BRINDANDO A WILL.... parte seconda
Che il palco sia immenso o piccolo e raccolto, il rito resta sempre il medesimo. Le macchine accese, si parte. Suona il telefono, ecco un messaggio, qualcuno è in ritardo.
Poi arrivi, ti guardi intorno, cammini lento. Sulla spalla la tua custodia di presentimenti: “Ci sarà gente? Come sarà il suono?”.
Un tavolo, un angolo buono per provare le prime note, ognuno le sue, non è ancora musica. Poi arrivano le altre corde, c’è un DU-DU.DU al quale girare intorno. Nasce una melodia conosciuta, la voce si scalda, entrano i cori timidi ed ecco in un attimo sei di nuovo un gruppo… un gruppo che non vede l’ora che arrivi il suo turno. Smettti di guardarti intorno, ogni colore diventa lo stesso…. Blues…..
Poi le prove si fanno calde e allora silire sul palco diventa un di più. La serata, come dice il buon Will, “potrebbe anche finire qui”, mentre il sole tramonta e, sarà per zanzare, ma molto più probabilmente per le note spontanee che escono da quelle dita, mi sento tornare in una beyou, laggiù on the Mississippi River.
Mi chiedo se davvero serve un ampli per far sentire la propria musica… a me questa sera, basta un suono sommesso from soul to soul.
mi ha detto wil (in gran segreto) che porti minigonne inguinali e che t'ha visto le mutande!!!
RispondiEliminadifficile visto che sotto la gonna portavo dei pants fino al polpaccio ;)
RispondiEliminami hai fatta quasi emozionare...
RispondiEliminaanche tu come la bismoni? tempesta ormonale?
RispondiEliminaAle, mica tanto in gran segreto: l'ho scritto in un commento! ...ma Lala ha smentito...
RispondiEliminaGran bel post, Lala. Anche stavolta sensazioni incollate alla pagina.
Riporti emozioni che sono anche mie, quelle che porto dentro di me quando suono per qualcuno la musica che amo, senza cercare l'applauso, senza sfoderare il virtuosismo, senza agognare alla perfezione... puoi chiamarlo blues, folk, country. Per me sono i suoni dell'anima, è lei che spiega alle mie dita cosa fare, che da fiato alla mia brutta voce, che manda il mio cervello a farsi un giro, lui e tutta la teoria dell'armonia.
No, non serve proprio un ampli per tutto questo.
Grazie, Lala
il problema è che i pants erano scuciti, ma Lala, ubriaca come al solito, non se ne è accorta...
RispondiEliminacontenta che ti sia piaciuto :)... aspetto i pentangle acustici....
RispondiElimina"Quando nel 1968, dopo un periodo di rodaggio all'Horseshoe Club di Tootenham Court Road a Londra, un nuovo gruppo debuttò col disco The Pentangle, la qualità del lavoro non colse di sorpresa i conoscitori della scena musicale inglese"...in una frase di presentazione c'è tutto il mio mondo!
Ho già commentato ieri.. confermo e sottoscrivo..
RispondiElimina... sei una persona speciale..
baciuzzu
cromo .. fossero stati scuciti si sarebbe visto ben altro ! :D
RispondiEliminagrazie bismoni fortuna che c'è qualcuno di gentile.... mica come il cromo!! tzè
scoprono *
RispondiEliminaben altro?
RispondiEliminail che implica che Lala, sotto ai pants, non avesse le mutande...
ecco che si coprono le sue perversioni... hihihihihi
vedi cromo... sei lento ma ci arrivi
RispondiEliminaqui occorre un randello...
RispondiEliminaX chi abbrè?
RispondiEliminabellissimo, davvero
RispondiEliminaper WIL, ovvio! non lo riconosco più...
RispondiElimina...be', ora ce l'ho il randello.
RispondiEliminaPerché non mi riconosci? Ho sempre avuto un'anima acustica... anche quando imbracciavo la Telecaster!
Ciao!
diciamolo will... sono così sensibile da aver scovato subito il lato acustico del tuo carattere ;)
RispondiEliminaBuon inizio di setimana lala..
RispondiEliminama ciao struzzo :) ben arrivato
RispondiEliminaSono ancora vivo eh.
RispondiEliminaScombussolato, senza molti riferimenti, ma sono ancora vivo.
Vendo cara la pelle... ^_-
Bacio,
Robbie
Buongiorno, un bacione
RispondiEliminapoi dicono che gli struzzi hanno un caratteraccio.... il mio mi manda anche bacioni :)... buongiorno anche a te :)
RispondiEliminaRooobbiieee vergogna ma dov'eri finito!?!?!!??!!?!? questa tua assenza ti costerà cara....direi un aperitivo!!! :)
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