Finalmente ho un po' di respiro e posso postare un concetto un po' più esteso di: "sono stupida come uno struzzo".
C'è qualcosa che mi frulla in testa, immagini sovrapposte che ho incamerato in questi giorni isterici. La prima immagine è quella di una vecchina. Qualche settimana fa ho quasi rischiato di fare un incidente con un'ambulanza che si era parcheggiata dietro l'angolo. Ho rallentato e ho visto che stavano portando via una vecchina minuta e spaventata. Non sembrava fosse tanto malata, stava seduta sulla barella, guardando la confusione intorno a sè. Il giorno dopo sono passata ancora di lì, c'erano le sandaline e il nome della vecchina, aveva 92 anni e i fiori sul balcone.
Proprio ieri sera, uscendo dal lavoro, mi sono accorta che i fiori e le piante sul balcone stavano morendo. Mi è presa una malinconia. Mi sono chiesta se è questo che poi resta di noi. Una casa chiusa e impolverata e piante sul balcone che nessuno innaffia più. Forse resta qualcuno che si chiede chi era quella vecchina che è nata quando ancora non c'erano le guerre mondiali, anche se erano dietro l'angolo, quando non c'era la tv, internet. Cosa l'avrà emozionata? Cosa l'avrà fatta restare attaccata alla vita fino a 92 anni? Cosa resta di lei in quella casa? Vorrei davvero poter entrare e scoprire il suo mondo.
Poi penso ai miei genitori. Bell'argomento. Penso che li ho sempre visti forti e rassicuranti. Sono ormai anni, però, che si appoggiano a me. Pare che di botto sia diventata la figlia comprensiva e affidabile. Mi chiedono, non mi ascoltano. Non è esattamente quello che vorrei. Lo so che un giorno loro dipenderanno comunque da me, che avranno bisogno della mia vicinanza, ma non adesso. E' troppo presto, non sono ancora pronta. Loro sono giovani e sani e io ho bisogno ancora di sentire qualcuno alle mie spalle. Ho bisogno di sentirmi figlia, ma non per la biancheria stirata o altro. Ho bisogno di sentire che posso andare a trovare mamma e papà, per ritrovare i pezzi del mio passato. Sembro una bambina capricciosa lo so. E' un privilegio avere entrambi i genitori, però, come sempre, voglio di più. Voglio smetterla di sentirmi sola, voglio smettere di sapermela cavare. Vorrei poter chiedere a mia sorella se passa a prendermi il vestito da sposa che è ancora in tintoria, sapendo che lo farà e vorrei prendere un caffè lento con la mamma, come ai vecchi tempi.
Invece non c'è più nulla. E' una tela che si sta scolorando. Mi ricordo di quando è morta la nonna. La mamma piangeva e diceva "adesso non ho più nessuno alle spalle, non sono più figlia". Ecco queste frasi mi tornano spesso in mente in questi giorni e mi sale una rabbia spaventosa. Io sono ancora figlia, la più piccola per giunta e voglio ancora qualcuno su cui contare.
Non voglio che finisca tutto in una casa piena di ricordi imploverati e piante agonizzanti sul balcone. Abbiamo ancora tempo e vorrei viverlo...
... penso continuamente a quello che hai postato.. e non mi vergogno ma a volte mi prende una malinconia che mi resta addosso per giorni; lo sai che faccio sempre "la pagliaccia" e che mi piace ironizzare su ogni cosa, cerco di essere sempre positiva, ma la morte mi spaventa.... forse ancora di più mi spaventa la solitudine... e lo so che un giorno mi troverò completamente sola.... lo so perchè ho fatto delle scelte che lo implicano... In questo momento della mia esistenza sono felice, come non lo sono mai stata.... ma vorrei fermare il tempo per non perdere tutte le persone che amo e che danno un senso alla mia vita.
RispondiEliminapiccolina... farò l'impossibile per esserci sempre.. anche se non potrò sostituire chi sai tu... però non essere triste, avevo voglia di sfogarmi un po' ... poi passa come sempre che pagliacce ci si nasce mica si diventa :*
RispondiEliminaho letto una frase su un blog l'altro giorno, è di luciano salce, uno che di
RispondiEliminacose ne ha dette, e di taglienti, a denti stretti e con quel suo sorriso sbilenco. recita così: "nessun libro potrà mai sostituire la viva voce del figlio che racconta al padre come nascono i vecchi." la trovo bellissima.
papi.. .non ti ci mettere anche tu che ho la lacrima facile oggi :*
RispondiEliminaL'inevitabilità di certi cambiamenti mi terrorizza.
RispondiEliminaOgni tanto capita di svegliarmi al mattino, e prima di aprire gli occhi, sentirmi ancora come se fosse sabato mattina nella casa dei miei, e mi sembra di dovermi alzare e andare nel bagno con le piastrelle blu e passare ore al telefono, e litigare con mio fratello che studia in pigiama, e poi aspettare i miei che tornano e riempono la casa di vita e rumori.
E poi apro gli occhi e c'è un dolorino lì tra stomaco e costole, per quello che non tornerà più.
Perchè la mamma e il papà adesso sono così stanchi...
e in quella casa stanno soli, e io e mio fratello non litighiamo da anni ormai.
E allora capita di andare da loro e abbracciarli e annusare il loro odore e cercare di impremerlo nella memoria.
E vorrei non passasse neanche un secondo.