una scogliera dove fermarsi a pensare...in mezzo alla tempesta
mercoledì 22 luglio 2009
consapevole del fatto che qualche naso si arriccerà e sull'onda di quanto successo nel paese accanto al mio (Parabiago)... mi sento di urlare che anche trincerarsi dietro alla parola "normalità" è una forma di violenza sulle donne... anche questa volta sfociata nella "sindrome di medea"
Alex non è facile spiegarlo qui, ma ci provo in poche parole. Uccidere il proprio bambino è la cosa più aberrante e contronatura che possa esistere. Se una donna arriva a fare questo, significa inequivocabilmente che la sua psiche ha ceduto ma trovo che dire "era tutto normale" senza chiedersi veramente quello che è successo, negare anche davanti all'evidenza significa praticare una forma di violenza. Non mi aspetto che tutto il mondo psicanalizzi ogni singola persona che vive sulla terra, ma non farci foderare gli occhi dalla "normalità " per evitare di impegnarci o per autoassolverci, è violenza allo stato puro, aberrante come il gesto delle nuove medee.
Questa sindrome è molto diffusa... anche se poi magari non si manifesta... la mia signora quando nacque il II° figlio ebbe una crisi ... che per un pelo non si trasformò in tragedia... a distanza di 25 anni da quell'episodio racconta che aveva un impulso irrefrenabile di buttare da balcone il neonato... ma mi chiamò al telefono dicendo che stava male... appena arrivai sulla soglia di casa Lei crollò in uno stato pazzesco di depressione con escandescenze, guarì dopo qualche anno di cure, ma oggi quando sente questi episodi tragici rammenta quello che anche lei provava... "Una forza oscura che comandava l'infanticidio " ma per fortuna o volontà interiore questo non avvenne... non sa spiegare il perchè... ma capisce quello che interiormente succede a quelle donne. Ciao Edo
cioa Lala... sinceramente mi sono fermato su questo post in quanto non riesco a capirne il senso...
RispondiEliminaanyway... il primo link porta alla tua pagina facebook... il secondo ad un articolo di cronaca su una mamma che a Parabiago ha ucciso il figlioletto
il terzo ci porta alla sindrome di Medea, e questo ci sta.
ma dove sta la violenza sulle donne?
che dolce questo blog..
RispondiEliminaAlex non è facile spiegarlo qui, ma ci provo in poche parole. Uccidere il proprio bambino è la cosa più aberrante e contronatura che possa esistere. Se una donna arriva a fare questo, significa inequivocabilmente che la sua psiche ha ceduto ma trovo che dire "era tutto normale" senza chiedersi veramente quello che è successo, negare anche davanti all'evidenza significa praticare una forma di violenza. Non mi aspetto che tutto il mondo psicanalizzi ogni singola persona che vive sulla terra, ma non farci foderare gli occhi dalla "normalità " per evitare di impegnarci o per autoassolverci, è violenza allo stato puro, aberrante come il gesto delle nuove medee.
RispondiEliminaQuesta sindrome è molto diffusa... anche se poi magari non si manifesta... la mia signora quando nacque il II° figlio ebbe una crisi ... che per un pelo non si trasformò in tragedia... a distanza di 25 anni da quell'episodio racconta che aveva un impulso irrefrenabile di buttare da balcone il neonato... ma mi chiamò al telefono dicendo che stava male... appena arrivai sulla soglia di casa Lei crollò in uno stato pazzesco di depressione con escandescenze, guarì dopo qualche anno di cure, ma oggi quando sente questi episodi tragici rammenta quello che anche lei provava... "Una forza oscura che comandava l'infanticidio " ma per fortuna o volontà interiore questo non avvenne... non sa spiegare il perchè... ma capisce quello che interiormente succede a quelle donne.
RispondiEliminaCiao
Edo
Edo la differenza l'ha fatta la possibilità di chiamare qualcuno... menomale che avete risolto....
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