venerdì 13 febbraio 2004

Prendo spunto da un ...

Prendo spunto da un giro di mail dove ci si interrogava su: E' vero che non esiste più il tempo di chiedersi nulla e di provare emozioni?

Questa è la mia risposta:

Risposta personale, NO. Parlo dal pulpito di una che cerca di avere 87 cose da fare ogni giorno, da una che se lavora meno di 9 ore al giorno si sente uno schifo, da una che mentre si "rilassa", guarda la tv, si mette lo smalto, chatta un po' a volte pensa e tutto questo contemporaneamente (infatti se va male con le case penso che metterò su un circo). Perchè SCELGO di vivere così? Perchè spesso mi torna comodo. Se dal punto di vista fisico magari la sera stramazzo assonnata sul letto o su qualsiasi superficie più o meno piana, dal punto di vista mentale mi sento bene. E' un palliativo per i sensi di colpa, per potersi raccontare che "non ho fatto quello che sarebbe stato giusto fare perchè avevo da fare, mica perchè non mi andava di farlo". Tutto ciò premesso, volendo, credo si possa trovare il tempo per pensare, per amare e per amarsi. A volte però pensare fa paura o può essere doloroso e quindi ci si crea un alibi. Penso che "correre o camminare" sia una scelta personale nel modo più assoluto. Ci sono momenti particolari magari, tipo per un commercialista il periodo delle tasse, dove effettivamente si deve correre di più sacrificando spazi personali, ma sono momenti TRANSITORI e mi sembra troppo riduttivo dire che in generale la società ci impone di correre sempre e comunque. Inoltre penso che, come molti fanno presente, la vita in provincia è più tranquilla e il fatto che una persona decida di continuare a vivere nel centro della città brulicante significa che in un certo senso ha fatto una scelta.


E poi detto per inciso, basta un secondo per dare un bacio o per dirsi TI AMO, o per lasciare un bigliettino alla propria compagna/o che prima o poi lo troverà e lo leggerà, magari correndo a prendere il metrò.

VOLERE è POTERE.


1 commento:

  1. sei grande, sei grande davvero... vorrei poter imparare da te...
    Lele

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