giovedì 30 giugno 2005

...piccoli segnali a cui aggrapparsi... papà premiato per "milano produttiva" (grande babbo!!!!!), almeno qualcuno che produca in famiglia e poi ho trovato questo foglio straccio. E' un appunto che avevo scritto tempo fa e pensavo fosse perso... Lo stile è quello che è ma ci sono affezionata ergo lo scrivo...


Immagina...


il rumore irripetibile di un'onda


uguale solo a se stesso.


Siedi sulle ginocchia del mare


e ascolta il suo respiro:


un chiacchericcio composto


da un lieve rullio


incalzato da un abbraccio più ampio,


da un dolce crepitio di conchiglie vibranti,


simile solo al respiro di due amanti esausti.


Sono un'ombra mossa dal vento,


in questo attimo perfetto.


I piedi nudi, sospesi nel vuoto


mentre scrivo da questo scoglio.


Sento voci scorrere sotto di me,


sorrido perchè ai loro occhi


sono solo la luce del faro,


mentre una brezza colora la mia aura.


Non fa paura questa notte di mare nero


che avanza sbirciando il mio scritto


e poi indietreggia timido


in un brusio di conchiglie smosse.


La tua voce mi arriva come un brivido lontano


ma il tuo passaggio


ha ridipinto questi luoghi


di un nuovo amore,


cancellando rumori


di lacrime amare.



(Caorle 27/08/2004)


al mio cow boy anonimo.

4 commenti:

  1. perchè lo stile è quel che è??
    a me sembra una bella poesia, e del tutto in tema con il blog !!!

    ciao !

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  2. bhè sarà che non c'è metrica, sintassi, ricercatezza.... ;) cmq grazie

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  3. a parer mio non sono qualità fondamentali della poesia, tutto quello che conta è la sua capacità di portarti altrove.

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