martedì 6 novembre 2007



Non ho scritto prima perchè non avevo molte cose positive da scrivere. Però poi tutto mi è parso meno duro, meno drammatico e ho rispolverato un sorriso. C'è chi pensa che ferirmi sia un modo per abbattermi e forse un po' ci riesce ma il problema è che poi mi passa, e quanto mi passa divento ancora più forte. Sono un Gormito, un replicante o chissà che altro. E' che quando sono con il sedere per terra, trovo sempre un paio di mani dalle quali farmi aiutare. E non è quello che voglio, perchè non voglio essere amata per le mie debolezze, ma non posso fingere che non sia bello e intenso e a volte un conforto ristoratore sotto molti punti di vista. E se pensavi davvero di avermi ferito ancora con la storia della piccola vittima, hai proprio sbagliato, quello che penso di te lo ha scritto Renato e tu la cantavi sempre e non sai quanto sia vera "gli spermatozoi l'unica forza, tutto ciò che hai, ma che uomo sei se non hai il cielo". Continua le tue lotte contro il nulla, è l'unica cosa con la quale puoi misurarti.


E ora il silenzio e la distanza che ho voluto mettere tra me e le persone in questo periodo, diventa un libro nuovo da sfogliare, un racconto nuovo che gira nella testa. Ritorna ad essere la voglia di crescere, di fare andare avanti ancora tutto. E mi sto rialzando senza le mie corazze, senza fingere di non soffrire perchè forse hai ragione, ma non sono ancora così certa che sia la via giusta, perchè fa male nel profondo e io non so ancora di essere così forte nelle mie debolezze.


"Ma il giorno che ci apersero i cancelli,


che potemmo toccarle con le mani quelle rose stupende, che potemmo finalmente inebriarci del loro destino di fiori. Divine, lussureggianti rose! Non avrei potuto scrivere in quel momento nulla che riguardasse i fiori perchè io stessa ero diventata un fiore, io stessa avevo un gambo ed una linfa."

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