martedì 16 novembre 2010







Sono a pezzi piccolino, i tuoi dentini stanno diventando un affare complicato. Mi hai fatto dormire nelle posizioni più assurde sta notte solo perchè avevi bisogno di sentirmi vicino. Non ti bastava essere lì accanto a me, nel lettone, avevi bisogno di tenermi la mano, o una ciocca di capelli, di allungare il braccio e di abbracciarmi, o toccarmi con il piedino quando preferivi andare a tormentare papà.
Questa mattina sono stanca e ci aspetta una battaglia dura con quel fastidioso dolore che ti fa piangere. Ma è bellissimo vedere come tu sia privo di sovrastrutture: hai bisogno di me, mi vuoi accanto, mi cerchi. Vorrei dirti, amore mio, di non dimenticare questa lezione. Anche quando sarai grande abbi il coraggio di dire "ho bisogno di te", alla tua mamma, alla tua donna, a chi penserai possa e debba esserti accanto. Non trincerarti dietro a paure e strani meccanismi che ti costringono all'angolo della vita. Chiamami, cercami, se non capirò da sola che tu stai male, ma non restare solo, mai.






Chiama Piano
(P.Bertoli)


Quando credi d'essere sola su un atollo in mezzo al mare
Quando soffia la tempesta e hai paura di annegare
Chiama, chiama piano Sai che non sarò lontano
Chiama, tu, chiama piano
Ed arriverò io in un attimo, quell'attimo anche mio

Quando crolla il tuo universo tra le righe di un giornale
Quando tutto intorno è perso e hai finito di sperare
Chiama, chiama piano Sai che non sarò lontano
Chiama, tu, chiama piano
Ed arriverò io in un attimo,
quell'attimo anche mio
Quando il fuoco sembra spento e non pensi d'aspettare
Quando il giorno resta fermo e decidi di volare
Quando certa d'aver vinto sulla nube di veleno
E il tuo cielo è già dipinto di un crescente arcobaleno
Chiama, chiama piano Sai che non sarò lontano
Chiama, tu, chiama piano
Ed arriverò io in un attimo, quell'attimo anche mio

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