giovedì 3 novembre 2011

Che poi oggi penso a Gozzano... e so dolori!

Loreto impagliato e il busto d'Alfieri, di Napoleone, i fiori in cornice (le buone cose di pessimo gusto!)il caminetto un po' tetro, le scatole senza confetti, i frutti di marmo protetti dalle campane di vetro, un qualche raro balocco, gli scrigni fatti di valve, gli oggetti con mònito, salve, ricordo, le noci di cocco, Venezia ritratta a musaici, gli acquerelli un po' scialbi, le stampe, i cofani, gli albi dipinti d'anemoni arcaici, le tele di Massimo d'Azeglio, le miniature, i dagherottipi: figure sognanti in perplessità, il gran lampadario vetusto che pende a mezzo il salone
e immilla nel quarto le buone cose di pessimo gusto, il cùcu dell'ore che canta, le sedie parate a damasco
chermisi... rinasco, rinasco del mille ottocento cinquanta!

I fratellini alla sala quest'oggi non possono accedere che cauti (hanno tolte le fodere ai mobili: è giorno di gala)
ma quelli v'irrompono in frotta. è giunta è giunta in vacanza la grande sorella Speranza con la compagna Carlotta.

Ha diciassette anni la Nonna! Carlotta quasi lo stesso: da poco hanno avuto il permesso d'aggiungere un cerchio alla gonna; il cerchio ampissimo increspa la gonna a rose turchine:
più snella da la crinoline emerge la vita di vespa.

Entrambe hanno uno scialle ad arancie, a fiori, a uccelli, a ghirlande: divisi i capelli in due bande scendenti a mezzo le guance.

Son giunte da Mantova senza stanchezza al Lago Maggiore sebbene quattordici ore viaggiassero in diligenza.

Han fatto l'esame più egregio di tutta la classe. Che affanno passato terribile! Hanno lasciato per sempre il collegio.

O Belgirate tranquilla! La sala dà sul giardino: fra i tronchi diritti scintilla lo specchio del Lago turchino.

Silenzio, bambini! Le amiche - bambini, fate pian piano! -le amiche provano al piano un fascio di musiche antiche: motivi un poco artefatti nel secentismo fronzuto di Arcangelo del Leuto e di Alessandro Scarlatti;
innamorati dispersi, gementi il "core" e "l'augello", languori del Giordanello in dolci bruttissimi versi:
... caro mio ben
credimi almen,
senza di te
languisce il cor!
Il tuo fedel
sospira ognor
cessa crudel
tanto rigor!
Carlotta canta, Speranza suona. Dolce e fiorita si schiude alla breve romanza di mille promesse la vita.

O musica, lieve sussurro! E già nell'animo ascoso d'ognuna sorride lo sposo promesso: il Principe Azzurro,
lo sposo dei sogni sognati... O margherite in collegio sfogliate per sortilegio sui teneri versi del Prati!



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