personalissimo punto di vista e so che spesso quando parlo così i visi si indignano e iniziano i riti di esorcizzazione, ma penso di aver posto semplicemente delle domande, chissà se prima poi riuscirò da sola o con l'aiuto di qualcuno a trovare delle risposte convincenti.


Adesso vado a nanna... provatissima!


7 commenti:

  1. la fede è figlia della paura, un colpo di spugna al baratro del nulla, un appiglio che ti strappa al buio eterno.

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  2. io credo che l'ignoranza generi paura e la paura aggressività (che possa essere etero o auto rivolta).

    la funzione bancomat?
    per mediocrità (ovvero lo stare nel mezzo, il navigare senza eccessi) spesso ci si sente di acquisire valore togliendolo ad altri...screditando.
    (un pò quello che dicevi della tua amica, no?)

    non so se sia un'ipocrisia o meno ma a mio modo di vedere è una gran debolezza

    un abbraccio

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  3. Ci sono bancomat per ogni cosa... e l'amore e la solidarieta' insieme alle loro manifestazioni si stanno attrezzando per avere sportelli sempre aperti come distributori di certezze notturni. Non urti nessuno quando dici la verita' ,come hai fatto, le emozioni non sono barrette di cioccolato che scendono con le monetine da una macchinetta.
    Le tue perplessita' sono condivise.
    Buona domenica

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  4. manuel allora non ci sposiamo in chiesa ok? :)

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  5. ti capisco al 100%. ho avuto, tangenzialmente, esperienze simili e non credo al bancomat della fede. ma fa bene al sistema-chiesa. quale esso sia.
    ac

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  6. Discorso ampio...

    la fede quando è autentica non chiede nulla in cambio.
    E' il punto di arrivo, difficile.

    Così come la preghiera autentica è il ringraziare.

    Blessed be

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