lunedì 21 marzo 2005

visto che ho appreso da Lapo che oggi è la giornata della poesia ho deciso di riportare qui sotto due delle "poesie" che amo di più..... tra sacro e profano... la genesi e la forza delle parole....


da... "IL CANTICO DELLE CREATURE"


"...Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.


Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.


Laudato si', mi' Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.


Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua.
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.


Laudato si', mi Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.


Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.


Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore
et sostengono infrmitate et tribulatione.


Beati quelli ke 'l sosterranno in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati..."



e per l'ennesima volta riporto la mia poesia preferita


In un momento


Sono sfiorite le rose


I petali caduti


Perché io non potevo dimenticare le rose


Le cercavamo insieme


Abbiamo trovato delle rose


Erano le sue rose erano le mie rose


Questo viaggio chiamavamo amore


Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose


Che brillavano un momento al sole del mattino


Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi


Le rose che non erano le nostre rose


Le mie rose le sue rose




P.S. E così dimenticammo le rose.


(per Sibilla Aleramo)


2 commenti:

  1. il livello si alza...

    Ode Alla Vita

    Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
    ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
    chi non cambia la marca,
    chi non rischia e non cambia il colore dei vestiti,
    chi non parla a chi non conosce.

    Muore lentamente chi evita una passione,
    chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle i
    piuttosto che un insieme di emozioni,
    proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
    quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
    quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

    Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
    chi è infelice sul lavoro,
    chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
    chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

    Lentamente muore chi non viaggia,
    chi non legge,chi non ascolta musica,
    chi non trova grazia in sè stesso.

    Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
    chi non si lascia aiutare;
    chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

    Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
    chi non fa domande su argomenti che non conosce,
    chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.

    Evitiamo la morte a piccole dosi,
    ricordando sempre che essere vivo
    richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

    Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

    -Neruda-

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  2. semplicemente spettacolo lavorì

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