martedì 23 marzo 2004

E lo so, è martedì, ...

E lo so, è martedì, piove, sembra tutto grigio e vedere pubblicato su un blog D'Annunzio (Danny per me che siamo in confidenza) magari non aiuta... Eppure "La pioggia nel pineto" ha una musica, una dolcezza che rende unica anche la pioggia... Va letta con le pause giuste, a voce sussurrata, come fosse una scoperta vista con gli occhi di un bambino nascosto tra le fronde, è quasi musica..... Suonala ancora Danny



LA PIOGGIA NEL PINETO

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove sui mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
sui ginestri folti
di coccole aulenti,
piove sui nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione

Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come un foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancora trema, si spegne,
risorge, treme, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i malleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.



5 commenti:

  1. E con tali parole, oltre che nella pioggia, (ri)annego ancora nell'esame di maturità...

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  2. ehehehe si ma il bello è che ora ne sei fuori ;)

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  3. fuori dalla scuola e dalla maturità :)

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  4. Fuori dalla scuola, lo sono, ma non è detto. A 18 anni, quando già ad aprile girellavo con gli occhi nel buio notturno della mia stanza alla ricerca di uno spiraglio, sapevo che avrei perduto l'anno, e la cosa si ripetè più volte, più avanti. La maturità fu una lunga nuotata dove non si tocca. Certe notti, non sveglio del tutto, si accende l'idea che devo ancora fare lo zaino, se sono le 3 penso che dopo tre ore mi dovrò alzare, perché la scuola era lontana e la strada lunga. Poi arriva l'alba, e la luce del giorno, e i fantasmi svaniscono. Non c'è più nessuno zaino da riempire, né treni da prendere all'alba. Aspetto il mattino inoltrato per alzarmi e andare a lavoro. Non è più un incubo, è molto divertente. E' divertente vedere (quasi) tutti i lavoranti prendere le misure per capire quanto possono convivere in mezzo agli altri senza turbarli. E' molto teatrale tutto ciò, scorre sul filo della drammaturgia. Quando diventerò vecchio e arrancante sarò così rincoglionito che oltre a svegliarmi di notte col pensiero di farmi lo zaino, mi alzerò al mattino e lo farò davvero, e mi recherò a scuola, e insisterò per entrare in classe, mi saccagneranno di botte, i giovani del futuro.

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