mercoledì 17 febbraio 2010






E' che a volte mi manca proprio tutto di lei. Il palo giallo di ferro zigrinato al quale ti ancori per salire al secondo piano, la one day travel card, il salire al volo sul 15 preso allo strend, davanti al Salieri. Mi manca il risveglio lento con la colazione salata e l'odore di worcestershire che impregna le tapezzerie dei pub.
Mi manca l'odore apolide dell'aeroporto, l'avere i documenti in mano e la valigia al seguito. Mi mancano i richiami all'attenzione :"mind the gap", "look left" e la segnaletica bizzarra. Mi manca la lentenza di westminster e il caos di camden. Mi manca il fiume, con il suo bankside e Gabriel's Wharf che mi ricorda ogni volta chi sono, cosa voglio, perchè vivo.
Mi manca l'oasi soffusa di Hache che trova nel pieno frastuono ciberpunk di camden delle fresie fresche, e la vista dalla Oxo. Mi manca l'essere straniera in patria e il pensare ad ogni parola prima di dirla. Mi mancano i negozi che chiudono presto, le gambe nude in pieno dicembre, il fermarmi al semaforo in attesa del verde, circondata da gente in smoking e barboni con la bottiglia nel sacchetto.
Mi manca non sentirsmi sbagliata nel posto sbagliato... mi manca il sentirmi a casa........

3 commenti:

  1. cosa non ho rivissuto sulle tue parole....
    ho vissuto a londra circa 2 anni fà, per un breve periodo, poi sono scappata, odiandola, ma passato il tempo, come è solito succedere, passano anche i ricordi brutti e mentre leggevo le tue parole mi ritornava la nostalgia d'un posto che sicuramente m'ha cambiato e che vorrei tornare a vivere.
    mi hai fatto sorridere dentro, grazie.
    A.

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  2. Ecco...quello che ti manca e' la mia quotidianita'.
    Dai barboni agli autobus, alle passrggiate a bankside e camden.
    Amo Londra.
    E' talmente un non-luogo che ci si puo' sentire contemporaneamente a casa e stranieri...

    E' liberta' di essere. O non essere.

    Un saluto dal tamigi.

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