lunedì 24 maggio 2010




Conosceva poco di quella musica ma era sicuro di averla sentita in più di un porto. Ora la ritrovava lì, nell'ultimo angolo cementizio del mondo, nell'ultimo anfratto di musica insperata e persa. In quella città senza confine, colorata solo di blu e rosso dove il nero alle pareti e i vetri infranti dividevano l'interno dall'esterno. Era tornato al porto dove sapeva avrebbe ritrovato quella contrapposizione dura agli occhi ma balsamo per il cuore, quella malinconia raccontata da un sorriso. Era rimasto rapito ad ogni latitudine del mondo, da ogni odore di terra, ma aveva percorso i mari della sua volontà per ascoltare di nuovo la favola di quel sorriso che raccontava un struggente abbandono rimasto nell'aria su quella banchina d
i porto.

1 commento:

  1. bella storia mimma, bello leggerti. e bella foto anche, se vuoi saperne di più:http://en.wikipedia.org/wiki/V-J_day_in_Times_Square

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