mercoledì 3 marzo 2004

L'UOMO DALLA PANCETT...

L'UOMO DALLA PANCETTA FELICE


Eccomi a casa. Sono stata fuori a cena stasera e mi sento ancora cucita addosso una dolce calma, osiamo chiamandola SERENITA'? Ma sì, osiamo! E' arrivato Jo stasera, non ci vedavamo da un po'. Come sempre è stato bello rivederlo, trovarsi come fossimo vecchi amici a chiaccherare un po'. Ero lì e lo ascoltavo. Mi parlava dei suo progetti e mi sono trovata a sorridere mentre lo guardavo. Vedevo i suoi occhi colorarsi di entusiasmo e mi pareva di vedere scorrere alle sue spalle le immagini del nostro primo incontro. Aeroporto di Malpensa, mezzogiorno circa, stanca di aspettarlo e il nostro amico che mi parlava di lui: "è un po' strano ma è simpatico", mi ripeteva fino alla nausea. Finalmente tra porte scorrevoli e bagagli lo vedemmo spuntare: abito scuro più grande di lui, borsone posato stancamente sulla spalla e due occhiali neri da jena. Poche parole, un po' scorbutiche. Tra strade sbagliate e giri a vuoto, finalmente riuscimmo ad arrivare al ristorante e lì mi accorsi che, dietro agli occhiali scuri, aveva già studiato me e la situazione in cui ci trovavamo. "Logorroico e un po' immaturo": questo era quello che pensavo di lui, e mi trovo a sorridere di gusto nel pensare a come mi sia sbagliata su di lui. Per l'ennesima volta, ripasso la lezione sul "non giudicare invano". Lo ascolto e cerco di capire, di stargli dietro. E' in gara ormai e so che arriverà lontano.


E' stata una serata "qualsiasi". Eravamo lì: Milano, Jo ed io a goderci la serata pre primaverile. C'era l'alzaia, le finestre sbirciate e una calma dolce, chiamiamola serenità. Non so perchè ma questa serata la ricorderò. Sarà forse perchè mi sembra un nuovo inizio per una riscoperta amicizia, o sarà perchè è la partenza di un nuovo cammino.... o forse sarà perchè credo che un giorno potrai avere la tua "pancetta felice". Good luck Jo


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