Chiusa in casa aspetto te ma il
cervello mio dai tuoi legami evade
mi convinco a stare qui ma io
cerco nuovi schemi e nuove trame
poi ti cerco e avvolte questo non
mi va lati opposti di una stessa
verità che porto dentro me.
L’esistenza per noi due un mosaico
di paure e un po’ d’amore la tua
sensibilità si risolve in un gioco
insipido di parole che tu enunci
come un teorema che ti mantiene
nel tuo comodo clichét e
coinvolge.
Me che controvoglia sto a sentire
te io ci casco sempre nei tranelli
tuoi sono i controsensi di una come
me che si porta a letto quei
problemi suoi, un poco tuoi.
E si accorge che si può dare un
senso alle tue sterili pretese e
continuo a stare qui, io ci provo e
conto mese dopo mese e scoprire
che risorse un cuore ha le sorprese
della tua vitalità a sopportare.
Me che controvoglia sto a sentire
te io ci casco sempre nei tranelli
tuoi sono i controsensi di una come
me che si porta a letto quei
problemi tuoi, un poco miei
...mia martini... controsensi
lunedì 3 gennaio 2011
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tu immaginati anche meno orpelli.
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