giovedì 23 dicembre 2010





Bisogni primari, a questo pensi mentre hai ancora sul petto il calore del suo corpicino. Bisogni primari che camminano su due gambe, fino a poco prima su quattro. Lo guardi, semplice e alla ricerca della sua felicità, una felicità che gli leggi negli occhi a fine giornata e che ripagano ogni cosa. Ha bisogno di cibo, te lo dice. Ha sete, ti porta il bicchiere. E' sporco, lo devi cambiare e lavare. E ti vuole per giocare, per sentirsi al sicuro, per ballare e fare le cose buffe. Ti cerca per addormentarsi e tende le braccia. Non gli basta averti vicino, vuole esserti addosso. Sprofonda il faccino nel tuo petto e intreccia le mani nei tuoi capelli. Domattina la giornata inizierà con un bacio assonnato e un sorriso stropicciato, ma intanto è il sonno che lo sta pervadendo e vuole che tu sia con lui. Bisogni primari dunque, senza sovrastrutture o secondi fini, solo il minimo sindacale per non morire nel corpo e nel cuore. Bisogni istintivi, ancestrali. Ti chiedi a quanti di questi bisogni stai rinunciando in nome di una razionale evoluzione che ti porterà all'estinzione del corpo ... o del cuore, la differenza è così sottile.

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