martedì 30 maggio 2006




Torno a casa in auto sta sera e mi guardo intorno. Un vento limpido ha colorato di vita ogni cosa intorno a me. Le montagne viola, in lontananza, mi abbracciano e riconosco il Resegone, i monti del lecchese e, proprio lì davanti a me, il Monte Rosa che sfodera il suo mantello magico nelle ore del tramonto. Passo attraverso i campi di spighe timide che, piano piano, si tingono d'oro. Le fronde smeraldo si agitano e flettono in una danza che sà d'amore.


In radio passa Zucchero, "respirerò l'odore dei granai......". Penso al mio cow-boy e a quanto sarebbe bello saperlo a casa ad aspettarmi. Devo aspettare ancora un po'...davvero poco. Guido piano per il viale alberato che mi porta a casa dei miei genitori. Suono e sbuca dalla finestra dai fiori colorati, il viso sorridente di mia madre che sperava di vedermi passare. Conto mentalmente fino a tre, ed eccola che mi chiede se mi fermo a cena. Sorrido e le dico che ci vediamo domani a pranzo, le faccio ciao con la mano e sento già un nodo stringerle la gola.


Scivolo piano per questi due km che ci separano, ritorno a casa tra i miei fiori, le mie atmosfere. Casa mia.



Respirerò l'odore dei granai
e pace per chi ci sarà e per i fornai
pioggia sarò e pioggia tu sarai
i miei occhi si chiariranno e fioriranno i nevai.


Impareremo a camminare,
per mano insieme a camminare
moltiplicare la nostra voce,
per mano insieme soldati e spose
Domenica….


Aspetterò che aprano i vinai,
più grande ti sembrerò e tu più grande sarai
nuove distanze ci riavvicineranno,
dall'alto di un cielo Diamante i nostri occhi vedranno


Passare insieme soldati e spose,
ballare piano in controluce
moltiplicare la nostra voce,
per mano insieme soldati e spose
Domenica………Domenica.

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