mercoledì 17 marzo 2004

" I SENTIMENTI AL TE...

" I SENTIMENTI AL TEMPO DEGLI SMS. OGGI NON SI SCRIVONO PIU' LETTERE, ATTRAVERSO I MESSAGGINI SI PRETENDE DI DECIDERE UN INCONTRO, UNA STORIA, UN DESTINO E IL RISCHIO CHE LE COSA VADANO PER ARIA E' ALTO. MA CREDO CHE PRESTO RECUPEREREMO LE EMOZIONI PERDUTE" .... parola di Maurizio Costanzo


Questo è quanto riportato nel settimanale "Chi", nella rubbrica tenuta da Maurizio Costanzo. E immagino già cosa state obbiettando: "Ma leggi Chi??? E pretendi di trovarci cose intelligenti?" e ci sarà una persona che dirà "Bhè, bel passaggio da Vera Magazine a Chi....", il fatto è che, giuroprometto, non li compro io, bensì la mia mamy e mi capita di leggere ogni tanto pagine di questi giornali. Ciò premesso, mi son messa a riflettere, non davanti allo specchio, sull'affermazione di Mr. Costanzo. Secondo me è una balla da retrologista agguerrito. Esplico!


Ok scriviamo sms, ci mandiamo mail, siamo talmente aridi da scrivere nelle chat e, udite udite, tanto deviati da crearci dei blog! E allora? A me sembra onestamente una gran cosa e un'evoluzione rispetto ai nostri primati paninari! Lì si che c'era da mettersi le mani nei capelli, rigorosamente gellati e cotonati. Ma qualcuno ricorda come parlavano i paninari? "Bella squinzia, ti va un panozzo al burghy. Dai ti scorazzo con il mio Elefant (ndr Cagiva Elephant) e ti porto nella compa". Quello si che era un "non comunicare". Ma onestamente approfittare dell'evoluzione e dei nuovi mezzi di comunicazione non mi sembra un gran reato. Perchè non trovate romantici i messaggini del buon giorno e della buona notte? Un bacino mandato durante la pausa pranzo? Ok una volta si mandava l'amico a portare missive romantiche, o si tiravano sassi alle finestre per sospirare all'amata, ma non credo che questo renda più intensi i sentimenti che riusciamo a provare anche noi chatter. L'altro giorno mi è capitato di chattare con un ragazzo che diceva che la chat è per antonomasia il "non comunicare". Sarà, ma a me non sembra. Anzi onestamente trovo che la chat, correttamente usata, sia espressione della capacità di comunicazione poichè non si è influenzati dall'aspetto fisico, dal contesto, dagli amici che fiatano sul collo per farti rimorchiare qualcuno/a. Con la chat, se vuoi farti capire, devi parlare e gli occhioni sgranati o il portachiavi della porsche non fanno colpo: occorre dire davvero qualcosa di sensato o spiritoso. A me sembra una bella sfida. Non considero una casualità aver stretto amicizie intime e importanti con ragazzi e ragazze conosciuti in chat che hanno saputo ascoltarmi e aprirsi a loro volta. Ok, poi lo sappiamo tutti, le chat sono stracolme di pervertiti, schiavetti, guardoni e takkini, ma quelli sono ovunque, porelli anche loro sfruttano la tecnologia!.


Concludendo questa arringa, sostengo che non importa il mezzo che si usa: piccione viaggiatore, pergamena o mail, l'importante è l'emozione che si prova scrivendo, i contenuti che si hanno e mi piacerebbe tanto che la gente cominciasse a guardare con ottimismo anche il presente, senza aspettare che diventi passato, per esaltarlo e rimpiangerlo.


BACI


4 commenti:

  1. L'ho sempre detto che ci sono bionde e bionde. Tu comunicheresti benissimo anche coi segnali di fumo, bel girasole.

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  2. Per un uso costruttivo della tecnologia è meglio usare dei "filtri". Altrimenti ci si becca di tutto

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  3. Filtri come quelli della caffettiera?

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  4. gio come quelli delle sigarette per non far passare sostanze nocive?

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