giovedì 10 novembre 2011


... per gentile istigazione ...





svegliarsi con un musetto sulla faccia che ti dice mmammaaasveeeiiiiiaaaa e che poi comincia con una serie di richieste a raffica mentre tu cerchi ancora la faccia tra i capelli: mamma chitarra, mamma pimpa, mamma video, mamma mammaaa mammmmaaa mmmaaammma, e nel frattempo sistemi casa e poi ti dai una mano di puttura al viso e lavi il cucciolo, lo spedisci dalla nonna, dimentichi il cellulare, torni indietro, c'è incidente, attivi il teletrasporto e alle 12.30 sei in aula con la pressione a -18 e Manzoni che si dà arie dantesche. Esci, centro commerciale, spesa. Mamma bla bla bla, le sistemi buona parte dei malumori, prendi il cucciolo dopo stressante contrattazione cedi sui gommoni, e lo porti e lui salta e si fracassa e ride e a te vengono i capelli bianchi e mentre sei lì con la faccia trascinata a terra dalle occhie e dalla pressione che nel frattempo, non avendo pranzato, è scesa al minimo sindacale, trovi un papà piacione che sembra Alec Baldwin prima del cedimento fisico strutturale che fa il simpatico e tu lo percepisci come una mosca incastrata nel timpano. Tratti con il cucciolo e lo porti a casa che sono quasi le sette, scarichi e ritiri la spesa con un contorno di mammamammamammamammma. prepari la cena e nel mentre tagli copi incolli e surgeli le cene per i prossimi giorni, ti siedi ingoi gli avanzi il piccolo sorride e parla, ti lavi e sei al computer cercandi di trovare il filo degli appunti di storia mentre dietro la quinta di muro c'è un incontro di lotta. Ah si hai ucciso un ragno, oggi non ti fa paura nulla, tranne i pensieri, ma quelli li ometti. Una cosa tipo così ecco.

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