mercoledì 5 marzo 2008

GRAZIE



Oggi un post serio. E' morta Tina Lagostena Bassi e con lei sono morti 82 anni di coerenza, lotta, cuore a servizio delle donne e contro un sistema che meritava di essere scardinato e rivoluzionato. Si è partiti con il cercare di cambiare le istituzioni (sarà poi vero?) lottando, e sottolineo LOTTANDO, per riconoscere che una violenza su una donna non era un reato contro la morale, bensì contro la Persona. Si è lottato (e si continua a farlo) per ricordare che una donna vittima di violenze non è una puttana che ci sta e che se lo merita.


Ma ogni giorno per una donna continua ad essere una lotta. Lo è quando nessuno ti assume perchè hai 30 anni e, per quanto sulla carta esista una legge che regolamenta il DIRITTO ALLA MATERNITA', nella realtà dei fatti sei costretta troppo spesso a scegliere a cosa rinunciare. Lo sei quando ti dicono che se hai le palle girate è perchè hai il ciclo, come se le incazzature di una donna debbano necessariamente dipendere da quello e non dalle pressioni e dagli stronzi che ti girano intorno. Lo è quando devi dimostrare non di essere brava nella tua professione, ma migliore dei tuoi colleghi uomini, perchè la differenza è questa, non la qualità del lavoro che sai fare. Lo è quando nei negozi di vestiti impazzisci a trovare abiti di una taglia che non sia la 38 o la 42, come se il diritto alla bellezza debba appartenere a quel canone che piace tanto al mondo dell'immagine. E' una lotta quando pensi di meritare l'ira del tuo compagno, le botte, gli abusi che nel mio piccolo conosco bene, è una lotta quando devi avere paura di chi ami e ti dorme a fianco.


E' una lotta quando Giuliano Ferrara, si sveglia e decide che vuole una poltrona in parlamento e lo fa usando uno dei più beceri cavalli di battaglia: la lotta all'aborto. Il diritto alla vita, è sacrosanto, ma si ottiene con la libertà di scelta, la cultura e l'assistenza alle donne. Credo che sia l'ultima persona che possa proferire parola sull'argomento e trovo meschino usare una battaglia vecchia di 40 anni per gettare ancora fango e colpa sulle donne.


Però. Però il mio post non vuole essere un inno al femminismo, perchè femminista non sono. Il mondo non è fatto solo di omuncoli. Ci sono molti Uomini e sottolineo molti che sanno cosa significa RISPETTARE e AMARE una Donna e so che loro capiranno il mio sfogo perchè ci vivono accanto, perchè ci aspettano la sera a casa e condividono la nostra fatica, la nostra forza e la nostra fragilità (che credo sia un vanto e non un difetto). Non siamo invincibili abbiamo tutti bisogno di tutti. Per quando mi riguarda festeggerò la festa della donna perchè sono orgogliosa di appartenere al sesso di Donne di questo calibro. Non andrò a denigrare uomini per rivendicare qualcosa che non esiste, mi lascerò semplicemente amare e godrò della vicinanze delle donne della mia vita, come accade ogni giorno della mia vita, ma per un giorno all'anno ricorderò e pregherò per le Donne e vorrei tanto che esistesse una festa per i nostri Uomini.


Spero che chi pianga oggi per "la Giudicia" lo faccia per la Donna di legge, per la Donna che ha lottato per le Donne e non solo per il viso che vedevano in tv all'ora di pranzo.



Riporto lo stralcio di un paio di articoli


Poi inizia il processo. L’evento è accaduto in una villa nei pressi di Latina l’anno precedente: il 1977. Le riprese seguono le tappe dell’udienza nel 1978.


Lei, l’imputata adescatrice, vittima di uno stupro collettivo, si chiama Fiorella. Questo il suo nome. Per cognome si chiama: “Tutte le donne”.


Lo dice subito l’avv. Tina Lagostena Bassi rifiutando la mazzetta di 2.000 milioni di lire proposta dalla parte avversa come risarcimento.


Lo dice per dichiarare un’uscita dal silenzio di tutte le donne stuprate. Lo conferma rifiutando risarcimenti: qui si chiede giustizia. Giustizia per Fiorella e per tutte le donne.


Perché il reato che Lagostena Bassi sta denunciando non coinvolge la dignità fisica e psichica di un solo essere, colpisce tutte. Anche “quelle povere disgraziate” che sono le mogli e le madri degli imputati. Perché la Giustizia che si chiede vuole, soprattutto, un cambiamento radicale: la vittima non deve essere trattata da imputato. La sua storia sessuale, le sue abitudini di vita non c’entrano nulla.


La vittima non è complice consenziente in virtù del pregiudizio culturale che i no di una donna alle voglie di un uomo siano sempre e solo sì.


Tina Lagostena Bassi difende una donna ma accusa un modo di parlare all’interno del tribunale: quel lessico osceno, allusivo che dietro i termini latini (fellatio) contrabbanda la violenza come omaggio alla sessualità femminile se non addirittura come delega del potere sessuale dall’uomo (che abbandona il suo membro nelle fauci avide dell’altra) alla donna possibile castratrice che se non castra, non lotta con le unghie e con i denti, non imita le sante marie goretti della storia è sempre, per antonomasia, la preda conquistata e felice.


Negli anni del processo lo stupro era ancora un reato contro la morale; c’era di mezzo la “libidine”. La linea processuale era sempre trasformare l’imputata in una cattiva ragazza perché quelle buone e brave stanno a casa, non escono di sera, non fumano nei locali e non cercano lavoro.


Sono come le mogli e le madri degli imputati. Povere disgraziate consenzienti, perché “si sa com’è fatto l’uomo”. Si sa.


Tina Lagostena Bassi, nell’arringa, sottolinea la sua richiesta: non condanna esemplare o pesante, ma giustizia. Non la vita della vittima sul banco ma l’atto violento con cui la sua dignità ed il suo corpo sono stati violati. Qualunque risarcimento economico sarà un atto simbolico perché lo stupro non consente risarcimenti, è un’offesa che costa in modo incommensurabile, ma laddove un risarcimento economico sia in essere sarà devoluto alla Casa delle donne, al Centro antiviolenza di via del Governo vecchio 39, Roma.


Il filmato si conclude: poco più di un anno agli imputati, rilascio immediato ed una somma di 2.000 milioni di lire. Ma la sentenza è di condanna: hanno commesso lo stupro. E questa sentenza è il riconoscimento di un rovesciamento di valori richiesto con forza da un nuovo tipo di avvocatura, da un nuovo modo di essere donna di fronte e dentro i luoghi maschili: dentro e fuori un tribunale.


Una vittoria che il bianco e nero della ripresa spinge indietro nella memoria, ma testimonia come dato accaduto, come fenomeno sociale, come evento.




L'avvocato aveva 82 anni, era nata a Milano













Tina Lagostena Bassi (Ansa)

ROMA - è morta a Roma l'avvocato Tina Lagostena Bassi. Legale storico in processi per stupro in cui assisteva donne vittime di abusi, tra cui quello contro gli autori del massacro del Circeo.


MALATA DA TEMPO - Augusta Lagostena Bassi, ma era conosciuta come Tina, aveva 82 anni ed era nata a Milano. Secondo quanto appreso Tina Lagostena Bassi, malata da tempo, è morta in una casa di cura privata della Capitale.


AVVOCATO - Le sue arringhe passarono alla storia: Lagostena Bassi fu tra le prime a usare con termini asciutti, persino crudi, la violenza subita dalle sue assistite vittime di violenza sessuale, rompendo un muro di silenzio e di conformismo che esisteva tanto nella società quanto nei tribunali italiani. Fu lei ha introdurre, per esempio, la parola «stupro». Fu tra le fondatrici del Telefono Rosa. Ebbe anche incarichi istituzionali, come quello di presidente della Commissione nazionale pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei ministri dal 1994 al 1995. è eletta deputato nelle file di Forza Italia nella XII legislatura, membro della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ed è coautrice nel 1996 della legge contro la violenza sessuale.


IN TV - Lagostena Bassi era un volto molto noto anche per il pubblico televisivo: nel 1998 affiancò il giudice Santi Licheri nel programma Forum (Mediaset). E' stata anche sceneggiatrice della miniserie tv «L'avvocato delle donne» (Rai), serie tratta da un suo libro e interpretata da Mariangela Melato.

15 commenti:

  1. Un saluto a al Giudice.. e un augurio per noi che questo mondo ci faccia dono di altre grandi persone come lei che hanno creduto e lottato fino in fondo per una giustizia troppo spesso vacillante.

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  2. L'avvocato Tina Lagostena Bassi.era stimata ed amata da tutte le donne Storica avvocatessa dalla parte delle donne. Fu lei ad assistere molte donne vittime di abusi, tra cui anche quelle coinvolte nel massacro del Circeo. In linea con il suo impegno â?? fu la prima pronunciare la parola â??stuproâ? nel mezzo di unâ??arringa in Tribunale â?? fu una delle socie fondatrici di Telefono Rosa lâ??associazione che da sostegno e assistenza alle donne vittime di violenza.
    Con grande rammarico ho appreso la notizia della sua dipartita. La ricorderemo sempre Dora

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  3. E' stata una spiacevole sorpresa la morte della giudice Tina Lagostena.
    L'avevo conosciuta in tv tramite Forum e mi piaceva moltissimo in quanto percepivo grande professionalità, intelligenza, umanità, e mi ispirava fiducia. Sicuramente se c'è un mondo dei giusti lei dev'essere là.
    giovanna giordani

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  4. Hai scritto una bella commemorazione di Tina Lagosteni Bassi, e anche la scelta dei frammenti giudiziari, è ad hoc.
    Ti ho fatto un link, per dirottare i miei visitatori su questo blog.
    ciao
    cri

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  5. Un grazie speciale:
    A Monica, perchè è nella mia vita
    A Manuel, perchè mi da sempre il buon umore
    A Dora (e un benvenuto) per la precisione e per il rammarico che dichiara e che sento sincero
    A Giovanna perchè ha condiviso questo momento
    e un GRAZIE e un Benvenuto a Cristina che merita davvero di essere scoperta.

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  6. Mi è spiaciuto, gran donna davvero.

    un bacio laletta

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  7. Una figura centrale, importantissima.
    Grazie per aver scritto questo Post.
    Mandi.
    Daniele

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  8. Un giusto omaggio ad una donna semplicemente splendida.
    Un saluto. Mimmo

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  9. hai scritto un post bellissimo grazie di avermi restituito la bellezza di essere una donna!

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  10. grazie giulia lusingata....ma spero e mi auguro che la bellezza di essere una donna fosse già in te. un abbraccio

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  11. con lei riuscivo a guardare anche forum....
    con grande ammirazione....
    ciao..

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