sabato 5 gennaio 2008

TI REGALERO' UNA ROSA... ANZI TRE....




E poi le rose, non potevo presentarmi da lei senza le rose, e un fioraio lungo la strada della mia insicurezza. Tre rose di un rosso che rosso non è e non è rosa. E' il colore della poesia, delle parole che si generano senza fatica, che sgorgano direttamente dall'anima passando per l'inchiostro. E quando penso alla Poesia, qualcosa di alto e inarrivabile per me, trovo i suoi occhi e il suo sguardo stupito, imbarazzato, annoiato e lontano da questo mondo, ma presente e vivo in un mondo di relatività e di assoluto al quale appartiene e al quale io solo posso immaginare. E' il colore che trasforma la vita normale in un bagaglio da riporre, insieme ai giochi dell'infanzia, ai sogni di adulta, tutto ammassato nello stesso modo nel baule che profuma naftalina e muffa di cantina.


E' stato facile e senza filtri trovarla, Signora Merini, facile come decidere di suonare il suo campanello e trovare la sua Casa che sa di Amore antico e dolore e perdita e vita nuova e abbandono ritrovato. Tutto accatastato e sporco come il dolore, e vitale in quella voglia di non cadere scritta sul mobile e sui muri. Ha aperto la porta e ho intravisto cosa la vita può fare ad una donna. La può rendere povera, la può rendere tradita e traditrice, la può rendere pazza, la può rendere madre, può concedere un fascino che dura fino alla vecchiaia, che supera le rughe e la matita nera a disegnare occhi instancabili, può renderci noi stressi, ci vuole solo un po' di tempo.


E sorrido consapevole che questa valanga di parole che ho scritto, potranno riempire gli occhi ma non l'anima, perchè non sono poesia. E' la mia vita, solo la mia vita, in un giorno solo mio che ho voluto rendere speciale. Non sono ancora il mio dolore che è troppo giovane per poter essere narrato, è solo vita che brucia nello stomaco e scorre a righe trasparenti che scavano il mio viso.


fotoracconto della giornata


Tu mi vedi che io dormo sola


e sai bene che sono proprio io.


Un po' forte


un po' irriguardosa,


sono lo spillone


che ogni tanto ti punge


le calcagna.


Tu mi prendi per una vigna


di uve mature


ma non sono dolce,


tu mi credi una maestra d'amore


e intanto non mi dai


neanche un bacio.


(Io dormo sola di Alda Merini)

8 commenti:

  1. e che nessuno dica che non ho una bella considerazione di voi...



    AUGURI !!!

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  2. i grandi sono lì. ad un passo da noi.

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  3. già papi :) sai che ho ancora la voce stridula dell'altro giorno ? Mi sono anche ammalata per l'acqua che ho preso venerdì però ne è valsa la pena :)

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  4. ciao.. sto cercando una poesia di alda merini letta tempo fa. mi pare di ricordare alcune parole.. 'una parola che brilli e ti riscaldi più delle stelle nel cielo questa sera'.. potrebbe essere? forse la conosci?
    alice

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  5. Rispondo qui, posso?
    Chiedi: "cosa è l'amore?"

    Pensavo di averlo capito con una persona, una seconda mi ha fatto ricredere di quello che avevo imparato. Ma per quello che sapevo prima e che avevo imparato, ho perso la seconda, rivelatasi ben più preziosa e da amare. E ora non mi rimane che vivere il mio dolore.

    E mi ritrovo a non sapere più cosa significhi amare, timoroso di ogni minima cosa gli possa riguardare.

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  6. mordere ... ultimamente penso che l'Amore sia un apostrofo rosa tra le parole TI CIULO e non solo nel senso biblico della parola :D

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