giovedì 5 gennaio 2006

Facciamo ordine in questa giornata confusa.


Dunque, è morta mia zia. E' morta una zia della quale non ricordo nemmeno il suono della voce poichè non ci parlavamo pur abitando ad una parete di distanza. Di mia zia non ho ricordi personali, solo aneddoti raccontati dai miei genitori, tutti odiosi. Della famiglia di mia zia ho ricordi, tutti di tradimenti. Mia zia è morta di tumore ai polmoni (non fumava) e ha sofferto. Di questo mi dispiaccio molto, ma a livello umano, non di parentela. Ecco... mi faccio paura. Mi faccio paura perchè ho scoperto in me una incapacità al perdono totale. Ce ne hanno fatte tante, ma è morta una madre, una nonna, una moglie, un'amante e io riesco a provare solo un lieve brivido per "come è morta". Due giorni fa, dopo anni di silenzi intervallati solo da breve frasi sputate con odio, ha guardato mio padre, che comunque è accorso alla notizia della morte imminente, e ha detto "non ce l'ho con nessuno". Lei ha saputo perdonare? Una malattia dolorosa può cambiare molte cose, voglio credere che sia il suo modo di chiedere scusa. Però ecco, mi si ingenera un conflitto interno. Ho 30 anni (quasi) e sono 30 anni che sento racconti di ripicche, frasi velenose, assenze, rancori che non hanno a tutt'oggi motivazioni visibili ai miei occhi. Io so perchè sono arrabbiata con loro, ho documenti che mi dimostrano che non sono una pazza visionaria, ma loro non capisco cosa vogliano da noi. Ma non è questo il punto. Il punto è che stiamo passando una vita a evitarci o non tollerarci e rischiamo di fare come lei ed arrivare a due giorni dalla morte e dire "non ce l'ho con nessuno". Ma ha senso questa cosa? Eppure io per prima non riesco a farmi assalire dalla commozione e dalla pietà. Io oggi, come gli anziani di famiglia, ero impettita a fare da supporto ai miei genitori pronta a sbranare chiunque facesse loro ancora e ancora del male, come una fiera ferita che difende i suoi cuccioli. Difenderei mio padre davanti a tutti perchè SO che è sempre stato onesto e non tollero si possano fare illazioni maligne e dolorose su di lui. Però perchè non perdono? Perchè non ci riesco? Credo veramente nella pace, nella tolleranza ma perchè sono incapace di superare questi tradimenti? Ne parlavo oggi con papà, ci sono due situazioni che non riesco a superare. Una contro la famiglia di mio zio, per una serie infinita di cose, ma soprattutto perchè per molti anni con loro siamo stati veramente una famiglia di quelle che vanno in ferie insieme, fanno feste insieme, si cresce insieme etc e poi ci hanno tradito deliberatamente, volutamente e consapevolmente. A loro volevo bene e non ci hanno risparmiato nemmeno una delusione. L'altra persona che vorrei tanto perdonare fino in fondo, ma che non riesco a graziare è Mr. Morgan Whilde, il mio ex. Mi ha tradita anche lui. Non nel senso classico del termine, ma mi ha tradito perchè ho sempre creduto nella sua lealtà, ho tollerato tante cose per permettergli di perseguire con coerenza i suoi ideali. Me ne sono andata pur di non cambiarlo. Sono stata al suo fianco anche quando tutti mi dicevano che non era più un mio ruolo, perchè dentro di me pensavo fosse giusto. L'ho stimato, protetto, aspettato e mai mi sarei aspettata da lui un comportamento tipico di chi, una volta riportata la SUA barca a galla, volta le spalle e se ne va.


Forse sentire dire "mi dispiace" in modo sincero mi aiuterebbe a perdonare, mentre queste persone continuano ad accumulare sbagli su sbagli pur di non ammettere di avere torto. Però se fossi davvero una brava persona, dovrei saper perdonare a prescindere, dovrei sapere andare oltre. O dovrei restare fedele a me stessa e non permettere più a nessuno di fare male a me e ai miei cari?


3 commenti:

  1. i parenti.... che brutta razza.... -_-


    Bacio,

    Robbie

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  2. no, non è giusto perdonare sempre, perdonare tutto.
    Non è umano. Non si tratta di pace, di tolleranza, si tratta di conservazione.
    Puoi essere buona quanto vuoi, ma avere bisogno comunque di proteggerti, e allora anche una cosa così brutta può solo sfiorarti.
    Ma non è tua la responsabilità di questo gelo. La cattiveria, la slealtà, l'assenza, i rancori, quelli consumano qualsiasi sentimento.

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  3. ...grazie vale...avevo bisogno di sentirmelo dire :*

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