giovedì 17 febbraio 2005

Eugenio Finardi

C'era un tipo che viveva in un abbaino
per avere il cielo sempre vicino
voleva passare sulla vita come un aeroplano.
Perché a lui non importava niente
di quello che faceva la gente
solo una cosa per lui era importante.
E si esercitava continuamente
per esercitare quel talento latente
che è nascosto tra le pieghe della mente
E la notte sdraiato sul letto,
guardando le stella dalla finestra nel tetto
con un messaggio voleva prendere contatti, diceva:

Extraterrestre portami via,
voglio una stella che sia tutta mia
extraterrestre vienimi a pigliare,
voglio un pianeta su cui ricominciare.

Una notte il suo messaggio è stato ricevuto,
in un istante è stato trasportato
senza dolore su un pianeta sconosciuto.
C'era un po' più viola del normale,
un po' più caldo il sole
ma nell'aria un buon sapore.
Terre da esplorare e dopo la terra il mare,
un pianeta intero con cui giocare
E lentamente la consapevolezza,
mista ad una dolce sicurezza
"l'universo è la mia fortezza".

2 commenti:

  1. Buon weekend bella : e scusa se ti parlo sempre di lavoro, anche il boy m'ha fatto una scenata per questo...SMACK !
    P.S. è un po' old-style ma anche a me piacciono 2/3 canzoni di Finardi...

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