venerdì 2 novembre 2007

Avrei potuto fare molte cose per onorare questo giorno di ex festa. Avrei potuto fare il ponte, leggere molti libri, e scrivere una mail al mio AlbyTesoro che ogge compie gli anni, o studiarmi meglio Pasolini che oggi è l'anniversario della morte o andare a sentire i miei amici suonare... e invece. E invece sono in ufficio, che l'unico ponte contemplato qui, è quello del cavalcavia sopra l'autostrada, quindi orat et laborat. E sta sera? Sta sera farò autoerotismo psicologico... che vuol dire? Semplice, che mi ammazzerò di seghe mentali andando al cinema con mia sorella. Sono anni che non usciamo insieme una sera, penso che la porterò al Ducale, nella città tentacular, e se riuscirò a tirar fuori la ribelle che è in lei, ci spareremo un panozzo sui navigli. Mi piace come programma serale, ho sempre voluto avere un rapporto complice con lei. Chiaramente non poteva mancare l'ansiogena Margherita Buy a fare da detonatore alle nostre menate esistenziali...






Con vent'anni di matrimonio alle spalle, una coppia alto borghese vede rompere la propria serenità dopo l'improvviso licenziamento del marito. Gli equilibri che sembravano consolidati rischiano di crollare travolgendo gli aspetti motivi e quelli professionali. La reazione dei due a questo triste episodio è decisamente diversa. Da un lato, Michele, pieno di orgoglio, trova difficoltà a reinventarsi mentre Elsa colma le difficoltà economiche della famiglia trovando un part-time presso un call center. Dopo Agata e la tempesta, Soldini decide di ambientare la vicenda di nuovo a Genova. A detta dello stesso regista, è la prima volta che un suo film non parla di personaggi che partono. Dall'inizio alla fine, i due protagonisti sono prigionieri degli accadimenti e non è un caso che non possano partire per il viaggio che avevano programmato.

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