martedì 15 marzo 2005

Viaggio a Bordighera

Sabato mentre ero in macchina, mi sono ricordata del viaggio a Bordighera. Avrò avuto tre anni, mia sorella 8 e mia madre aveva la mia età di adesso. Mi sembrava grande, ma sorrido oggi con tenerezza, ricordando quella ragazza dal sorriso radioso, allegra, dai capelli cortissimi e biondi.


Erano gli anni in cui noi tre ragazze di casa ci vestivamo spesso nello stesso modo: tutte con il maglione blu, tutte con la giacca di lana rossa e via così sulla scia della fantesia di mamma.


Ricordo una foto fatta con papà sulla scogliera: io piccola, ricciola e sorridente, papà in jeans e golf blu con uno stemmino azzurro all’altezza del cuore. Quel maglione è stato eterno. Mia sorella ed io ce lo siamo passati in stecca per i periodi di studio duro, insieme ad un altro nero fatto dalla mamma, forse era un modo per sentirceli più vicini.


Era il primo viaggio della mia famiglia: Bordighera, Nizza e Montecarlo.


Funzionava che a mamma veniva l’idea e in una serata si facevano le valige per tutti. Ci guardavamo stupiti e complici e ognuno aveva qualcosa da fare. Io ad esempio dovevo preparare i vestiti da viaggio di Barbie.


Il simbolo inesorabile dei viaggi di quegli anni era il “termos”. Termos di succhi di frutta freschi per le bambine e termos di caffè caldo per papà che doveva guidare. Ogni viaggio sembrava una traversata atlantica che sapeva di avventura misteriosa.


Ancora oggi, che si trova un autogrill ogni km, quando parto preparo la “borsa per il viaggio”, con dentro qualcosa di dolce, qualcosa di salato e qualcosa di fresco. Il mio compagno ride ogni volta che per fare 150 km vado a comprare scorte, ma chissà perché, prima o poi, cede ai miei “vuoi qualcosa da bere o da mangiare????”


Mi piace pensare che partiremo ancora insieme per una nuova avventura. Ci saremo tutti e quattro su quell’aereo diretto a Londra. So che ritroverò ancora i sorrisi complici e felici di mia madre, anche se questa volta sarò io a dire “chiudi la valigia e andiamo via”. Trova ancora conferma la mia teoria sui “cicli della vita”: quando sei stanco delle solite cose e quello che prima era una novità diventa un’abitudine, ritrovi un figlio e ricominci a vedere il mondo con i suoi occhi e ritrova nuova linfa per i tuoi sorrisi.

10 commenti:

  1. L'ultimo viaggio insieme ai miei risale al 1990, crociera ( meravigliosa) nel mar nero, la piacevole sensazione di morbidezza che mi pervade ogni volta che lo ricordo mi fà sprofondare in un modo fatto di sicurezze e pace.

    Goditelo con tutta l'anima. e che ogni volta non sia mai l'ultimo !

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  2. Grazie della visita...
    A proposito del tuo post di Marzo scorso, serata agghiacciante, veramente agghiacciante ! degno dei peggiori film di dario argento ! Rabbrividisco ! Fra le 2 la soluzione di quest'anno mi sembra di granlunga la migliore.

    Ciao.

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  3. ricordi. ottimo lavoro mimma. ben fatto.

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  4. non trovo piu' la tua email...
    baci
    g

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  5. Bello!
    Che infanzia felice.
    Il tuo consiglio non mi ha fatto dormire stanotte (mail).
    Non m'aregge...
    E sarebbe davvero semplice visto che ho mezzo lavoro appresso, (e qui guadagnano pure strabene) per fermarci lì.
    Non ce la faccio.
    Sono Bilancia io.
    Baci*

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  6. la mia mail è dlaura76@hotmail.com

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  7. non riesco ad immaginarmelo uno stripper da piccolo...
    Con il pannolone leopardato... il sonaglio di cuoio nero...e per carillion la colonna sonora di full monty.
    Sicuramente quella sera le tue amiche ci avrebbero giocato volentieri a macchinine !!

    ciao.

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  8. bhè non lo vedevo da un sacco di anni e il ragazzo era.. cresciuto ;)

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  9. insomma.. era diventato proprio... un bel manzo...
    (!)

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