venerdì 13 marzo 2009

a pensarci bene mi viene più da cantare "se ne dicon di parole" ... ma scriverò ugualmente questo testo

Tu prova ad avere un mondo nel cuore
e non riesci ad esprimerlo con le parole,
e la luce del giorno si divide la piazza
tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa,
e neppure la notte ti lascia da solo:
gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro

E sì, anche tu andresti a cercare
le parole sicure per farti ascoltare:

per stupire mezz'ora basta un libro di storia,
io cercai di imparare la Treccani a memoria,
e dopo maiale, Majakowsky, malfatto,
continuarono gli altri fino a leggermi matto.

E senza sapere a chi dovessi la vita
in un manicomio io l'ho restituita:
qui sulla collina dormo malvolentieri
eppure c'è luce ormai nei miei pensieri,
qui nella penombra ora invento parole
ma rimpiango una luce, la luce del sole.


Le mie ossa regalano ancora alla vita:
le regalano ancora erba fiorita.
Ma la vita è rimasta nelle voci in sordina
di chi ha perso lo scemo e lo piange in collina;
di chi ancora bisbiglia con la stessa ironia
"Una morte pietosa lo strappò alla pazzia".

4 commenti:

  1. c'era il fascismo allora. una ragazzina ligure venne a milano, voleva sapere tutto di letteratura, voleva fare la traduttrice. era bellissima e vispa, chiese un appuntamento alla einaudi, glielo diedero in un bar vicino alla casa editrice. arrivò un signore alto e magro, serio, quasi triste dietro agli occhiali. parlarono un po', lui le dette un libro da tradurre. era il libro più difficile, lui lo sapeva. spoon river di edgar lee masters. lei ci mise l'anima. l'anno dopo usciva l'antologia di spoon river, tradotto da fernanda pivano. fu sequestrato dai fascisti, einaudi ebbe molti problemi, ma ormai era fatta. quel signore poi si ammazzò in un albergo davanti alla stazione di torino, si chiamava cesare pavese, aveva scritto i romanzi e le poesie tra i più belli del novecento italiano. la ragazzina, che tutti chiamavano "la nanda" crebbe, tradusse hemingway, dos passos, ferlinghetti, corso, kerouac, scott fitzgerald. oggi la nanda abita vicino a te, è un pezzo vivente di letteratura mondiale. una donna gentile e decisa, alla quale sono molto affezionato, molto molto. ma questa è un'altra storia. grazie per avermelo ricordato.

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  2. scusami, la città dell'incontro era torino, ma lei da tanto tempo abita a milano. vicino a te, grosso modo. al nord, insomma.

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  3. lo sai che se uno del nord avesse detto "vicino a te a sud grosso modo" sarebbe stato insultato? :D

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