Un bacio di sole
respinto
da vetri chiusi di città,
scosta i miei capelli,
si posa sulla nudità
della mia pelle fuggiasca,
ribelle
alle prime lane invernali.
Un raggio di tepore che
mi svela
a nuovo sguardo
rimando caldo di
vetro contro acciaio,
mi accarezza
la mano calda
dell'amor proprio.
Scopro lembi di pelle
amabile
nella mia figura odiata,
tasselli che
mi compongono
armonica in questa
natura urbana
che scompone e ricicla.
Materiale esausto
trasformato
in nuovo sguardo d'amore
sulla mia pelle.
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