Oggi mi somiglio. Somiglio a la me di un tempo che ritrovo e mi rassicura. Sarà la mia giacca militare da 6,00 € che mi fa sembrare in guerra, dura, assolutamente da tenere al largo. Sarà questa luce che filtra dal soffitto di questo pub fatto di chiacchere sommesse e profumi precotti.
Sarà che sono seduta qui sola a questo tavolo di legno strapazzato, con il mio bicchiere di Mc Evan's, un foglio bianco che si colora a poco a poco e un buon libro a farmi compagnia. E' il libro del Giadim, tra l'altro (che è bellissimo, anche se ancora non l'ho letto tutto), intenso e maturo, decisamente un punto di evoluzione personale e creativo.
Mi somigiano i miei occhi che sono qui, ma che vedono altrove. Mi somiglia la mia mano che scrive, la mia bocca che si schiude per gustarsi questo bicchiere fresco di ambra amara.
Somiglio a me, che da tanto tempo non venivo a trovarmi, persa in quel marasma di "fatti e non parole" che è la mia vita in questo momento. Somiglio a me, mentre pago il conto e me ne vado, sbiadendo un po' in questo bianco sole primaverile, mentre abbassando il volume della radio, percorro i pochi metri che mi avevano proiettata lontano da quelle quattro mura e da quel lavoro inutile. Spengo auto, occhi e anima, saluto boffonchiando, mi fingo pronta a ripartire, a produrre ancora, ma non smetto di pensare a quanto sto rinunciando della "me che mi viene a trovare" per realizzare qualcosa che ancora non so.
un bacio.
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